Holding On: The Troubled Life of Billy Kerr – anteprima Essen 2018

Holding On: copertina
Hub Games

Assistere un paziente allo stadio terminale di una malattia e scoprire cosa lo assilla del suo passato. Questo lo scopo di Holding On, un gioco dal tema sicuramente originale. 

Anteprime
Giochi

La seguente anteprima si basa sulla sola lettura delle regole e in nessun modo ha valore di recensione.

Per 1-4 giocatori, 45-60 minuti di durata, dedicato a giocatori assidui (14+ l'età consigliata), Holding On è un cooperativo puro che si basa su meccaniche di scelte multiple e piazzamento lavoratori. 

Holding On: materiali di gioco
Holding On: materiali di gioco

Riassunto di gioco

Ogni partita presenta uno scenario diverso, da giocarsi in ordine, per un totale di dieci. Ciascuno scenario ha regole proprie che si sovrappongono alle generali e un differente scopo. Generalmente si tratta di far affiorare alla mente del paziente dei ricordi. I ricordi sono rappresentati in gioco da due mazzi di carte distinti: Ricordi Parziali e Ricordi Vividi. Uno scenario di solito ha come obiettivo quello di rivelare tot carte Ricordo Vivido nel tableau del paziente. 

La vittoria determina delle conseguenze che si ripercuotono sullo scenario successivo, mentre si perde se Billy muore (arriva a zero sul tracciato salute o esaurisce il mazzo Paziente) o viene trasferito in un altro reparto (non si hanno abbastanza pedine per coprire i turni o si ricevono due rapporti disciplinari). 

Il mazzo Paziente è composto da tre tipi di carta: Stabile, Peggioramento ed Emergenza. Nelle prime due è possibile fornire cure mediche e palliative per ottenere segnalini cura e carte Ricordo Parziale, mentre nelle emergenze solo cure mediche per evitare un grosso peggioramento. 

In sostanza si usa un mazzo Narrazione, composto di carte specifiche per lo scenario scelto. Le si legge in ordine, aggiornando il tabellone e scoprendo cosa occorre fare. La pedina del malato inizia nello spazio 28 di una traccia da 30 e ciascun giocatore ha una pedina Infermiera, oltre a poter manovrare alcune pedine Assistente, neutrali. 
Holding On: carte paziente
Holding On: carte paziente

Il round è strutturato come segue: 

  • Cambio di turno. Si passa la cartellina Manager al giocatore successivo in senso orario: lui sarà il capo del round. 
  • Turno mattutino: il Manager rivela una carta Paziente e decide come fronteggiala, assegnandovi pedine. Si può optare per le cure mediche o i palliativi, ma mai entrambi (ci sono spazi diversi sulla carta). Le ricompense ottenute sono ovviamente differenti. In ogni caso il malato va curato davvero almeno una volta al giorno, pena un richiamo disciplinare. Curarlo con palliativi, d'altro canto, è l'unico modo per pescare carte Ricordo Parziale, che serviranno poi a loro volta per le Ricordo Vivido, che sono poi lo scopo dello scenario, il modo per vincerlo. Le condizioni di salute di Billy però peggioreranno, quindi potrebbe morire...
  • Manda o lascia: il Manager decide se assegnare a qualche funzione le pedine libere.
  • Turno pomeridiano: come il mattutino.
  • Turno serale: come il mattutino. In questi turni, se non c'è abbastanza personale per risolvere tutte le carte Paziente, si può riutilizzare una pedina già piazzate, assegnandole un segnalino stress, che la renderà meno efficace nel round successivo.
  • Fine giornata. Si controllano i richiami disciplinari; le pedine libere possono spendere tempo a parlare con Billy, guadagnando segnalini Fiducia; si rimettono le pedine nella sala comune; si riprendono o si eliminano le pedine comuni dello staff, a seconda del loro livello di stress.

Le carte Ricordo Parziale permettono, quando accoppiate nella giusta maniera (hanno delle tacche sul bordo), di cercare quelle Ricordo Vivido nel mazzo e soprapporle ad esse. Tuttavia in tale mazzo si nascondono delle insidiose carte Evento che vanno subito risolte appena pescate. 
Completare i Ricordi richiesti fa vincere lo scenario. 

Holding On: carte ricordo
Holding On: carte ricordo

Prime impressioni

Quello che per primo colpisce l'attenzione è indubbiamente il tema. Un paziente allo stadio terminale di una malattia, nessuna speranza di salvezza, cure mediche volte solo a stabilizzarlo o a fronteggiare le emergenze, palliativi per alleviarne il dolore e rendere sopportabili le ultime ore. 
In mezzo a tutto questo, la costruzione di un rapporto umano con un essere alla fine del proprio cammino, tra ricordi sopiti che necessitano di tornare alla luce. 

Meccanicamente invece non siamo di fronte a novità: un piazzamento lavoratori con diverse selte da fare durante il proprio turno e soprattutto una pesca estemporanea delle carte che difficilmente potrà far adottare ai giocatori poco più di una tattica a breve termine
Quanto quindi influirà la pesca, rispetto alle scelte consapevoli? Ho l'impressione parecchio. 

