Bosk è un competitivo per 2-4 giocatori, durata 30-40 minuti, destinato a un pubblico abituale (13+), basato su maggioranze e controllo territorio.
Come si gioca a Bosk
Il tabellone è quadrettato, a doppia faccia: per due giocatori e per tre o quattro (quello per quattro ha una sezione di quadretti periferici in più) e comprende otto diversi tipi di terreno che, vedremo, avranno importanza per il secondo e ultimo punteggio della partita.
Ogni giocatore ha a disposizione
otto alberi (di quelli 3D creati incastrando due parti perpendicolari) numerati con valore da uno a quattro (1,1,2,2,3,3,4,4); poi otto tessere foglia numerate (una col simbolo scoiattolo), infine una moltitudine di segnalini foglia ed una pedina scoiattolo.
La partita si articola in quattro round, ciascuno diverso dall'altro e corrispondenti alle stagioni:
- primavera: i giocatori piazzano gli alberi in corrispondenza delle intersezioni della griglia;
- estate: i giocatori contano le maggioranze, calcolando i valori degli alberi, su ogni singola riga e colonna del tabellone. I punti puniscono i pareggi;
- autunno: ora ciascuno, a turno, rimuove un proprio albero associandolo a una tessera foglia, il cui numero dice al giocatore quanti segnalini foglia piazzerà a partire dall'albero e poi estendendosi di altrettante caselle adiacenti (anche diagonalmente) in qualsiasi direzione. Non solo, ma le foglie devono essere distribuite lungo la direzione del vento (c'è una plancia apposita a indicarlo). Piazzare foglie sopra quelle degli altri è possibile, ma per farlo devi scartare dalla mano foglie aggiuntive pari a quelle già sulla casella. Se giochi lo scoiattolo, lo puoi posizionare entro tre caselle dall'albero, sopra una qualsiasi pila di foglie, senza pagare nulla e senza pericolo che un altro scoiattolo lo possa togliere;
- inverno: per ogni tipo di terreno, si contano le foglie di ciascun giocatore e, anche in questo caso, si prendono punti per le maggioranze, con lo scoiattolo che conta come una propria foglia. I punti vittoria di questo secondo conteggio sono più alti rispetto a quelli del primo.
Alla fine chi ha più PV è il vincitore.
Prime impressioni
Non ho idea se gli autori abbiano o meno giocato a Photosynthesis, certo è che il debito verso questo gioco è evidente. Lo stesso impatto estetico, gli stessi colori, la stessa astrattezza di fondo.
Però al contempo
Bosk è un gioco diverso, che ha un altro sviluppo, forse ancora più astratto del predecessore, ma al contempo anche più dinamico e vario.
Mi piace il fatto che le due metà del gioco (primavere+estate vs autunno+inverno) risultino abbastanza collegate, anche se la loro distribuzione delle foglie ha poi una grossa dose di libertà: avrei forse preferito vincoli più stretti per legare meglio la posizione iniziale degli alberi alla caduta.
Mi piace anche il fatto che si sia prestata attenzione a piccole finezze nelle regole, ad esempio il primo a iniziare la fase autunno è quello con meno punti vittoria alla fine del primo conteggio e lui decide anche su che lato del tabellone piazzare il tracciato del vento, avendo così almeno un piccolo vantaggio topologico.
Durata, regolamento e complessità lo collocano, come ancora per Photosyntesis, in una fascia di target ostica, un po' lontana dai giochi per famiglie, un po' oltre i filler, meno di un peso medio e in definitiva in quella nebulosa terra di mezzo che potrebbe essere forse adatta al Kennerspiel, anche se l'astrattezza e la matematicità che lo permeano costituiscono un ulteriore ostacolo da superare per il giocatore medio.
Ecco che dunque immagino avrà un pubblico ristretto, questo Bosk, non ottenendo forse la fortuna che invece la qualità di gioco fa trasparire tra le righe del manuale.