Visto il titolo dell'articolo pensavo ad una esperienza un po' più estrema; invece direi che dopotutto ti è andata mediamente meglio di altri, considerato il numero dei titoli provati per il tempo passato nel padiglione.
Giovedì 2 Novembre, il ritrovo è alle 8.05, un po’ tardi per i miei gusti, ma i figli non si portano a scuola o all’asilo da soli. Partiamo baldanzosi, ma dopo tipo 300 metri siamo in coda. Proprio quel giorno sono iniziati i lavori su un ponte piuttosto importante di Empoli e per percorrere sette chilometri sette ci mettiamo un’ora: per fortuna i 50 minuti successivi li impieghiamo per arrivare a Lucca senza problemi. Anche il ritiro dei braccialetti procede spedito, probabilmente le lamentele del giorno precedente hanno contribuito a migliorare l’organizzazione. Entro al Carducci intotrno alle 10:30 e faccio il mio classico giro perlustrativo del padiglione, già piuttosto affollato. Belli gli stand di Hasbro, Wizards e Avalon Hill e anche Ravensburger non ha badato a spese per promuovere Lorcana. Imponenti pure Asmodee, Giochi Uniti e Ghenos. Un’altra oretta è passata, andiamo a provare qualcosa.
Ricordate che sono prime impressioni, ricavate da mezze partite in fiera.
Minatori Imperiali
Ogni turno inizia con la fase Eventi, durante la quale verrà rivelato un evento che influenzerà in qualche modo il turno. Si passa poi alla fase Miniera: si gioca in simultanea e ogni giocatore dovrà calare una stanza dalla mano. Scaviamo la nostra miniera aggiungendo stanze dalla mano: le stanze sono divise in livelli e più alto sarà il livello più costerà scavare la stanza. Una volta giocata la carta, si attiverà una stanza per livello, a partire dall’ultimo fino ad arrivare agli effetti sulla plancia giocatore, in cima: gli effetti variano dal guadagnare monete a ottenere punti vittoria, pescare carte, avanzare su uno dei tre tracciati presenti.
Il gioco è un family molto semplice, l’unica azione è quella di giocare la carta e non ci sono vincoli da rispettare, solo quello di pagare il costo (ma non avrete mai problemi di soldi). Se vi piace l’interazione lasciatelo dov’è, il gioco è un solitario di gruppo, tant'è vero che le regole per il solitario dicono “le regole non cambiano quando giocate in solitario”. Le combo che si generano danno soddisfazione e dovrete cercare di ottimizzare il tutto per guadagnare più punti possibili.
Purtroppo a me non ha fatto scattare la scintilla. Le combo e i tracciati sono sì carini, ma non mi hanno dato la soddisfazione di altri titoli: manca il fuoco di artificio, qui mi sembra che si siano limitati ai petardi. Non lo comprerò, ma, se me lo proponessero, una partita ce la potrei anche rifare.
Passo in Ludoteca per un saluto a Gotcha e Rosengald, che spiegano giochi come se non ci fosse un domani. Noto un tavolo di Anunnaki con solo tre persone e mi ci imbuco.
Anunnaki
Ma il dimostratore fa la sua magia e ti sviscera quello che sembra un gioco molto complesso (e lo è) in poco tempo. Di azioni disponibili ce ne sono molte, tra le dieci della plancia e le sei opzionali, ma tutte sono state usate con soddisfazione da tutti i giocatori.
Il gioco è un 4X dove dovremo racimolare le varie risorse per provare a controllare più territori, raccogliere più risorse, avere più seguaci per controllare più territori, eccetera. C’è anche un po’ di combattimento, ma nella mezza partita che abbiamo fatto mi è capitato solo una volta di combattere: probabilmente in una partita completa le occasioni per menarsi di più non mancheranno.
Note di merito al meccanismo di scelta delle azioni. Muovendosi bene sul pentacolo si riescono a sbloccare le divinità minori e maggiori, nonché a recuperare i cristalli di mana necessari per effettuare le azioni secondarie. La disposizione delle azioni cambia al setup, quindi non vi ritroverete mai a fare la stessa sequenza di azioni ripetute: o meglio, lo potrete anche fare, ma non mi sembra che sia conveniente.
Una buona scelta di design mi è sembrata quella che a ogni plancia pianeta manchi una risorsa delle quattro presenti nel gioco, cosa che rende necessaria l’esplorazione del mondo. La mancanza di una risorsa, però, non vi bloccherà, vista la presenza di un’azione che prevedere di scambiare una risorsa per altre due diverse.
Anunnaki è stato il miglior gioco provato in fiera. Sicuramente mi ha fatto venir voglia di rigiocarlo e molto probabilmente lo comprerò al primo sconto significativo che si presenterà, ché bisogna sempre far quadrare il bilancio familiare.
Siamo arrivati all’ora di pranzo e, come sempre, andiamo a fare un giro per i padiglioni dei fumetti, cosa che si rivela una pessima idea, visto che il meteo decide di passare da brutto a pessimo. In dieci minuti viene giù tanta acqua da riempire una piscina e riusciamo a trovare rifugio nel padiglione in piazza Napoleone, per fortuna quello più grande dedicato agli editori di fumetti. L’acqua continua a scendere copiosa e questo ci costringe a stare là per un’oretta, ma mi rendo conto che ci sono punizioni peggiori.
Non appena la pioggia diminuisce ritorniamo al Carducci, evitando purtroppo di andare ai padiglioni Bonelli, Panini e Cmon per cercare di non prendere una ricca broncopolmonite.
Mi dirigo verso lo stand della MS Edizioni per vedere se c’è il collega del QuiZZone Luigi Ferrini con il suo Pyramidice. Lui non c’è, ma il gioco sì.
Pyramidice
Durante il nostro turno potremo scegliere tra Riposare e Lavorare. Il riposo ci permette di ripristinare le divinità utilizzate e di recuperare risorse per la costruzione delle piramidi: abbiamo i dadi pietra, i mattoni fondanti delle piramidi; i gatti, che consentono di modificare il valore dei dadi di più o meno uno; infine ci sono i lavoratori, che nella fase di lavoro serviranno per lanciare più dadi e costruire uno spazio della piramide.
Il turno di lavoro consiste nello spostare i dadi pietra nella riserva generale (che contiene sempre quattro dadi arancioni), poi tirare tanti dadi quanti sono i nostri lavoratori. Abbiamo la possibilità di ritirare un dado. Potremo spendere i nostri dadi per acquistare una carta divinità delle tre presenti nel mercato, costruire uno spazio libero di una piramide (ma si possono utilizzare solo i dadi pietra), usare l’abilità delle nostre divinità, scartare una divinità dal mercato e ottenere punti vittoria. Tutte queste azioni, possono essere effettuate più volte, fino all’esaurimento dei dadi.
La partita finisce quando la riserva dei dadi pietra o il mazzo delle divinità si esauriscono.
Come si fanno i punti? Costruendo le piramidi se ne ottengono pari al valore del dado utilizzato e in base al piano su cui abbiamo costruito, poi a fine partita si contano i valori forniti da alcune divinità e quelli di alcune carte obiettivo distribuite a inizio partita.
Ho fatto una partita intera e in tre, dopo una spiegazione veloce, ci abbiamo messo circa 35 minuti per portare tutto al termine.
Che dire? Bel gioco della categoria family, anche se non capisco bene il 14+ presente sulla scatola. I punti si ottengono in varie maniere, io, per esempio, ho vinto costruendo giusto due mattoni della piramide, ma accumulando punti grazie alle abilità delle mie divinità e delle carte obiettivo, tallonato però da chi aveva investito pesantemente nella costruzione della piramide.
Approvato, mi sa che a breve lo comprerò per giocarci in famiglia.
Restando in Ms Edizioni provo After Us
After Us
Altro family dalle illustrazioni stupende, i materiali sontuosi e un prezzo esagerato. Ogni round ci troviamo ad assemblare la nostra tribù, cioè a rivelare le prime quattro carte del mazzo e metterle in linea. Le carte hanno dei riquadri, generalmente aperti, con all’interno delle icone, le risorse del gioco: se, riorganizzandole, riusciamo a fare in modo che i riquadri di una carta si chiudano con quelli della carta successiva guadagneremo le risorse presenti.
