Redazione TdG vs Russian Railroads

Con quest’articolo inauguriamo la nuova rubrica Tutti contro Tutti. Come primo gioco abbiamo scelto Russian Railroads, uno dei giochi di maggior successo della scorsa stagione ludica.

Approfondimenti
Giochi
Giochi collegati:
Russian Railroads

L’intento della rubrica "Tutti contro tutti" è di raccogliere un sintetico parere su un gioco da parte di un gruppo di giocatori, di una Tana, di quello che volete... Per iniziare lo abbiamo fatto in redazione (e ci siamo divertiti, per cui prima o poi lo ripeteremo), ma come al solito tutti possono collaborare con massima libertà.

Come primo gioco abbiamo scelto Russian Railroads, uno dei giochi di maggior successo della scorsa stagione ludica. Basato su un piazzamento lavoratori con sfondo un’ambientazione “ferroviaria” incentrata sullo sviluppo delle ferrovie nella Russia zarista Russian Railroads ha fatto breccia nel cuore di molti hardgamer, lasciando indifferenti altri. Il resoconto della critica è stato sicuramente benevolo, perché dopo aver vinto alcuni premi minori ed aver ottenuto una raccomandazione al Kennerspiel des Jares (fuori dal target per tipo di gioco), si è aggiudicato l’International Gamers Award (IGA) per la sezione multiplayer, insomma “il premio” per giocatori. Quale migliore scelta per inaugurare il “Tutti contro Tutti”? E allora bando alle ciance, la redazione TdG sfida Russian Railroads!

Ciascun redattore (tra quelli che hanno provato Russian Railroads) riporta il suo commento e sintetizza i seguenti aspetti: materiali, ambientazione, regolamento, scalabilità, rigiocabilità, innovazione, interazione, meccaniche, profondità tattica/strategica, con un giudizio espresso da 0 a 5 oltre ad un giudizio complessivo del gioco.

La tabella riportata a fine articolo riassume le valutazioni date.

Agzaroth

Avatar utente

Russian Railroads è un compito perfettamente eseguito. Ottimi materiali, scatola ben organizzata, grafica a tema e iconografia chiara. L'ambientazione è solo sufficiente, rimanendo un gioco piuttosto astratto, con le ferrovie costruite solo simbolicamente. Il regolamento è eccellente, uno dei migliori mai letti, organico, con numerosi esempi e figure. Eccellente anche la scalabilità con un tabellone e altri elementi che si adattano al gioco da 2 a 4 partecipanti. Interazione e meccaniche sono esplicitate ottimamente, con lotte serrate per occupare il piazzamento che interessa, sempre a corto di risorse e possibilità.

Ottima anche la profondità, mediata però da una strategia che deve essere decisa e seguita da inizio partita. Sarà necessario comunque sempre un adattamento tattico, causa ristrettezza degli spazi, ma quando si intraprende una strada (che generalmente consta solo nelle decisione “transiberiana sì/no”) va portata fino in fondo, per massimizzarne il punteggio: questo aspetto potrebbe non incontrare i gusti di tutti. Quello che realmente manca al gioco è un elemento innovativo, di rottura rispetto al passato e un qualche twist (un colpo di genio, un tocco da maestro) che lo elevi al di sopra di un ottimo piazzamento lavoratori: in questo senso Russian Railroads rimane un “compito perfettamente eseguito”.

Da Caylus a Russian Railroads si traccia il percorso ideale dei piazzamento lavoratori, due giochi “perfetti”, calibrati, tesi. La “colpa” del secondo è di arrivare con otto anni di ritardo rispetto al primo, senza portare realmente nulla di nuovo. 

  • materiali ****
  • ambientazione *
  • regolamento ***** 
  • scalabilità *****
  • rigiocabilità **
  • innovazione *
  • interazione ****
  • meccaniche ***
  • strategia ***
  • tattica ***

GIUDIZIO COMPLESSIVO 7,7

Baggins

Avatar utente

Diciamo subito che questo commento si basa su un’unica partita, per cui non sono stato in grado di dare un parere “solido” su tutti gli aspetti del gioco.

