Anteprima di Endless Winter con la Lucky Duck Games

Peppe-74

A Giocaosta la Lucky Duck Games ha annunciato la localizzazione di Endless Winter, gioco della Fantasia Games, finanziato su Kickstarter e in questi giorni in consegna ai sostenitori. Abbiamo avuto la possibilità di fare un’intera partita con l’editore e vi racconto come è stata l’esperienza.

Anteprime
Giochi
Nella fantastica cornice di Giocaosta (piccolo fuori tema: per me la prima esperienza, graditissima e consigliata per tutte le tipologie di giocatori e non) la Lucky Duck Games ci ha fatto provare Endless Winter. In precedenza la localizzazione era stata annunciata da Little Rocket, ma ha poi rinunciato al progetto; Lucky Duck Games viene incontro ai giocatori italiani che non hanno partecipato al Kickstarter (c’è da dire che il gioco ha una dipendenza dalla lingua limitata ai nomi delle carte, oltre che al regolamento).

 

 

Come si gioca ad Endless Winter

Endless Winter è un gioco per 1-4 giocatori, autore Stan Kordonskiy, con meccaniche principali deck-building, piazzamento lavoratori, maggioranze.

È ambientato nell’epoca preistorica e guidiamo una tribù che deve sopravvivere alle avversità e alla rigidità del clima. Il gioco abbina il deck-building (con delle variazioni rispetto al deck-building tradizionale)  con il piazzamento lavoratori, come già fatto da Lost ruins of Arnak o Dune Imperium, ma con delle interessanti novità e un gioco che ha un livello di complessità più alto dei citati titoli.

SI gioca con tre lavoratori a testa, un mazzo di carte iniziale (con una leggera asimmetria) e un’offerta comune di carte da acquistare, che sono divise in carte tribù (fisse in cinque diverse tipologie) e carte cultura (40 differenti nel gioco base, di cui solo otto sempre disponibili). In ogni round i giocatori si alternano a giocare prima la fase Azione e poi la fase Eclisse; chiude il round una fase di Preparazione; si giocano quattro round fissi, con un cambio di era a metà partita che sostituisce alcuni elementi del gioco (come le carte cultura, ovviamente aggiornandole con versioni più potenti).

Nella fase Azione il giocatore di turno gioca prima le carte cultura (la prima gratuitamente, quelle successive scartando carte aggiuntive), poi piazza il proprio lavoratore in uno dei quattro spazi azione disponibili; gli spazi non sono esclusivi, ma assicurano un ghiotto bonus al giocatore che li sfrutta per primo. Le quattro azioni, sinteticamente, consentono di prendere nuove carte tribù, che sono la versione migliorata delle carte di partenza, nuove carte cultura, di espandere la propria tribù sul territorio (una mappa esagonata dove le tribù si contendono gli spazi con un gioco di maggioranze per prendere i bonus) e di cacciare animali (ulteriori carte che possono essere tenute per il fine partita per punti, o macellate per ottenere cibo). Per fare tutto ciò occorre cibo, che, come detto, si recupera principalmente dagli animali, utensili, e una terza moneta, la forza lavoro, che non si segna sul tabellone, ma può essere guadagnata con le carte che si giocano per potenziare il piazzamento o consumando “cibo”.

Dopo la fase azione si gioca la fase Eclissi, la maggior parte delle carte tribù (non cultura) ha la possibilità di essere sfruttata in questa fase oltre che nella fase di piazzamento; i giocatori scelgono segretamente quante e quali utilizzarne per poi applicarne gli effetti. In questa fase, oltre a ripristinare l'ordine di turno,  si guadagnano i bonus del territorio  e i bonus sviluppati sulla propria plancia personale.

Dimenticavo di citare due altri elementi dove si fronteggiano i giocatori: la plancia di costruzione dei megaliti (dove i giocatori possono piazzare le proprie tessere per ottenere bonus e punti a fine partita) e i due tracciati degli idoli dove, avanzando, si assicurano punti a fine partita in uno con la conversione di risorse, nel secondo in base a quanti membri della tribù abbiamo seppellito (nel gergo del deckbuilding: quante carte abbiamo giocato).

