[Anteprima] King of New York

scritto da Pennuto77
 
Richard Garfield (di cui penso sia inutile fare il CV ludico....) prende uno dei suoi ultimi successi “King of Tokyo” e lo ripropone ambientato a New York. Il gioco resta molto simile nella sostanza, grossi mostri che si menano a suon di dadi con una meccanica che riprende da vicino quella dello Yatzee. 
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King of New York
scritto da Pennuto77
 
INTRODUZIONE:
Richard Garfield (di cui penso sia inutile fare il CV ludico....) prende uno dei suoi ultimi successi “King of Tokyo” e lo ripropone ambientato a New York. Il gioco resta molto simile nella sostanza, grossi mostri che si menano a suon di dadi con una meccanica che riprende da vicino quella dello Yatzee. 
 
IL GIOCO:
Il titolo permette a 2-6 giocatori di competere per la vittoria impersonando improbabili e bellissimi mostri alla “godzilla”. Durante il proprio turno si lanciano sei dadi fino ad un massimo di tre volte e con i risultati ottenuti è possibile danneggiare mostri altrui o edifici, recuperare salute, acquistare carte potenziamento o fare direttamente punti vittoria. Non mi divulgherò molto sulle meccaniche di base del gioco che rimangono sostanzialmente invariate rispetto a King of Tokyo (d’ora in avanti KOT) ma andrò a spiegare le differenze fra questo e il nuovo King of New York (da adesso KONY).
Innanzitutto una premessa: le condizioni di vittoria sono rimaste invariate facendo vincere l’ultimo mostro rimasto od il primo a fare 20 punti vittoria.
Ma di diverso c’è parecchio, a cominciare dal tabellone di gioco che si è fatto più grande ed in grado di ospitare tutti i mostri in gioco. Come per il predecessore è possibile occupare l’area centrale (qui Manhattan) e colpire tutti gli altri subendone però gli attacchi. Tuttavia sostare in altre zone non è più esente da rischi poiché ora sarà possibile essere attaccati anche dalle forze di difesa della città che, dove presenti, infliggeranno danni al verificarsi di un determinato risultato di dado. I dadi infatti ora riportano sei facce differenti. Oltre alle “solite” facce con zampate, cuori e simboli potere ora, al posto dei tre numeri, ci sono le stelle, gli edifici distrutti e i simboli “Ouch!”.
I tre simboli conosciuti funzionano come in KOT. Al posto dei numeri 1-2-3 del predecessore in KONY è il solo simbolo stella che fa guadagnare punti in caso ne escano un minimo di tre. Per ogni tre stelle infatti si guadagna un punto, più uno per la quarta stella, la quinta ecc. ecc.. Inoltre si ottiene una carta speciale “Superstar” che, finché si possiede, fa guadagnare un punto per ogni stella lanciata nei turni successivi. Ovviamente appena un altro giocatore fa un tris di stelle la carta Superstar passa a lui.
Ma veniamo alla seconda faccia nuova del dado: l’edificio distrutto. Per ogni risultato come questo è possibile danneggiare gli edifici o le unità nemiche ora presenti in una pila su ogni zona della mappa. Tali segnalini partono sempre sul lato “edificio” e vengono girati su quello “unità nemica” se subiscono i danni sufficienti a distruggerli. Una volta girati se subiscono i danni necessari si scartano. Tali segnalini forniscono ricompense in termini di punti, vite o potere a chi li distrugge ma fungono anche da minaccia una volta sul lato unità.
Con il terzo risultato del dado, infatti, le unità nemiche sulla mappa reagiscono. Il risultato “Ouch!” attiva le unità. Se si ottiene un solo “Ouch!” le unità eventualmente presenti nel quartiere infliggono un danno al giocatore che ha lanciato i dadi. Con due risultati “Ouch!” le unità colpiscono tutti i mostri presenti nel quartiere. Con tre “Ouch!” tutte le unità sul tabellone danneggiano tutti i mostri presenti nei loro quartieri. Inoltre tirando tre o più “Ouch!” si ottiene la carta “Statua della Libertà” che fornisce tre punti al suo possessore (che si perdono quando la carta passa di proprietario).
Rispetto al predecessore essere a Manhattan è un pochino più complesso poiché in aggiunta alle regole precedenti la zona è divisa in tre “aree” che danno benefit differenti. Stare nella zona bassa fornisce un punto e un potere, in quella di mezzo si guadagnano due punti ed un potere, mentre nella Manhattan alta si prendono due punti e due poteri. Tutto questo, ovviamente, all’inizio di ogni turno in cui si è ancora vivi e a Manhattan.
 
PRIME IMPRESSIONI:
KOT ed ora KONY non sono tra le mie tipologie di gioco preferite. La fortuna ed il caos regnano sovrani e le partite sono brevi e poco strategiche. Tuttavia devo dire che KOT mi ha divertito quando l’ho giocato e preso per il filler per famiglie che è, rimane un buon titolo, spensierato e divertente. Questo KONY ha tutte le premesse per risultare migliore del predecessore aggiungendo nuove variabili strategiche pur non minando l’immediatezza ed il divertimento del suo alter ego “giapponese”. Inoltre risolve il pesante problema aleatorio che comportava la fortuna di tirare un tris (o meglio) di tre che risultava un “bust” di punti davvero significativo. Occorre vedere quanto siano divertenti e varie le carte e quanto queste aggiunte risultino amalgamate con il vecchio sistema di gioco, ma le premesse per bissare o addirittura superare il successo del predecessore ci sono tutte. Da amante dei “german” devo dire che potrei anche prendere in considerazione l’acquisto di questo titolo che uscirà ad Essen ma sarà presente anche in italiano a Lucca ad opera di U-Play.