I materiali e la grafica sono ottimi e gradevoli da vedere. Mi piace molto leggere i regolamenti, e qui mi sembra doveroso fare una nota di merito per quello di Russian Railroads, che difficilmente si sarebbe potuto scrivere meglio: ci guida infatti in modo molto facile e intuitivo attraverso un gioco molto complesso e articolato, utilizzando uno stile tipo “guida per dummies” e con un abbondantissimo uso di figure ed esempi.

L’ambientazione è posticcia: nonostante le locomotive, gli ingegneri, le industrie e i pezzi di rotaia colorati, la sensazione che si ha giocando è di un titolo freddo e un po’, come dire, geometrico. Ora, personalmente adoro i piazzamenti lavoratori, e Russian Railroads è senz’altro un ottimo esemplare di questa categoria: roba per giocatori, corposo, complesso, profondo, ricco di opzioni e povero di lavoratori e monete, che ci dà quella preoccupante ma abituale sensazione di “coperta troppo corta” e mette a dura prova le meningi sia dal punto di vista strategico che tattico. Nel complesso è stata una partita piacevole e interessante, lo direi insomma un bel gioco; e tuttavia devo dire che Russian Railroads non mi ha lasciato quel prorompente entusiasmo di giocarlo di nuovo, né quella familiare, scimmiesca esaltazione di aggiungerlo alla mia (piccola) collezione. Vero, una sola partita è poco per poter giudicare in modo approfondito, ma che so... è mancato quel quid che fa scattare la molla.

  • materiali ****
  • ambientazione *
  • regolamento *****
  • scalabilità ?
  • rigiocabilità ? 
  • innovazione **
  • interazione *** 
  • meccaniche *** 
  • strategia ***
  • tattica ***

GIUDIZIO COMPLESSIVO 7

Aibindrye

Avatar utente

È curioso essere qui a parlare di un gioco che ho "toccato con mano" una sola volta, quasi un anno fa. Era ad Essen, nel 2013 e da assoluto neofita frequentatore di fiere sono stato attirato da questo gioco in maniera quasi inspiegabile, già dal giovedi (non in tempo per acquistare l'edizione Z-Man andata presto esaurita, ma quella Hans im Gluck è finita senza alcun rimorso, poi, nel mio borsone).

Il mio contributo alla discussione può partire proprio dal momento in cui mi sono avvicinato al tavolo ed una graziosa (ebbene si, proprio graziosa!) signorina mi ha illustrato le regole del gioco, mentre lottavo con la mia timidezza, ansia e paura di perdere qualche dettaglio detto in una lingua non propriamente mia.

E invece in due minuti o poco più mi è parso tutto chiarissimo, merito di un regolamento semplice. Scritto anche, me ne renderò conto poi, in maniera perfetta, con una chiarezza espositiva forse mai vista prima, per me ma che lasciava già intuire l'ottima profondità del titolo.

Dalle due partite effettuate (una in 4 e una in 2, entrambe rapide e, per quanto possa contare una "prima volta", entrambe combattute e affatto scontate) è risultato subito chiaro il lavoro di pulizia degli autori, che hanno rifinito il gioco puntando sull'eleganza della compattezza, delle tante possibilità di scelta e della scarsità di mezzi per poterle affrontare indistintamente.

C'è quindi da stare attenti ad ogni turno, l'interazione l'abbiamo sentita tutti nella "classica" scelta di dove piazzare il proprio lavoratore e le strategie ci sono sembrate tutte valide e ben studiate. In definitiva, un titolo che ha conquistato tutti quel giorno. Una pecca, da buon "german" che si rispetti, è l'astrattezza (non è un ferroviario in senso stretto), nonostante una grafica dei componenti e una accuratezza nei materiali che io trovo fantastica. Mi ripeterò, ma sembra evidente anche a me che il maggiore difetto che il titolo si porta dietro è la mancanza di originalità, in un mercato in cui di giochi con la medesima meccanica ce n'è una scelta enorme, quindi la decisione di farlo entrare nella propria collezione può essere condizionata da questo fattore. Ad ogni modo, nella mia c'è. E ne sono ben contento!

