Report dei giochi provati a Play 2024

Un nuovo report di una giornata a Play

Report
Manifestazioni

Quest'anno sono riuscito a provare un discreto numero di titoli, per cui butto giù due righe sulle prime impressioni.

 

That's Not a Hat

Un party game che funziona bene già in 4 (e forse anche in 3 con due carte a testa, come variante proposta dal regolamento), una regola in croce, poi sta tutto alla tua memoria. Un gioco che non pensi possa funzionare, ma dopo mezzo giro ti rendi conto di quanto la tua memoria sia imbarazzante (o almeno spero che anche quella degli altri lo sia quanto la mia...) e che questo titolo non solo ha senso di esistere ma è geniale.

Voto: 8. Unico acquisto della fiera. 

 

 

Crescent Moon

Commentare un titolo così non è semplice dopo un solo round di gioco. Di sicuro, rispetto alla moda del momento di rendere asimmetrico pure il tavolino di gioco, questo enfatizza le asimmetrie sul sistema di punteggio (e qualcosa qua e là), più che sulle meccaniche delle fazioni. E questo aspetto mi piace molto, perché rende più facile la valutazione delle mosse avversarie. Di contro però la barriera di ingresso è piuttosto alta, un fascicolo per fazione con il modo di fare punti (fatto bene eh), più le carte con testo, sono abbastanza spaesanti.

Il gioco punta molto sugli aspetti diplomatici che un po' rallentano il flusso del turno, altrimenti le mosse sarebbero anche rapide.

Voto: NG, ma mi ha lasciato la voglia di approfondire. Noi siamo soliti giocare un "Triplete" ad un gioco, cioè tre partite consecutive allo stesso titolo, per sviscerarlo un po' meglio, beh per questo temo ne servano almeno il doppio per una valutazione degna di questo nome.

 

 

Bower

Simpatico gioco per due, con meccaniche di bluff e deduttive, caratterizzato da una interazione che si fa sentire nel momento in cui scegli le tessere dal display che potrebbero far comodo all'avversario (sulle maggioranze dei nidi). Un po' di alea nella pesca delle tessere a mo' di domino e dei bonus, ma per il target del gioco ci sta benissimo.

Peccato l'ambientazione (tendenza ambiental-animalista di questo periodo) e le illustrazioni a mio modo di vedere poco piacevoli, ma questi sono gusti. In generale un buon prodotto.

Voto: 7

 

 

Maretta

Piccola scatolina in cui si cela un gioco di corsa a raggiungere un traguardo tramite l'uso di carte, che vanno però giocate nella plancia altrui, con il movimento dato dalla differenza dei valori della carta già presente e quella piazzata dal giocatore in precedenza.

Le carte utilizzate nei turni precedenti vanno a formare un set collection che ti possono aiutare ad arrivare alla vittoria con un secondo modo. Questa meccanica però mi è sembrata molto randomica, in balia del caso e le tessere barile aumentano questa incontrollabilità. Poco ispirato.

Voto: 5

 

 

Sunrise Lane

Il nuovo titolo del Dottor Knizia andava provato. Un gioco che prende a piene mani la meccanica di Ticket to Ride (compreso il fine partita, qui Dottò ti potevi ingegnare un po' di più), ma senza il display di carte, che di conseguenza rende più aleatoria la pesca.

Il resto è un gioco ben confezionato, con maggioranze di tre diversi tipi, che lo rendono interessante e piacevole da giocare. Temo un pò per la longevità ed il senso di deja vu che mi fa pensare... perché dovrei comprare questo se ho già Ticket to Ride?

Voto 6,5

 

 

The A.R.T. Project

Cooperativo con un ambientazione che mi lascia un po' interdetto, sul recuperare opere d'arte e contrastare la "mano bianca" che è l'antagonista del gioco, che si sparge nelle varie località in base a dei simboli sulle carte scelte dai giocatori.

La comunicazione è fin troppo aperta, si tratta solo di mettere in ordine le carte, con un movimento di risorse di spendi/ottieni. Poi lanci i dadi nella speranza di superare un valore che cresce mano a mano che recuperi opere d'arte, cercando appena possibile di incrementarne il numero acquistandoli con la risorsa walky talkie.

Ripetitivo e senza mordente.

Voto: 4

 

 

The Last Kingdom

Grazie agli amici pelle verde riusciamo a provare anche The Last Kingdom nell'area Magnifico.

Il gioco ha quel flavour alla The King Is Dead, in cui hai poche azioni disponibili, da centellinare per ottenere le maggioranze nei territori spostando armate ed eroi.

Il problema che ci si è subito palesato è che quasi ogni azione può ribaltare la situazione nel terreno oggetto di valutazione, per cui chi è in svantaggio, prova ad agire, ma quando il turno sarà di nuovo a lui, la situazione sarà spesso di nuovo di svantaggio. Inoltre in caso di schieramento collettivo da un lato, chi è solo dall'altro ha poche chance di uscirne. È si vero che, come dalle due parole al volo fatte con Agzaroth, vuol dire che degli altri quattro solo uno sta giocando bene, è però altresì vero che alzare il "mercato azionario" dell'influenza nelle altre fazioni non è così facile, per cui surfare tra uno schieramento e l'altro non mi è sembrato così semplice e vantaggioso.

Mi è sembrato perciò un gioco molto fragile, in cui il modo di giocare dei partecipanti può rovinare l'esperienza a qualche giocatore. 

Voto: 5

 

 

Planet Unknown

Gioco molto leggero, di piazzamento polimini e crescita su tracciati. Simpatico il dispenser di tessere ed il gioco in contemporanea, ma quella che latita è assolutamente l'interazione. Gli autori hanno provato l'idea del confronto con i compagni di banco a destra e a sinistra, ma non è sufficiente per il mio palato. Si lascia giocare, ma fa il suo lavoretto senza infamia e senza lode.

Voto: 6

 

Commenti

questi sono i voti ed i commenti che ci piacciono. Severi (neppure troppo), ma giusti. 

cosarara scrive:

questi sono i voti ed i commenti che ci piacciono. Severi (neppure troppo), ma giusti. 

Diciamo che ormai è raro vedere voti simili..... Poi i voti hanno sempre una certa quantità di soggettività (se sei di manica larga o stretta insomma)... Sicuramente un 9 o un 10 tuo deve essere sinonimo di qualità 🙂

... macchè, macchè... The Last Kingdom è una spanna superiore a tutti quelli che hai citato ;)

Buon report ma ti invito a riprovare The Last Kingdom che ti assicuro, non è fragile per nulla e funziona molto bene. Poi ovvio che possa non piacere ma secondo me devi riprovarlo con giocatori al tavolo che non siano alla prima partia per poterne apprezzare pienamente tutto il potenziale.

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