Così è cominciata... a spasso coi miei figli in uno Space Hulk

cosarara, TdG

Un papà, i suoi figli e una passione comune

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Space Hulk (third edition)

I miei figli sono giocatori precoci, sono cresciuti in mezzo a dadi, carte e plance. Hanno imparato a contare sui dadi, a leggere le prime lettere sulle carte e più in generale a giocare con mamma e papà.

La app di Descent mi ha permesso di giocare in modo collaborativo con il più grande dall’età di 5 anni e non c’era nulla di più soddisfacente per lui che avventurarsi in qualche dungeon insieme a papà il sabato e la domenica mattina. Restava il problema del più piccolo (3 anni) che puntualmente arrivava a scombinare i nostri piani e sempre meno volentieri si adattava a tirare “solo” i dadi, ma voleva anche partecipare in modo fattivo alle partite del fratellino. All’epoca valutai che la cosa poteva essere fatta perché la pratica aveva reso familiare anche al più piccolo il concetto di turno, punto movimento e fattori di fuoco e così anche lui ha cominciato a partecipare. Restava da individuare il gioco. Il caso ha messo sotto i miei occhi una copia di Space Hulk che veniva venduta a prezzo di listino originario e io credo al destino.

Per cui, abbiamo cominciato a giocare assieme con Space Hulk, ancora ricordo con stupore la missione in cui il piccolo con velocità suicida lanciò un solitario sergente a mettere un salvo non mi ricordo quale artefatto od oggetto, mentre il grande con lo psionico chiudeva i passaggi ai genestealer, mai vittoria fu più (segretamente) goduta dal perdente.

Poi con le app passammo a giocare in tre a DescentAssalto imperiale; poi la scoperta che Giulio a 6 anni e senza saper leggere era in grado di giocare a Warhammer Underworlds imparando semplicemente a memoria qualche centinaio di carte; di più che poteva anche partecipare ai tornei, meglio ancora che poteva battere un quarantenne alla sua prima partita. Fino allo scoppio della pandemia ne seguì un anno e mezzo di tornei in giro per il Nord Italia: io e lui.

Nel 2021 a 9 e 7 anni hanno visto il mio scatolone di Gloomhaven in inglese e ci vogliono giocare, troppo per loro ho pensato; così mi son procurato Jaws of the Lion con qualche apprensione visto che era la versione in inglese; come sempre nessun problema, ogni volta che avevano un po’ di tempo libero ci volevano giocare. Campagna JotL finita e abbiamo cominciata quella di Gloomhaven.

Con l’inizio del 2023 e la semplificazione dei formati da torneo il piccolo ha voluto cominciare a giocare ad Underworlds, ne è seguita la partecipazione a diversi tornei tutti e tre assieme, il coinvolgimento di altri bambini di 11 anni e l’organizzazione del prossimo Torneo presso la SMCon a maggio.

Ogni sera e ogni fine settimana io gioco con i miei figli, a giochi da tavolo, sono loro che me lo chiedono ogni giorno, giorno dopo giorno: è l’attività che preferiscono, seconda solo ai giochi che si inventano loro con le componenti di altri giochi e con i Lego,  purtroppo la TV viene sempre troppo spesso accesa. Giocano anche con mamma, ma i giochi “veri”, quelli “da grandi”, sono quelli che fanno con papà.

Vi assicuro che non è facile, dopo un giorno di lavoro e i preparativi per la cena; spesse volte c’è la tentazione di dire loro "giocate un po’ per conto vostro", ma è una tentazione a cui resisto quasi sempre, anche se son stanco. Ora, io non penso di avere la capacità di tradurre per iscritto la felicità e la gioia che questa cosa mi trasmette, e quindi neppure ci provo, ma vi assicuro che è incommensurabile.

Quanto alla modalità di gioco, non sono un padre che regala vittorie, le vittorie se le guadagnano e le sconfitte sono tutte loro (lacrime comprese). Quello che spero di trasmettere ai miei figli è l’amore e la gioia di stare insieme agli altri davanti ad una plancia di gioco, che per me non è altro che un assaggio di quel grande gioco che è la Vita.

