Mi ricordo male o tra gli orientali c'era anche Ninjor?
Prima di iniziare questo atteso confronto, vorrei con voi ricordare la scomparsa di una persona speciale che, come altre qui dentro, mi è stata accanto per molti anni.
Sia Archon che CMON ne hanno colpevolmente ignorato la memoria e la giusta rinascita, spinte forse – sospetto – non solo da misera dimenticanza, ma anche da puerile timore di sollevar polemiche per il suo aspetto esotico.
Lui, l'unico orientale dei Masters of the Universe, l'unico della serie vintage a non avere una miniatura o una scheda personaggio e a non poter essere utilizzato come eroe, come meritava, in nessuno dei due giochi in esame: Jitsu.
Sarai sempre nei nostri pensieri, fratello dalla mano dorata.
Tipo di gioco
Fields of Eternia è un adventure game: un genere di gioco caratterizzato dall'esplorazione, dalla risoluzione di missioni, dall'interazione con personaggi non giocanti, incentrato sulla narrazione ottenuta tramite le meccaniche e il progresso del gioco e sulla risoluzione di sfide tematizzate.
Può essere giocato da 1 a 6 partecipanti (fino a 9 con una delle espansioni per le altre fazioni), con scenari della durata di 150-180 minuti.
Clash for Eternia è uno skirmish: una simulazione di battaglie tra pochi o pochissimi guerrieri, in maniera da poter spostare l’attenzione del giocatore non sui macro eventi, ma sulle singole azioni in battaglia dei combattenti, in cui un pezzo corrisponde effettivamente a un combattente.
Può essere giocato da 1 a 5 partecipanti, con scenari della durata di 45-90 minuti.
I due giochi appartengono dunque a due tipologie diverse anche se vicine. In entrambi i casi gli scenari prevedono missioni da compiere che vanno oltre il mero picchiarsi a vicenda, in entrambi i casi i giocatori manovrano idealmente un solo eroe a testa, o comunque mai più di tre. E quel che più conta, sia Fields che Clash hanno il fine ultimo di riportare in vita le avventure dei Masters of the Universe.
Materiali
Però le miniature di quello della Archon sono migliori, sia come plastica, sia come dettagli, sia come dinamicità delle pose. Anche il Castello di Grayskull, che nella campagna pareva nettamente inferiore a quello CMON, alla prova dei fatti si rivela più d'impatto, più grande e rifinito. Il problema è semmai che va montato, mentre in Clash for Eternia è già pronto. Inoltre Fields of Eternia lo usa solo come gigantesca torre lancia dadi, mentre in Clash è parte di uno scenario dedicato.
Nel complesso, comunque, qui il punto va a Archon Games.
Artwork
Clash for Eternia riprende un po' più lo stile delle vecchie illustrazioni, sia per i volti, sia per le panoramiche sui personaggi, messi in posa per pubblicizzare le action figures.
Sono belli, ma quelli della Archon sono a un altro livello.
Anche in questo caso, il punto va alla Archon.
Meccaniche
Ordine di turno
In Fields of Eternia ci si alterna un personaggio alla volta, decidendo l'attivazione sul momento. È un sistema molto rapido e tattico, che però non aggiunge chissà quale profondità alla scelta.
Clash for Eternia fa ugualmente attivare un personaggio alla volta, alternandoli, ma rende questa fase più strategica, permettendo anche ai giocatori alleati di consultarsi. Inoltre dalla rapidità di attivazione dipende anche la quantità di cubi energia raccolti, rendendo la scelta più profonda.
Punto per la CMON.
Meccanica base
In Clash for Eternia si hanno ugualmente due azioni a testa, tra cui movimento, interazione (cambia a seconda dello scenario) e abilità speciali, pagate con i cubi azione. È anche possibile modificare le abilità, spendendo cubi in vari modi, o persino guadagnare una qualche azione gratuita.
I due sistemi non sono così diversi, ma quello della CMON lascia comunque maggiore gestione del personaggio e libertà d'azione, per cui il punto va a lei.
Casualità VS scelte significative
In Clash for Eternia, a livello di scelte, è spesso molto più importante valutare dove mettere i cubi energia, quando e quanto spenderli, perché poi andranno a finire al Commander. E il Commander, da parte sua, ha una buona dose di decisioni difficili, tra nuove attivazioni, minion, carte tattica, potenziamenti, e così via, tanto da rendere sempre interessante il suo ruolo.
Anche il tempo complessivo di gioco va a sfavore della Archon: le partite sono più lunghe, troppo per un gioco del genere, con questo target, mentre con Clash for Eternia è tutto più dinamico e calibrato per l'impegno richiesto.
Quindi, anche in questo caso, il punto va a CMON.
Cura negli scenari
Clash for Eternia ha un numero maggiore di scenari. Gli elementi scenici modulari diversi contribuiscono a variare la mappa di parecchio. Lo scopo è spesso diverso, anche se è quasi sempre raggiungere una soglia prefissata di punti vittoria. La durata è variabile e dipende dai giocatori.
Il punto va a CMON per maggiore varietà.
Sviluppo dei personaggi
In Clash for Eternia la progressione è più lineare e bilanciata per tutti, perché dipende dalle fasi di gioco, scandite da round e/o eventi e vale per tutti quanti. Inoltre ciascuno sblocca abilità personali, potendo scegliere tra due (il Commander sceglie chi potenziare tra i suoi personaggi e quale abilità generale migliorare), ma sempre in linea col personaggio, aumentando la tematicità e rispettando l'ambientazione. È sicuramente meno vario se si gioca sempre con lo stesso personaggio, dato che la build è sempre simile... ma in questi due giochi non c'è certo penuria di personaggi, per cui questo problema non è sentito.
Punto a CMON.
Scalabilità
Per cui assegnamo questo punto a Fields of Eternia della Archon.
Solitario
Quello di Clash for Eternia è più semplice da utilizzare e funziona meglio in generale, probabilmente perché gli skirmish sono più idonei da gestire in questa modalità. Assegnamo il punto a Clash for Eternia della CMON.
Sto giocando a Masters of the Universe?
La risposta è: entrambi. Per la sua natura di adventure game, Fields of Eternia sposta la lente più in alto, a un livello macroscopico, seguendo gli spostamenti dei personaggi su tutta Eternia (la mappa è bellissima) e facendo loro vivere avventure di vario tipo. L'enfasi del gioco è spostata sul compiere le missioni assegnate e si va allo scontro solo se necessario e se servono per racimolare i punti decisivi.
In Clash for Eternia il focus è più ristretto, sul singolo scontro, la singola battaglia, con più enfasi sul combattimento. La missione va necessariamente fatta, ma quasi sempre passerà attraverso una schermaglia.
Clash for Eternia si aggiudica tutti e due i punti in palio, perché realizza bene il suo obiettivo, mantenendosi coerente con l'ambientazione.
Fields of Eternia ne prende solo uno, perché pur rendendo bene il senso di avventura su tutto il pianeta, pecca poi in ambientazione quando si va a cercare di ricreare il feeling del singolo personaggio, che è solo abbozzato o addirittura alterato.
Finale: Clash for Eternia (CMON) 8 – Fields of Eternia (Archon Games) 4
La brutta notizia è che, qui in Europa, il secondo si trova facilmente, mentre il primo dovreste recuperarlo facendovelo spedire dagli USA...
La bella notizia è che nessuno dei due giochi è imperdibile. Tolta la magia dell'ambientazione, per chi la apprezza, rimane in definitiva poco e, per entrambi i generi - adventure game e skirmish - c'è molto di meglio in giro.