Le risorse potranno essere spese nella fase successiva per comprare altre scimmie. Ce ne sono di quattro tipi e due livelli. Quelle di livello "1" costano tre risorse, quelle di livello "2" ne costano sei: hanno effetti simili, ma logicamente quelle di secondo livello sono più potenti. I quattro tipi di scimmie hanno caratteristiche leggermente diverse, essendo ognuna orientata alla fornitura di risorse diverse: gli oranghi forniscono energia, necessaria per attivare gli oggetti comuni messi in gioco a inizio partita; gli scimpanzé copiano l’abilità delle altre scimmie; i gorilla fornisco rabbia, che serve per eliminare le scimmie dal mazzo; i mandrilli sono quelli che generano più punti vittoria.
Le scimmie da comprare si scelgono tramite appositi gettoni, che forniscono anche abilità e risorse specifiche: pagando due risorse uguali si può copiare l’abilità del gettone scelto da un altro giocatore. La scimmia comprata viene posizionata direttamente in cima al mazzo, pronta per essere pescata al turno successivo.
Ultima fase è quella di scartare le carte presenti in gioco. Si riparte fino a che un giocatore non ha ottenuto 80 punti.
Il gioco mi è sembrato veramente scialbo, senza guizzi particolari o trovate nuove. Tutto ben assemblato, per carità, ma evitabile senza grossi rimorsi. Lo riproverò comunque su BoardGameArena, sperando che la prima impressione sia sbagliata. Sicuramente non lo comprerò, il costo di 47€ mi sembra sinceramente esoso: intendiamoci, per i materiali presenti ci sta tutto, per il gioco no.
Il ritorno
Si è fatta una certa ora e le notizie sul meteo che arrivano dai dintorni non sono confortanti, decidiamo quindi di andare via intorno alle 17:30, un po’ presto rispetto alla classica ora di chiusura che facciamo di solito.
Il meteo in Toscana è pessimo, ma il traffico di Lucca è peggio e ci fa rimpiangere quello di Empoli del mattino: dal parcheggio all’autostrada, circa 3 chilometri, ci impieghiamo un’ora. In autostrada tutto a posto, ma, appena usciamo, la dea bendata si ricorda di noi e ci manda una pioggia torrenziale, che ci costringe a viaggiare per le strade tra i 30 e i 50 chilometri orari. Giusto per gradire, alle 20:00, quando torno a casa, vedo un camion dei pompieri davanti a casa mia, ma questa volta la dea fortuna mi ha voluto bene: si è allagato lo scantinato del palazzo vicino... e sì, lo so, non si dovrebbe gioire per i mali altrui, ma non avrei sopportato un’altra sfiga.
Lucca vs Modena
Che potrebbe però essere migliorata. È indubbio che tutti gli anni gli spazi sembrino sempre un po’ più piccoli e più affollati e questo non giova alla riuscita della fiera. E quindi lanciamo un appello anche agli organizzatori, sperando che trovino una soluzione a questo annoso problema (e no, aumentare il prezzo del biglietto non è la soluzione corretta).
Parlando del padiglione Carducci si potevano notare le mancanze: Fever Games, Playagame, GOG (e non so quali altre) erano tutte assenti per non so quali motivi, lo stand Cranio senza un tavolo uno per giocare: assenze e mancanze che di sicuro sminuiscono l’importanza dell’area Games. Il padiglione di certo non sembrava vuoto, grazie ai grossi stand che ho citato in apertura e alla gente che veniva a ripararsi dal tempo inclemente.
Una Lucca un po’ sottotono quest’anno, dove ho visitato e giocato meno di quanto avrei voluto, ma che rimane per me un appuntamento imprescindibile.
E non mi chiedete se per me è meglio Lucca o Modena, perché sarebbe come chiedermi se voglio più bene a mamma o a babbo.
Un saluto a tutti e ci vediamo a Modena!