  • materiali *****
  • ambientazione ** 
  • regolamento *****
  • scalabilità **** 
  • rigiocabilità ***
  • innovazione *
  • interazione *** 
  • meccaniche *** 
  • strategia ****
  • tattica ***

GIUDIZIO COMPLESSIVO 8,2

Peppe74

Avatar utente

È stato uno dei titoli più attesi dalla tradizionale lettura dei regolamenti pre-Essen e, alla fine, non ha deluso. È vero che l’ambientazione è alquanto appiccicata, perché ci sono degli aspetti che ricordano lo sviluppo delle ferrovie, ma costruire 4 transiberiane parallele basta a spiegare le forzature.

È vero che non brilla per innovazione, e, probabilmente, nel piazzamento lavoratori è difficile essere oggi veramente innovativi. È però sicuramente vero che Russian railroads è un gioco ben fatto, curato e sviluppato a dovere, come pochi oggi fanno.

I materiali non fanno brillare gli occhi, ma sono perfettamente funzionali (e non dimentichiamoci che non dovete svenarvi per prendere una copia). Il regolamento è un capolavoro di chiarezza, ricordo che alla prima partita, un mese dopo la prima lettura, dovetti rileggere solo il setup per il resto bastava guardare il tabellone. Le strategie che riserva il gioco sono tante e diversificate. Ho letto tante discussioni sulla predominanza di una strategia rispetto all’altra, ma al momento nelle partite fatte è sempre stata una sfida provare ad imbroccare una strategia diversa. La scalabilità è buona, assicurata dal doppio tabellone e dai piccoli accorgimenti del regolamento. L’interazione non è feroce, ma comunque presente per la limitatezza delle azioni presenti sul tabellone: per l’industrializzazione e per gli ingegneri vale il principio che più giocatori concorrono alla corsa e meno ci sono i benefici. Le altre azioni, a partire dall’avanzamento delle tratte, sono quelle che, bene o male, devono fare tutti.

Insomma, Russian Railroads non è il gioco della vita, ma le partite fatte sono sempre state piacevoli e, almeno al momento di scrivere, la voglia di rigiocarlo è alta; il giudizio non può che essere positivo.

  • materiali ***
  • ambientazione ** 
  • regolamento *****
  • scalabilità **** 
  • rigiocabilità *** 
  • innovazione **
  • interazione ***
  • meccaniche **** 
  • strategia ****
  • tattica ***

GIUDIZIO COMPLESSIVO 8

iGiullari

Avatar utenteAbbiamo iniziato a seguire il gioco più o meno ad inizio anno, ovvero quando si è fatto largo fino alla top 100 della classifica di BGG attirando, per forza di cose, la nostra attenzione. Non ci basiamo solitamente sugli sterili voti per scegliere un gioco, ancor più che nella nostra collezione di giochi che sfruttano la meccanica di piazzamento lavoratori ne abbiamo più che qualcuno, ma essendo una tipologia di gioco particolarmente nelle nostre corde abbiamo studiato il regolamento.

Scritto veramente bene, lineare e con tanti esempi, grazie al quale abbiamo potuto iniziare ad intuire la qualità dei materiali e la scarsa ambientazione, cosa che però non ci tange poi molto. È vero, non introduce niente di particolarmente nuovo ma sembra un titolo valido. Il gioco entra nella lista dei desideri ma non così in alto da farcelo comprare senza prima indagare ancora un po'.

Ed ecco che nel reperire informazioni in giro è saltato fuori l’aspetto che più ci ha frenato dall’acquisto senza prova su strada: la mancanza di varietà tra le partite, la scelta quasi obbligata di percorrere la via della transiberiana per poter vincere. Fino alla nostra prova. Una singola partita a 4 giocatori, 3 alla prima partita e il padrone del gioco che da subito ci spiega la forza della transiberiana e ci spiega che se non si contrasta il giocatore che la costruisce avrà la vittoria facile.

