Adoro le havre, mi piace panamax, sembra il gioco perfetto!
La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole e in nessun modo ha valore di recensione.
The Ruhr è in realtà la riedizione di Ruhrschifffahrt 1769-1890, un gestionale uscito nel 2012, per due-quattro giocatori abituali, 90-120 minuti, basato su piazzamento lavoratori e pick-up and deliver. Non fatevi ingannare dai molti dadi che vedete: non si tirano mai.
Il gioco
Il tabellone ci porta nella Ruhr ed in particolare al tempo in cui il carbone veniva trasportato via fiume, attraversando tutta la regione. Ecco quindi che lungo il corso d'acqua troviamo depositi, stazioni commerciali, fabbriche e manifatture di vario tipo. Agli spazi deposito mettiamo vari dadi – neri o bianchi, a seconda della regione – che simboleggiano il nostro carbone, con valore iniziale di 3 o 4.Il nostro lavoratore è una singola barca, che deve scendere lungo il fiume, prendere uno di questi cubi e, a seconda dell'azione scelta, trasportarlo dove richiesto, per incassare soldi.

Ogni round è diviso in sette fasi:
- evento. Il contaturni avanza su un tracciato e si applica l'effetto ivi descritto;
- pesca ostacolo/domanda dal sacchetto. Le tessere ostacolo rendono più difficoltoso il trasporto lungo il fiume, quelle domanda piazzano soldi extra in una destinazione del carbone: il primo che ce lo porta, li intasca;
- scegliere un'azione. Questo permette di spostare la barca lungo il fiume per raccogliere un dado-carbone, risalirlo, incassare denaro, aumentare il valore dei dadi (girarli su una faccia più alta). Alcune azioni permettono poi solo una navigazione breve (due spazi) nella fase 4, mentre altre una lunga, per tutto il fiume. Man mano che i giocatori sbloccano tessere Progresso sulla loro plancia personale, vengono sbloccate nuove e più potenti azioni, spesso frutto delle combinazioni delle precedenti di base;
- consegnare il carbone. Il cubo precedentemente caricato può ora essere consegnato ad un'industria lungo il fiume, incassando sia soldi pari al suo valore (=numero), sia un cubo che va piazzato sulla propria plancia personale per sbloccare le tessere Progresso. Cubi neri e bianchi presi dai differenti edifici di destinazione consentono, in varie combinazioni, di sbloccare diverse e nuove tessere. Da notare che gli ostacoli lungo il percorso fanno decrescere il valore del carbone, ovvero il numero sul dado;
- prendere tessere Progresso. Ovvero la fase conseguenza della precedente;
- acquistare e ripagare i debiti. Il giocatore può spendere denaro per rimuovere ostacoli dal fiume, incassando punti vittoria, comprare magazzini da affiancare a vari edifici (incassano soldi quando qualcuno consegna in tale destinazione), ecc. Poi può anche ripagare i debiti precedentemente presi (2 soldi a botta, ripagarli costa 3);
- guadagnare punti vittoria (dal quarto all'undicesimo round). Costruendo magazzini del proprio colore al porto finale, quello di Ruhrort, i giocatori guadagnano punti per le esportazioni di carbone. Chiunque abbia consegnato qui nel corso del round fa aumentare il valore di tali esportazioni che si sommano ai magazzini costruiti dai vari giocatori.
Dopo il round 12, invece, c'è il conteggio finale che dà punti per i magazzini costruiti dai giocatori lungo il fiume (sia singolarmente che per la maggioranza in alcune regioni), per la posizione della barca sul fiume, per i soldi avanzati. Ogni debito non ripagato vale -2.
Da segnalare il sistema di rimpinguo dei dadi sul percorso fluviale, che non è immediatamente chiaro, ma una volta capito ha un senso. In pratica i dadi consegnati vengono immessi in una tabella che cambia man mano che il gioco prosegue, diventando sempre più “stretta” e quindi garantendo un flusso sempre maggiore di carbone. Quando non c'è più spazio e un dado “esce”, il giocatore con la barca più a monte nel fiume lo piazza in un deposito vuoto, mantenendone il valore.

Prime impressioni
Thomas Spitzer deve proprio essere fissato col carbone e la Ruhr, visto che dà questa ambientazione a tutti i suoi giochi.
Questa sua ultima creatura prende un po' da Le Havre (l'unico lavoratore-barca che si muove su un percorso rettilineo) e probabilmente avrà contribuito ad ispirare poi l'infelice (e da me aborrito) Panamax (i dadi-merce, il trasporto lungo il fiume/canale), uscito due anni dopo.
Anche il resto del gioco pare muoversi su binari sicuri e già visti e nonostante io comprenda l'amore di un autore per un tema, questo insistere sulla Ruhr e il carbone inizia a diventare stucchevole.
Nonostante queste non rosee premesse, The Ruhr pare un gioco solido e con un buono sviluppo, una bella progressione delle possibilità del giocatore che parte con poco e può arrivare a fine partita con davvero molti potenziamenti e possibilità, nonostante la parecchio ripetitiva struttura dai round (carica e scarica, carica e scarica, ad libitum).
Consigliato sicuramente agli amanti dell'autore e probabilmente anche a chi ha amato Panamax, visto che potrebbe ricordarglielo.