Alla fine di questo articolo, quello che voglio dire a tutte le mamme e i papà che lo leggeranno è che non esiste un’età per far cominciare a giocare i vostri figli, né esistono giochi  più adatti di altri, fregatevene delle indicazioni sulle scatole: i bambini vi stupiranno sempre, solitamente per il meglio. Però i bambini hanno i loro gusti e vanno assecondati, non sognatevi di far giocare loro le cose che piacciono a voi, ma soprattutto godetevi il tempo che passate con loro, che è quello meglio speso, quello che tra vent’anni ricorderete con gioia.

Ti ricordi Marco quella volta che hai mandato il sergente degli Space Marines... e tu Giulio che gli coprivi i fianchi con l’apotecario...

Commenti

Racconto da incorniciare, grazie

 

Testimonianza bella per tanti ma tanti motivi. Grazie!

Grazie per questo articolo, mi sono ritrovato molto, avendo una bimba di 5 anni che gioca a Carcassonne e ticket to ride e un bimbo di 3 che, pur non giocando, vuole venire in braccio e partecipare all'esperienza. Sono momenti stupendi!

Articolo che mi ha commossa, mi ci rispecchio tanto.

Articolo stupendo.. Mi ritrovo in pieno nelle sensazioni descritte.

Purtroppo non sono così fortunato come livello di gioco.. Per ora Pietro (anni 3) si limita a lanciare i dadi e a scombinare i tabelloni e Greta (anni 6) gioca volentieri giusto a Spinderella e Sock Monsters.. I tempi di jaws of the lion non sono ancora maturi 😅

La soddisfazione di giocare insieme è però la medesima 🙂

Forse l'articolo che più ho apprezzato in questo 2023, davvero bello, grazie 

WOW!

Complimenti!

Gustatevi fino all'ultimo tiro di dadi con i vostri figli.

Fino alla terza media anche io ho gioito nel gioco in famiglia, poi è arrivato il telefonino, la switch e la cumpa, e babbo boomer è finito sul kallax...

Sei molto ma molto fortunato. Continua su questa strada.... E sarà molto divertente e piacevole per tutti.

BellIssima testimonianza! Mi ci ritrovo molto.

anche i miei (5 e 7) giocano ogni sera per ora, fortunatamente, preferendo i giochi alla TV.

Io ero il bimbo con lo space Hulk all'epoca, arrivato dritto dritto insieme alle miniature da una vacanza studio di mio fratello in Inghilterra <3

Il mio piccolo cerca di giocare a Xwing e SWLegion da quando a 4anni. Non vive con me ma quando gli ho ho inventato una specie di Wargamino under 5, ha preteso pure di giocare con sua madrea casa loro... Solo che lei non immagina minimamente le regole... Sta il fatto che un giorno da me abbiamo cominciato a giocare e dopo il tiro di una manciata di d6... Mi ha detto il risultato della somma "43 babbo!" 😁😁😁.

Ora é esaltatissimo di W40K e quest'anno che ha imparato a leggere gli toccherà la 10th edizione! 

Ah, cmq non sempre i videogiochi allontanano dal tavolo, casa mia é la casa di Lucignolo, eppure qualcuno preferisce andare avanti con le missioni di Starquest che giocare a RTS sul pc. Queste sono soddisfazioni :)

Il problema ora é farlo uscire di casa!

E che non gli piace il fantasy!!!

 

 

Ringrazio tutti delle belle parole e delle testimonianze.

@iaco81ska - non hai idea di quante partite mi sono fatto ai giochi HABA. :-) tieni duro. 

@neddo - anch'io modificavo e semplificavo i giochi, è il modo migliore, introdurre le cose un po' alla volta. 

PS: ieri i miei figli han letto l'articolo così stamattina mi  è toccata una partita a Space Hulk (missione 14) in ricordo dei vecchi tempi. 

Complimenti! Bellissima testimonianza.

Grazie per queste parole)

Son contento che non sono il solo a dire che non bisogna farsi impressionare dall'età indicata sulle scatole. Certi tipi di giochi con l'assistenza degli adulti li giocano con gran gaudio di tutti anche i bambini. Magari non tutti, ok, ma non partite dal concetto che non ce la possano fare: vi sorprenderà quanto si adattino facilmente a regole ben ambientate. Ormai i miei sono arrivati a 16 e 18 anni e l'adolescenza li spinge a non voler passare del tempo coi genitori, ma quando porto a casa qualcosa di particolarmente intrigante talvolta la loro curiosità li fa cedere: ieri 5 ore passate a giocare a Mage Knight boardgame espanso col piccolo, ad esempio.

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