Il gioco in sé ci è piaciuto molto, soprattutto la coperta corta il giusto, le azioni fornite dagli ingegneri e la fluidità con cui il gioco scorre. La partita è stata vinta dal giocatore più esperto che ha saputo assoldare gli ingegneri migliori e tappare gli spazi azione giusti nella costruzione della transiberiana.. il barbuto ha provato a seguire la sua stessa strategia e ad ostacolarlo, invano, la giullaressa ha ignorato completamente la transiberiana concentrandosi su Kiev in combo con San Pietroburgo ottenendo un rispettoso secondo posto.

La partita ha confermato ciò che ci aspettavamo dal gioco. Ci è piaciuto ma non abbastanza da portarci ad acquistarlo principalmente perché, giocando per lo più in due e nonostante la mappa dedicata, le partite si ripeterebbero sempre secondo lo stesso schema con passaggi per lo più obbligati per portare a casa la costruzione della transiberiana

  • materiali *****
  • ambientazione ** 
  • regolamento *****
  • scalabilità ** 
  • rigiocabilità * 
  • innovazione *
  • interazione **** 
  • meccaniche **** 
  • strategia ****
  • tattica **

GIUDIZIO COMPLESSIVO 7,5

groblnjar

Avatar utenteDunque, un giocatore cosa potrebbe aspettarsi da un gioco con questo titolo? Immagino un guerra senza esclusione di colpi nel gelido inverno sovietico alfine di completare la più moderna ed efficiente rete ferroviaria ottenendo così gli elogi del Politburo.

Non è così.

È vero che ci sono gli operai, è vero che c'è il freddo dell'ambientazione, ma si fa proprio fatica ad immaginarsi l'opera in corso. Ci si sente piuttosto degli scacchisti alle prese con pochi pezzi e tante varianti.
Una plancia che si spiega da sé, vagoncini ed operai funzionali, tessere solide che si incastrano in maniera ottimale, grafica colorata ma non in maniera da far venire il mal di testa o un edema corneo per riuscire a distinguere tutte le informazioni contenute nella plancia. Un piacere per gli occhi e per le mani.

Il regolamento è chiaro, semplice, conciso, lineare, il gioco scala abbastanza bene e le rassicuranti meccaniche non presentano nulla di nuovo: piazzamento lavoratori, pesca tessere, tre bei percorsi che danno bei bonus. Scorrono talmente lineari che sembrano quasi noiose. Sono invece "solo" ottimamente incastrate.

La strategia non è certo il punto forte del gioco mentre discorso esattamente opposto è la tattica: qui tutto è mutevole, soprattutto dovendo reagire immediatamente alle mosse degli avversari; un errore ed il treno dei punti prende irrimediabilmente una strada differente dal destino del distratto.

Grazie alle diverse possibilità di gioco la sua longevità non è così limitata come può sembrare anche se non è sicuramente il gioco definitivo: freddo, fondamentalmente astratto, interazione diretta assente; personalmente non mi sogno le partite che ho giocato però mi piace. Mi piace lo scontro simile ad una partita di Hive, mi piacciono le veloci modifiche di strategia come in Le Havre, mi piace la chiarezza dei flussi come in Antike Duellum.

Ecco, forse è proprio questo il suo grande difetto: è un gioco troppo "giusto", troppo "perfetto"; pare che gli autori abbiano svolto il loro compito senza una sbavatura, senza una virgola di troppo, però senza cuore.

  • materiali *****
  • ambientazione * 
  • regolamento *****
  • scalabilità *** 
  • rigiocabilità **** 
  • innovazione ***
  • interazione **** 
  • meccaniche **** 
  • strategia *
  • tattica *****

GIUDIZIO COMPLESSIVO 7

aledrugo1977

Avatar utenteMolte aspettative per Russian Railroads, gli autori non sono certo di primo pelo e si vede.

Il gioco si presenta benissimo dal punto della funzionalità grafica, estetica e dei materiali.  Il regolamento è chiaro così come il turno di gioco.
Da 2 a 4 giocatori il gioco mantiene il suo spirito e gira a dovere.

