E infatti ci ho giocato!
Partita a 2 giocatori, senza contenuti aggiuntivi e in modalità più facile (si pescano carte loot dopo aver sconfitto l'ultimo mostro in un luogo).
Partiamo dai materiali: discreti. Carte leggerine e tendenti al danno facile, però si mischiano molto bene. Il testo sulle carte è microscopico, che li possino. Gli standee in acrilico bellini, ma anche loro microscopici. Token nella media, ma da attacchi di panico quelli in formato mignon a simulare una particella subatomica, che li possino di nuovo. Design generale buono, ma alcuni artwork non mi convincono.
L'impianto base del gioco si appoggia al flusso di un titolo Pandemic: x azioni (dipendenti dal numero di giocatori, in 2 sono 6) fra cui alcune classiche come il movimento, l'attacco, lo scambio di carte con altri giocatori, e altre più specifiche come riparare i Gate, sfruttare luoghi per prepare trappole e lanciare incantesimi senza subire penalità e usare tunnel per raggiungere luoghi più distanti. Le altri fasi riguardano lo spawn dei mostri e il movimento degli stessi, che variano a seconda della tipologia (crawler, devourer e guardian).
Si vince trovando 3 pezzi di radio da usare al Faro per chiamare i soccorsi. Ma non basta: è necessario aver completato almeno tante quest quanto il numero di giocatori in partita. E le quest vanno cercate esplorando, ma in giro per l'isola ci sono i mostri che, se non ostacolati, faranno crescere il livello di Oscurità che se supera il 7, be', tanti saluti.
Particolarità che contraddistingue il titolo: i giocatori non possono comunicare fra loro. Nessun suggerimento, nessuna minima indicazione, persino mormorare o colpire il tavolo in segno di disappunto per influenzare le azioni degli altri sarà considerata infrazione. Chi sgarra dovrà pescare due carte Maledizione che andranno a ingolfare il numero di carte trasportabili, limitato a 5. E se si collezionano 4 carte Maledizione, game over. Unica concessione, l'azione Talk and Trade: se 2 o più giocatori occupano lo stesso luogo, oltre a scambiarsi oggetti, possono finalmente discutere sul da farsi.
Veniamo alle prime, mere impressioni dopo una sola partita. Al netto di un paio di grossolani errori, soprattutto nelle fasi iniziali, il gioco è filato via liscio e senza problemi. L'idea di trovarsi di fronte all'ennesima implementazione di un titolo Pandemic è fortissima, ma del resto la meccanica principale è quella. Unico guizzo, la regola del silenzio. Oltre a mitigare tantissimo il solito problema dell'alpha player, alza il livello di tensione in maniera esponenziale. Se all'inizio, con pochi mostri in gioco, bene o male basta uno sguardo per intendersi e capire come muoversi, quando la situazione comincia a farsi bollente vien voglia di prendere a testate qualunque cosa vi capiti a tiro
Le quest sono bastardelle e spesso necessitano di coordinamento e cooperazione, quindi è obbligatorio ritrovarsi in un punto e abbozzare un minimo di pianificazione, senza contare il problema della radio.
Incantesimi e combattimenti si risolvono con lancio di dadi dedicati, quindi fattore fortuna ben presente, nonostante oggetti e armi concedano un minimo di controllo.
A me il gioco è piaciuto: niente di nuovo ed eclatante, ma la meccanica del silenzio ha dato parecchio pepe alla partita e mi ha divertito. Di contro, la stessa ha infastidito l'altro giocatore al tavolo, con mia enorme sorpresa. Mi era parso che partecipasse con enfasi e divertimento, invece a fine partita mi ha confessato che l'ha trovata limitante, rovinandogli l'esperienza, tanto da bollare il gioco come, sì, carino ma alla fine dimenticabile
Mere impressioni, ovvio, ma un po' ci sono rimasto male. Anzi, senza il po'.