Come on baby, light my... Bonfire!

Dall'autore di capolavori come "Questa sera a cena solo insalata!" e "La coperta non è mai troppo corta", un gioco che finalmente non riempirà più solo i nostri scaffali, ma *rullo di tamburi* i nostri tavoli!

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Bonfire

You know that it would be untrue

Nell’ultima fatica dell’ormai più che noto Stefano Campo (per gli amici Stefan Feld), autore di classici intramontabili come Castles of Burgundy e In the year of the dragon, ci troviamo davanti a una delle ambientazioni più deliranti fantasiose che mi sia mai capitata tra le mani. Roba per stomaci forti, neanche l’ingegnoso Muciaccia ha mai osato un Art Attack di questo livello. Vale la pena spendere qualche parola per raccontare così tanto coraggio.

Le tribù di gnomi che abitano il bosco (notoriamente degli scrocconi) si trovano improvvisamente senza la luce e l’energia che i sacri Falò fornivano loro. Dopo (solo) qualche mese senza illuminazione né calore, alcuni cominciano a domandarsi chi è che ha dimenticato di pagare la bolletta che cosa stia succedendo. D’un tratto, l’idea geniale: andare a chiedere direttamente al fornitore dell’energia elettrica alle Guardiane della Luce, coloro che hanno creato e protetto i sacri Falò fino ad ora.
Gli gnomi confusi

Dopo essersi recati nella città più vicina, dove gli gnomi sono disprezzati senza motivo apparente (sono pur sempre degli scrocconi), riescono a trovare e a parlare con l’unica Guardiana rimasta (che cul… fortuna!). Quest’ultima spiega che le guardiane si sono offese, che se ne sono andate sulle loro isole e che non si sarebbero dovuti nemmeno azzardare a chiedere il perché.

Confusi e ammutoliti, agli gnomi non restò altro che gettarsi ai piedi della Guardiana supplicando e promettendo di fare qualsiasi cosa per riavere i loro indispensabili falò, (persino incastrare tessere azione sulla propria plancia, tipo Tetris). La Guardiana emise un lungo (fintissimo) sospiro e venne in loro soccorso: “Se andate a chiedere scusa e dite per favore, può essere che riattacchiamo la corrente i Falò verranno riaccesi… Ah, però dividetevi in squadre e fate una gara, ché abbiamo problemi di autostima”.

Così, con una delle motivazioni più strampalate di sempre, ci avviamo a compiacere le Guardiane a suon di risorse sagomate, compiti da svolgere e una spruzzata di puzzle, che male non fa. Tutto affinché i nostri gnomi possano tornare ad oziare e scroccare luce ed energia senza dover pagare le bollette.

You know that I would be a liar

Colla e scotch a parte, ci troviamo di fronte un gioco per 1-4 giocatori, rivolto ad un pubblico di appassionati e di una durata compresa tra i 70-100 minuti (attendibile). L’autore riprende alcune “sue” ormai rodate idee, rivedendole, perfezionandole e aggiungendone qualcuna di nuova. Il risultato? Un gioco che merita ampiamente un posto tra le migliori pubblicazioni dell’autore.

In Bonfire, ci troveremo a cercare di incastrare azioni e gestire risorse nel miglior modo possibile per trovare la strada più efficiente, che ci porti ai tanto agognati Punti Vittoria. Lo sviluppo della plancia del giocatore è il cuore del gioco, fanno da contorno tante belle idee amalgamate con sapienza, tra le quali, abilità speciali, risoluzione di contratti e attivazione di “conteggio punti” parziali.

A condire il tutto ci sono le belle illustrazioni di Dennis Lohausen che ci proiettano in un mondo fatato e una scatola piena zeppa di ottimi materiali.

If I was to say to you

All’atto pratico ci troveremo a spendere piccole tessere colorate che ci permetteranno di svolgere svariate azioni. Si potranno usare da una a più tessere dello stesso colore per effettuare l’azione scelta, a volte in maniera facoltativa e altre volte obbligatoriamente. Le azioni ci permetteranno di muovere la nostra imbarcazione tra le isole per recuperare le tessere compito o le guardiane, reclutare gnomi (anziani o specialisti) che ci daranno punti diretti o che ci permetteranno di effettuare azioni molto più efficaci. Ancora, potremo prelevare tessere percorso per la processione delle nostre guardiane, che in un secondo momento potremo far avanzare e, in base a quanto lontano andranno, ci permetteranno di ottenere punteggi più alti. Infine potremo manovrare l’ultimo falò rimasto in modo da ottenere risorse, tessere azione o le tessere portale che permetteranno alle guardiane di raggiungere i tanto agognati falò.

Per chi volesse approfondire questa sezione, rimando alla recensione del buon Agzaroth.

Girl, we couldn't get much higher

Partiamo subito dicendo che, complice il periodo che viviamo e il mio non essere amante del gioco in solitaria, la mia esperienza si basa su partite a due giocatori.

Il gioco alla prima partita ti fa venire l’ansia da prestazione, un po' come quando devi fare la tua prima lezione di guida: ti spiegano dieci cose, a te sembra che ce ne siano cento e ne hai capite a malapena cinque. Sentirai la necessità di avere qualcuno accanto che ne sa più di te e che ti dia conforto quando ne hai bisogno, qualcuno che ti metta una mano sulla spalla e ti faccia sentire che non sei veramente impazzito. Infatti tutti quei simboli, tutte quelle azioni diverse, ti costringeranno a tenere a portata di mano il regolamento per frequenti consultazioni. E come spesso accade con le “prime volte”, ti sentirai un po' bloccato nel prendere le decisioni, perché il gioco ti pone tutto a vista fin dal primo turno. La voglia di fare tutto bene fin da subito ti assale, ma davvero non riesci a capire come tutto possa incastrarsi senza farti venire un’emicrania. Poi inizi a percepire una vibrazione nella Forza, qualcosa che sembra dirti vai e non pensarci troppo e rialzando la testa ti accorgi dello sguardo iniettato di sangue di coloro che ti stanno intorno. Preso il coraggio a due mani (in maniera molto spontanea) decidi di fare la prima mossa.

Da qui è un crescendo, cominci pian piano a percepire il legame che c’è dietro ad un’idea che sembrava frutto di una serata alla Paura e delirio a Las Vegas. Le azioni sembrano concatenarsi bene con le tue scelte, più o meno tutte, in verità. Inizi a percepire quell’odore (familiare per chi conosce lo chef) di insalata di punti, che va sempre bene perché sgrassa e si fa digerire senza sforzo, ma sempre insalata è.

Finita la prima partita, però, ti accorgi che in realtà, se ci avessi ragionato meglio, quella tessera fato avresti anche potuto posizionarla in maniera meno avida, per chiudere un incastro ancora più vantaggioso dopo, cosa che ti avrebbe dato quella tessera azione in più e avresti risparmiato quelle risorse, che ti avrebbero fatto raccogliere quel compito in più, che tra l’altro avresti anche potuto soddisfare con facilità, permettendoti un’azione bonus in più… Un vero flusso di coscienza e una gran voglia di rigiocarlo.

Le successive partite, pur sempre con partenza diesel, ingranano molto più velocemente perché le dinamiche del gioco saranno molto più chiare.

Come on baby, light my fire

Bonfire offre scelte tattiche interessanti dovute alla coperta assolutamente corta (le tradizioni, quelle belle), come usare più tessere azione in un’unica volta per risparmiare risorse naturali (ma non solo), o la possibilità di rinunciare a due tessere azione per poter svolgerne un'altra che non si possedeva. Anche la scelta di come piazzare le tessere fato sulla plancia personale, non è mai banale. Potremo piazzarla per ottenere più tessere azione, per coprire i simboli di risorse/azioni speciali o ancora prendendo in considerazione l’obiettivo di un determinato compito.

I compiti, specialmente quelli gialli, sono la vera impronta strategica del gioco. Difficilmente si potrà completarne molti senza pianificare con attenzione quali possano meglio "incastrarsi" tra loro. Questo non solo è molto stimolante ma è anche una delle vie che può portare alla vittoria.

Personalmente adoro i giochi asimmetrici e Bonfire, seppur in maniera “leggera”, aggiunge anche questo elemento con le carte Specialista. Queste ti permetteranno di avere un potere unico che trasmetterà davvero la sensazione di avere un vantaggio rispetto agli avversari, ovviamente relativo alla carta scelta. Gli specialisti, soprattutto se presi all'inizio, indirizzeranno molto la vostra partita e se ben sfruttati ripagheranno gli sforzi fatti.

L’interazione è esclusivamente indiretta, ma ben presente nel gioco. Nella partita a due si riesce a fare qualche sgambetto: ad esempio, muovendo il grande falò al momento giusto, potremo rallentare l’acquisizione di portali e far perdere prezioso tempo al nostro avversario. Anche riuscire ad arrivare per primi ai compiti che meglio si concatenano, può essere decisivo. Rubare lo gnomo antico che avrebbe fatto massimizzare l'avversario, non ha prezzo. 