Sostanzialmente si tratta di posizionare ometti, prende tasselli e costruire legnetti, pardon, tratti di linea e fabbriche. A prima vista è più forte fare la transiberiana. No, fare industrie. No combinare altre due linee. No le combo. Tutto ciò è un ottimo segno: non c'è una strategia vincente in assoluto.

La tattica la fa da padrona essendo gli spazi stretti e quindi molto importante capire dove vogliano andare a parare gli avversari e controbattere a modo massimizzando il proprio gioco. Non siamo di fronte a un multi solitario il che per i miei gusti è una gran cosa.

Sono tutte rose e fiori? Non proprio. L'ambientazione poteva essere qualunque cosa: da un acquario a una infezione virale. Voglio dire che tutti possono fare la transiberiana in ugual misura il che equivale a dire che nessuno la fa. Non c'è davvero il senso di costruzione di una rete ferroviaria imponente. C'è piazzare ometti e mettere puzzilli.

Russian Railroads lo fa egregiamente. Nessuna sbavatura. Tutto è incastrato bene. Tutto gira bene. Idee riprese qua e là riproposte bene.

Merita l'attenzione? Per gli amanti del piazzamento di ometti senza dubbio.  Diverte? Sì, teso e complesso dà soddisfazione. Originale però assolutamente no. Non si rischia nulla, nel dubbio. Non propriamente arido ma a mio avviso asettico.

Il genio senza tecnica non farà nulla di buono.

La tecnica sopraffina senza genio, o quanto meno l'audacia di osare, non genera capolavori ma ottimi giochi sì.

Memento audere semper: Russian Railroads lo dimentica ma resta un ottimo gioco.

  • materiali *****
  • ambientazione np
  • regolamento ****
  • scalabilità **** 
  • rigiocabilità **** 
  • innovazione np
  • interazione *** 
  • meccaniche *** 
  • strategia ***
  • tattica ****

GIUDIZIO COMPLESSIVO 7,5 con lode

Quadro riassuntivo

  Agz Bag Aibi Pep iGiu Grob AleD MEDIA
Materiali **** **** ***** *** ***** ***** ***** ****
Ambientazione * * ** ** ** * - *
Regolamento ***** ***** ***** ***** ***** ***** **** *****
Scalabilità ***** ? **** **** ** *** **** ****
Rigiocabilità ** ? *** *** * **** **** ***
Innovazione * ** * ** * *** - *
Interazione **** *** *** *** **** **** *** ***
Meccaniche *** *** *** **** **** **** *** ***
Strategia *** *** **** **** **** * *** ***
Tattica *** *** *** *** ** ***** **** ***
VOTO 7,7 7 8,2 8 7,5 7 7,5 7,6

Considerazioni finali

Precisiamo che alcuni redattori, avendo fatto poche partite, non hanno valutato alcuni aspetti, come scalabilità o giocabilità.

I giudizi sono variegati, ma i voti sono ristretti comunque in una fascia abbastanza ristretta tra 7 e 8,2.

Citando Agzaroth «Nessuna stroncatura ma anche nessuna esaltazione. Nessun 9 come ci si aspetterebbe da un vincitore dell’IGA».

Forse questa è la sintesi più appropriata per Russian Railroads: un gioco ben fatto, può piacere un po' più o un po' meno, difficile che non piaccia proprio (a meno che il genere non vada proprio giù), difficile che resti un capolavoro da ricordare negli anni.

Commenti

Non capisco questo:

Nessun “9” come ci si aspetterebbe da un vincitore dell’IGA”.

Perchè il vincitore dell' IGA dovrebbe fare esultare qualcuno deludendone altri? Probabilmente su una votazione massiccia si vince scontentando il minor numero di giocatori. E' altresì vero che un parametro come longevità non è stato valutato a fondo (molti hanno ammesso di non averci giocato a sufficienza), a discapito del discorso "ambientazione" di più facile lettura.

Non é vero che é l'unica strategia vincente comunque. C'é chi ha vinto facendo un breve pezzo di transiberiana e poi concentrandosi su altro.

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare