Essen 2015: giovedì

Eccoci al primo, vero giorno di fiera, che solitamente è anche quello in cui si riesce a provare più titoli visto che vede meno gente aggirarsi fra gli stand (sia chiaro meno vuol dire folla oceanica invece che esercito di pazzi scatenati, non che si passeggi serene e tranquilli come ad un raduno di bradipi assonnati).

Report
Giochi
Le cose da raccontarvi sono numerose e poiché per farlo mi privo delle ore di sonno già molto risicate andiamo subito a farvi l’elenco dei ben nove titoli provati oggi:
 
 Samara:
La nuova creatura della piccola casa editrice Cwali è il primo titolo della giornata a causa della prematura indisponibilità del tavolo di Dilluvia Project. Si tratta di un titolo da 2 a 5 giocatori che ci troveremo a giocare quasi per intero ma in una partita in 2. Muovendo i propri familiari in una track temporale rappresentata dai mesi dell’anno i giocatori dovranno costruire edifici con l’ausilio di attrezzi facendo scelte molto simili a quelle di giochi come Tokaido, Egizia e Francis Drake. Infatti i puzzilli della propria famiglia non potranno mai tornare indietro (niente delorian in questo titolo) anche se va detto che al finire dell’anno solare si potrà ricominciare a scorrere la griglia di edifici per costruire ciò che eventualmente ci avranno lasciato gli altri giocatori.
Premesso che una partita in due e neppure completa (anche se quasi) non è sicuramente sufficiente a giudicare questo titolo; devo dire che non mi ha convinto in pieno soffrendo della crucialità di alcune scelte e situazioni che di fatto tagliano fuori dalla vittoria il giocatore che si troverà sprovvisto di determinate risorse per la costruzione. Si tratta comunque di un gioco abbastanza rapido e semplice per cui non è un difetto pesante ma mi ha lasciato l’amaro in bocca facendomi pensare di rimanere felicemente con il migliore “Sun, sea and sand”. Carino ma nulla di eclatante
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7
 
 Automania:
Gioco dai componenti coloratissimi ed un tantino over-sized della Aporta per 2-4 giocatori in cui dobbiamo costruire e vendere automobili. In una fase di piazzamento sui lati di una griglia che contiene impiegati, miglioramenti e richieste del mercato automobilistico, ai giocatori verrà chiesto di gestire la propria casa produttrice per immettere nel mercato delle 4 ruoti i veicoli migliori e più richiesti al fine di accumulare soldi e punti vittoria. A dispetto di una grafica molto fumettosa e fanciullesca il gioco presenta una serie di scelte strategiche e tattiche non semplici e sempre molto interessanti. Si tratta di un titolo medio più tendente al serio che al familiare che mi ha divertito e convinto sebbene non possa parlare di capolavoro.
Se si apprezza il tema ed il tipo di gioco mi sento di consigliarlo perché l’asimmetricità dei poteri delle quattro case produttrici che si possono impersonare durante il gioco ed alcune idee carine rendono questo gioco interessante e piacevole. Promosso
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7,5
 
 Expo 1906:
Primo titolo italiano della giornata (ne seguiranno altri) è questo impegnativo gioco di costruzione e gestione della propria plancia di gioco che per alcune difficoltà logistiche che presenta ricorda Principi di Firenze, ma non troppo da vicino. I giocatori dovranno gestire le loro risicate disponibilità economiche tramite una mano di carte azioni che consentono di prendere le risorse necessarie, le invenzioni da terminare, i soldi e influenzare la propria esperienza su alcune track. Tutto questo si traduce nella necessità di posizionare su una griglia di dimensioni ridotte sia i pezzi che rappresentano le risorse di costruzione che quelli delle invenzioni stesse da costruire. Non mi dilungo oltre nelle meccaniche ma passo al mio giudizio su questo titolo. Francamente l’ho trovato davvero troppo complesso e brucia-cervello soprattutto perché tale complessità è abbastanza estranea al resto delle meccaniche di gioco e si riscontra nella sola, difficilissima, fase di “puzzle game” del posizionamento delle tessere. Non si tratta di un brutto titolo ma personalmente non ho molta voglia di provare una partita completa. Rimandato a settembre, peccato perché alleggerendo un pochino quella meccanica e aggiungendo qualche altra idea qua e là poteva uscirne qualcosa di molto valido.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 6,5
 
 Welcome to the Dungeon:
Ci imbattiamo quasi per caso nel piccolo giochino della Iello dalle componenti minimaliste ma molto curate che ci permette di impersonare un eroe in un dungeon pieno di pericoli. Non c’è mappa, non ci sono miniature ma solo carte e qualche tassello per un giochino di rischio e bluff simpatico in cui tutti insieme si impersona un eroe ma si può anche cercare di abbandonarlo al proprio destino per farlo morire una volta passata la mano in corso. Le meccaniche sono semplici e il gioco tutto sommato diverte sebbene non offra poi chissà che scelte e possibilità strategiche. A turno si pesca una carta mostro ed una volta guardata la si piazza nella pila delle minacce in arrivo. Con l’ingrandirsi di tale pila (di cui i giocatori conoscono solo le carte viste nel loro turno) si può decidere di rimanere per mirare alla spartizione del bottino finale o di uscire dal round poiché si ritiene che l’eroe non riuscirà a sconfiggere tutti i mostri impilati.
Gioco simpatico che tratta con una meccanica particolare un tema che non avrei mai pensato potesse essere giocato impersonando tutti lo stesso personaggio. Nulla che faccia gridare al miracolo ludico comunque ma visto il prezzo contenuto, i materiali carini ed il tema accattivante potrebbe essere una scelta azzeccata per un fillerino in tema D&D.
Voto per tipo di gioco: 6,5
Voto personale: 6,5
 
 Oath of the Brotherhood:
Gioco ad ambientazione piratesca (uno dei temi più ricorrenti di questa fiera) in cui tramite una semplice meccanica di piazzamento lavoratori si collezionano risorse sul tabellone per poi fare punti spendendole per completare carte quest. L’idea carina è che finché si mantengono le risorse prese esse danno una serie di “poteri” e vantaggi molto simpatici ed utili ma che si dovranno necessariamente perdere al completarsi delle indispensabili carte quest (unico modo per fare punti vittoria). A questi si aggiunge l’idea simpatiche di un mazzo di carte che andranno a riempire progressivamente il tabellone quando pescate e aggiungeranno nuovi spazi azione dove mettere i propri pirati. Purtroppo l’eccessiva semplicità delle azioni possibili e il suo maggior pregio, sono anche il peggior difetto del gioco poiché il meccanismo di crescita dei propri poteri pirateschi viene poi ri-azzerato ogni volta che si spendono risorse (non eccessivamente accumulabili) per completare gli obiettivi. Insomma il titolo alla fine scorre bene, è molto ambientato e gradevole per grafica e durata della partita, ma non convince in pieno lasciando un pochino il sapore in bocca di un’occasione mancata. Tuttavia il gioco diverte e propone un paio di idee davvero originali e ben realizzate.
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7,5
 
 Dark Matter:
Faccio davvero fatica a descrivere le meccaniche di questo gioco di carte che permette di utilizzare sia le carte in mano propria che quelle degli altri avversari ma solo su una delle quattro sezioni della carta (metà superiore ed inferiore, su entrambi i lati). Tutto si traduce in qualcosa di sicuramente molto originale ma davvero poco gestibile e leggibile in cui ci si ritrova a fare combinazioni arzigogolate di azioni a catena nel proprio turno per poi aspettare indifferenti ciò che viene fatto dagli altri giocatori. Idea carina ma sfruttata male, peccato
Voto per tipo di gioco: 6
Voto personale: 6
 
 Zena 1814:
Quest’altro gioco tutto italiano e fatto per scopi campanilistici e di divulgazione storica delle vicende sul breve periodo di indipendenza avuto dalla repubblica marinara di Genova nel 1800 risulterà uno dei migliori titoli provati in fiera. Una meccanica di maggioranze e partecipazione anche fuori turno alle carte giocate da tutti sui luoghi che compongono la mappa di gioco. La possibilità di prevalere su alcune maggioranze ottenendone benefici a fine round ma costringendo ad essere meno presente su altre zone di mappa offre una serie di scelte non banali in questo gioco molto veloce e dinamico che in una durata contenuta regala appagamento e tante scelte tattiche e strategiche mai banali. Le diverse meccaniche ben mescolate in cui nessun aspetto prevale troppo sugli altri regala un’esperienza di gioco davvero piacevole ed interessante che non fa assolutamente pensare a due autori esordienti. Io non amo le maggioranze ma qui non sono troppo pesanti e vengono inserite in una serie di meccaniche diverse ben realizzate e confluenti in qualcosa di originale e ben fatto. Personalmente poi trovo anche molto belle le scelte grafiche e artistiche fatte. Un gioco davvero consigliato per quanto mi riguarda.
Voto per tipo di gioco: 8
Voto personale: 8,5
 
 Bomarzo:
Altro titolo italiano, edito dalla Giochix e dalla durata contenuta, di cui infatti riusciamo a fare una partita intera. Ci si ritrova a gestire risorse e carte cercando di salire su alcune track che durante ed a fine gioco daranno punti. Il tutto influenzando le diverse sculture del famoso “giardino dei mostri” che garantiranno punteggi diverse si maggioranze diverse. Tutto molto semplice e lineare in un titolo affatto banale che risulta anche abbastanza originale e nuovo. La grafica mi piace molto mentre ho apprezzato di meno l’iconografia realizzata che, sebbene renda il gioco teoricamente indipendente dalla lingua, non sempre riesce ad essere chiara ed interpretabile. Non c’è nulla che non vada in questo gioco che tuttavia non mi ha fatto scattare una scintilla particolare ma che mi riservo di provare nuovamente perché l’esperienza di gioco ci è stata un tantino rovinata da una spiegazione molto confusionaria e disorganica.
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7
 
 Hack Trick:
Può un mazzetto di carte del costo di 5€ con carte numerate da 0 a 5 e qualche segnalino regalare un’esperienza di gioco totalmente nuova e gradevolissima? La risposta è si. Questo originale gioco che ci pone davanti ad una versione molto evoluta del classicissimo tris risulta talmente piacevole da essere attualmente il miglior titolo della fiera ai miei occhi! Non starò neppure a perdere tempo a spiegarvi le dinamiche di questo giochino di carte (purtroppo dalla misura totalmente custom e non imbustabile) ma vi basti sapere che sono rimasto davvero folgorato da questo giochino di carte. Era dai tempi di Palast Gefluster che non mi imbattevo in un gioiellino simile che questa volta stupisce con una semplicità di meccaniche ed una profondità di gioco forse addirittura maggiore. Non ho provato le varianti ed il gioco a 3 o 4 giocatori ma come filler da 2 questo risulta essere davvero un piccolo capolavoro! Da avere!
Voto per tipo di gioco: 8
Voto personale: 8,5
 
Alla prossima giornata di Essen!
 

Commenti

...ok, prenderemo Hack Trick.
Mi consola che per ora non ci sia nessun 9. :)

Report densi, concisi e chiari. Bravo Pennuto!

Scusate ma ad Essen non lo sanno che sono state create le miniature per i giochi da tavolo?
Oppure li troviamo solo giochi tipo german senza minima?!

Scusate ma ad Essen non lo sanno che sono state create le miniature per i giochi da tavolo?
Oppure li troviamo solo giochi tipo german senza minima?!

Scusate ma ad Essen non lo sanno che sono state create le miniature per i giochi da tavolo?
Oppure li troviamo solo giochi tipo german senza minima?!

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