Ad aggiungersi al tutto va il fatto che sia un collaborativo puro senza nessun meccanismo calmieratore del possibile leader dominante. Vero che nel singolo round è il Manager a prendere formalmente le decisioni, ma è ovvio che le si discuta tutti assieme. 

In definitiva un gioco che sa come catturare l'attenzione, ma che necessita di una prova sul campo per verificare l'effettiva bontà delle meccaniche, al di là del forte tema. 
Holding On: particolare
Holding On: particolare

Commenti

Ho chiesto ad un amico di prendermelo ad essen ma poi ho rinunciato perchè girano voci di localizzazione italiana

"Quello che per primo colpisce l'attenzione è indubbiamente il tema": concordo pienamente con questa affermazione e difatti sono sorpreso dall'impiego di una simile tematica.

Dalle prime notizie riguardanti questo titolo pensavo che lo scopo ultimo fosse quello di fare in modo che a fine partita Billy venisse dimesso in quanto guarito/migliorato anche in virtù dei ricordi riemersi...aver ora letto che non sarà così mi da una strana sensazione.

 Seguo senz'altro questo gioco

 

Idea sicuramente interessante, ma avendo assistito due persone nei loro ultimi giorni, lo tengo accuratamente a distanza.

Ambientazione molto originale ed interessante, grafica e componenti belli e curati. Da vedere come gira. Se faranno un'edizione italiana la proverò senza dubbio.

Idea sicuramente interessante, ma avendo assistito due persone nei loro ultimi giorni, lo tengo accuratamente a distanza.

Concordo... personalmente trovo l'ambientazione un po' forte, un po' fuori luogo... va bene andare a curare le pandemie in giro per il mondo... ma così... trovo sia un tema troppo delicato per farci su un gioco... un po' di cattivo gusto, ecco.

Concordo anche io...speriamo che, almeno in campo ludico, per amore di novità dopo aver grattato il fondo del barile non si cominci a scavare il fango che ci sta sotto...

Io andrò contro corrente invece accogliendo con piacere il fatto che anche nel mondo dei boardgame si cerchi di superare l'equivalenza tra gioco e intrattenimento leggero. Il gioco lo ho sempre considerato un mezzo, o strumento, per conoscere (un mezzo ancestrale, che va oltre la stessa natura umana, in quanto anche altri animali, da piccoli, giocano per simulare esperienze reali che li interesseranno nel corso della vita (riflessione non mia, letta sul manuale di game design)). Ben venga quindi che si cominci ad esplorare e a far esplorare i giocatori anche su temi delicati e magari divisivi. A prescindere dalla qualità del gioco in se, che sarà da indagare, accolgo questo titolo con piacere per il suo cercare di andare al di la di temi abusati (anche se mi pare non sia il primo, ricordo di aver letto, ma aver perso di vista, un titolo che tempo fa trattava il vivere con un bambino con un disturbo dello spettro autistico.)  

Ma che tristezza ! si gioca per essere spensierati e qui devi pensare alla morte! ORRIDO

Ho assistito mia madre fino all’ultimo,ed adesso lo faccio con mio padre.

Mi fa una certa tristezza pensare che certi argomenti vengano utilizzati per un gioco.

Non vedo perché banalizzare certi contesti dove c’é sofferenza.....

Ma il mondo é vario ed avariato.

 

Leggo nei commenti precedenti che utilizzare un tema simile per un gioco sia errato perchè un gioco dovrebbe divertire e garantire spensieratezza al giocatore.

Ecco in questo punto di vista sta una svalutazione di ciò che il gioco è davvero. Il gioco non ha a che fare con la spensieratezza. Un film, uno sport, un libro devono essere necessariamente spensierati e divertenti? No. Devono lasciare qualcosa, con leggerezza o pesantezza.

Lo scopo del gioco non è divertire ma coinvolgere (se vedo una partita di scacchi vedo gente concentrata e non gente che ride). Lo scopo del gioco è da sempre (pure negli animali) di aiutare il giocatore ad apprendere in una simulazione (dunque in maggiore sicurezza) la gestione di un aspetto della realtà o di particolari emozioni. Il gioco serve cioè a creare una rappresentazione mentale della realtà, per affrontarla meglio. Un gioco deve dare soddisfazione ma deve anche emozionare (in positivo o negativo), mettere alla prova, può essere stressante ma deve interessare e coinvolgere. Per questo ogni aspetto della realtà può essere trasportato in un gioco. Il gioco non è tanto evasione da una realtà difficile ma proprio la scoperta di come gestire le sfaccettature della realtà.

Rispetto a questo gioco in particolare la cosa errata porebbe essere una trattazione superficiale di un tema delicato e drammatico. Ma se fosse ben trattato? Non potremmo dire che hanno fatto bene? Forse questo gioco è un gesto d'amore verso qualcuno che non c'è più. Non lo sappiamo.

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