Uno dei migliori solitari mai giocati, degno erede di “Agricola, master of Britain”, per me almeno 1 punto in più!
Charlemagne, Master of Europe mette il giocatore sul trono dei Franchi verso la fine del 771 per cercare di eguagliare, e magari superare, il re dei Franchi e dei Longobardi, Imperatore dei Romani, nelle sue leggendarie conquiste in guerra, in diplomazia, in amministrazione e in cultura che gli valsero il soprannome di Carolus Magnus.
La partita si svolge in dodici turni; ciascuno si sviluppa in cinque fasi: arruolamento, campagna, costruzione; diplomazia, fine turno.
La fase della campagna è il cuore del gioco e svela tutte le interessanti meccaniche di questo brillante solitario: bisognerà arruolare o promuovere costantemente truppe; i regni vicini devono essere combattuti; i razziatori devono essere corrotti e le incursioni respinte; gli intrighi politici devono essere schiacciati; la religione deve essere sostenuta dalla costruzione di chiese e dalla conversione dei pagani; le infrastrutture devono essere finanziate. Il tutto con risorse limitate.
All’inizio avremo soltanto delle minacce che paiono insignificanti e lontane, oltre i confini del nostro territorio; ma diventeranno, troppo presto, maledettamente vicine e concrete, tanto da soffocare ogni nostra velleità di vittoria e frantumare i nostri sogni di gloria, incendiando ogni singolo confine che ci circonda.
Mori, vichinghi, longobardi, sassoni, pagani, l’impero bizantino e i nobili di Neustria e Aquitania faranno a gara per concretizzarsi nel peggiore degli incubi carolingi.
Direi buona la rigiocabilità (non è affatto facile vincere) e l’esperienza di gioco alla fine risulta coinvolgente ed istruttiva. Uno di quei giochi che bisognerebbe avere in una biblioteca scolastica.
Non ho fatto che tre partite, ma la sensazione è che la complessità delle situazioni che si creano sul campo non possa essere riequilibrata dal giocatore in caso di pesca eccessivamente sfortunata.
L’unica nota stonata risulta essere il prezzo: veramente costoso; la politica della casa editrice di produrre su richiesta e distribuire solo direttamente, o attraverso un unico canale europeo, penalizza la diffusione in Europa dei propri ottimi prodotti, fermo restando la possibilità del print and play.
Voto 7.
Non resta che preparare la mappa e cominciare a giocare.
Sottofondo musicale: Alexander Borodin, Nelle steppe dell'Asia Centrale, poema sinfonico
Da accompagnare con un Francois Peyrot, da bersi lentamente, assaporando le note incantevoli, ricercate e suadenti del gioco, della musica, del cognac.
Buon gioco.