Elementi che mi fanno pensare ad una maggiore controllabilità in due, che potrebbe essere attenuata in partite a tre o quattro giocatori, dove gli spazi di manovra saranno sicuramente molto più stretti e quindi verranno privilegiate scelte a vantaggio personale (il pestarsi i piedi avverrà come naturale conseguenza).

L’idea che mi fa venire in mente Bonfire è quella di un gigantesco rompicapo che può essere approcciato in più modi, e che alla fine premierà il giocatore che, non solo è meglio riuscito a incastrare le azioni tra loro, ma è riuscito meglio a visualizzare il “grande disegno finale” (I have a dream... ah, no). Attenzione comunque a sognare troppo in grande, la partita spesso raggiunge velocemente la fine lasciandovi un amaro boccone da digerire, specie se uno dei giocatori ha provato a chiudere velocemente la partita (prendendo compiti da pochi punti ma di facile risoluzione). L’insalata di punti è presente, ma gli elementi sono molto ben legati tra loro, poiché per far fruttare le sacerdotesse, ad esempio, dovrete aver prelevato il portale corrispondente al falò (compito soddisfatto) su cui vorrete farla arrivare .

Dopo quasi una decina di partite (anche piuttosto vicine tra loro), il gioco non mi ha ancora dato la sensazione di ripetitività: la combinazione di gnomi specialisti, compiti e l’ordine delle tessere fato sempre diverso, raramente vi daranno la sensazione di un “già visto”.

In conclusione mi sento di promuovere ampiamente questo gioco sotto tutti i punti di vista. Bonfire potrebbe riuscire ad acchiappare e far sedere allo stesso tavolo sia quei giocatori a cui piace un gioco tattico, sia quelli a cui invece piace pianificare a lungo termine, costringendo le categorie a cimentarsi in un riuscito mix. Sebbene a primo impatto sia poco “ergonomico”, lo stesso manuale ci aiuta ad avvicinarci alla prima partita, scavalcando così quella che potrebbe essere considerata la pecca maggiore del gioco. Pensatori seriali, occhio a voi! Qui c’è il rischio cefalea!

Commenti

Come opera prima siamo a livelli stellari. Bravo!

Mi permetto di dissentire sul fatto che l'insalata si digerisce facilmente :D
Lo dico da biologo
E infatti questo Feld proprio non mi convince, non ho voglio ultimamente di rompicapo da mal di testa 
Ammetto infatti di avere snobbato questo gioco alla sua uscita per due motivi:
1) il tema (per quanto appiccicato) non mi piace proprio e trovo bruttine le illustrazioni. Il comparto grafico in generale proprio non mi attira
2) Mi è sembrato di leggere ovunque che è piuttosto cervellotico e in questo momento sto spostando le mie spese più su altre tipologie di giochi o su gestionali di peso medio.

Detto ciò buona la recensione brillante e simpatica, ma (consiglio) avrei preferito leggere qualcosa di più sul flusso di gioco che solo un'opinione generale sulle sensazioni complessive. 
 

Bel resoconto!

Ciao, intanto grazie per i complimenti e i consigli. Ti posso dire che in quanto a cervolloticità siamo comunque ampiamente sotto i livelli di Aquasphere (dello stesso autore). 

Per quanto riguarda il flusso di gioco è stata una scelta quella di non approfondire dato che era già presente una recensione dettagliata in tana e quindi volevo creare un contenuto diverso. 

Grande, bell'articolo! ?

Io non lo trovo affatto cervellotico.. alla fine bisogna solo fare combaciare gli ingranaggi, e se qualcosa non va esattamente come lo vogliamo non succede niente di irreparabile. Io ho un solo aggettivo che secondo me non è affatto banale di questi tempi: Bonfire per me è divertente. E questo a me basta per promuoverlo e consigliarlo!

Io ho riso di gusto per tutto l'incipt ?

Ottima recensione, mi hai quasi fatto venire voglia di provare questo particolare manicatetto dello chef che non sempre abbiamo trovato abbinabile ai nostri appetiti ?

Bella recensione, mi sono divertito a leggerla e mi ha incuriosito sul gioco. 

Ottima recensione bravo davvero!

 

articolo SUPER

gioco SUPER

io già amo aquaphere, non mi resta che godere forte. ordine immediato

Bell'articolo, ma non credo che questo gioco faccia al caso mio. Amo i regolamenti e le meccaniche più lineari, di Feld mi piace tantissimo in the year of the dragon. E qui mi pare siamo lontani.

 

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