Prime Impressioni

Le impressioni sono limitate alla prima partita fatta, che è andata via liscia con pochi intoppi, è il classico gioco che alla spiegazione sembra più ostico di come poi scorra al tavolo dove, si capisce dopo un minimo rodaggio, come far girare il tutto. La copia utilizzata è di pre-produzione, quindi possono esserci dei minimi cambiamenti a quella che sarà la versione definitiva, ma la componentistica è sicuramente di ottimo livello, oltre che bella anche funzionale per come è progettato il tutto per riporrei pezzi (ormai Carnegie ci ha viziato…). Le illustrazioni sono nell’inconfondibile stile di The Mico (Raiders of the North Sea, Architetti del regno Occidentale).

Il gioco, come detto, mescola deck-building e piazzamento lavoratori, come già sperimentato da altri giochi di successo. Sul deck-building ci sono un po’ di variazioni rispetto al classico schema: innanzitutto molte azioni permettono di prendere le carte direttamente in mano e quindi immediatamente giocabili, poi la classica pesca in fase di preparazione non è “fino a cinque”, ma “aggiungi cinque carte”. Questo permette una notevole varietà strategica, ci possono essere round in cui si è “carichi” di carte da giocare e spesso bisogna saper sfruttare i punti di svolta della partita, come il cambio di era a metà. Ovviamente ci sono azioni che consentono di bruciare carte per alleggerire il mazzo, e tutte quelle acquistate (anche se poi bruciate) danno punti a fine partita.

Il piazzamento lavoratori è più classico, non si possono aumentare i lavoratori, gli spazi piazzamento non sono esclusivi, ma il bonus del primo piazzamento assicura un po’ di competizione; altri elementi di interazioni sono presenti sulla mappa di espansione e sulla plancia di costruzione dei megaliti.

Tirando le somme era uno dei giochi che aspettavo di vedere e le aspettative non sono state deluse, il dubbio che mi ha lasciato la prima partita è di aver già massimizzato quanto offre il gioco (in almeno due giocatori abbiamo pompato entrambi le track e messo tutti i  bonus su plancia), ma per questo “problema” vengono incontro le tante espansioni che il gioco offre (trattandosi di un deckbuilding non era difficile…), che aggiungono nuovi elementi e nuove possibilità da esplorare.  La Lucky Duck Games ha assicurato di portare anche le espansioni assieme al gioco base, ovviamente bisogna pazientare un po’ (orientativamente inizio 2023), per chi non ha paura di avventurarsi nel rigido inverno glaciale l’attesa sarà ripagata.

Commenti

come potrebbe girare in due giocatori?

Lorenzo7 scrive:

come potrebbe girare in due giocatori?

La mappa dove si espandono le tribù scala bene perché si mettono tessere ghiaccio (che non hanno bonus) a seconda del numero di giocatori. Anche la plancia dei megaliti cambia a seconda del numero dei giocatori.

Quello che non cambia sono gli spazi azione, quindi si prenderanno più volte i bonus di primo piazzamento. È da provare, secondo me sarà un pelo più largo, ma funziona.

Ho fatto diverse partite a questo gioco su TabletopSimulator e ogni partita me lo ha fatto apprezzare di più. Felicissimo di aver fatto il pledge su Kickstarter 

pennuto77 scrive:

Ho fatto diverse partite a questo gioco su TabletopSimulator e ogni partita me lo ha fatto apprezzare di più. Felicissimo di aver fatto il pledge su Kickstarter 

Anche con carnagie avevi detto la stessa cosa e devo dire che mi è piaciuto davvero molto. E ho paura che mi pentirò di non aver dato fiducia anche a questo gioco 😢

Piccolo appunto su Carnegie: solo la versione Deluxe ha gli inserti super belli x l'alloggiamento di tutto quanto.. io che ho la versione "baracca" si va ancora di ziplock old style 😅.. ma va benissimo cmq

meradoc scrive:

Piccolo appunto su Carnegie: solo la versione Deluxe ha gli inserti super belli x l'alloggiamento di tutto quanto.. io che ho la versione "baracca" si va ancora di ziplock old style 😅.. ma va benissimo cmq

Hai ragione...

Durante il KS questo titolo mi aveva affascinato per la meccanica di base ma poi ho desistito dal parteciparvi a causa di una forte sensazione di "mini-giochi" del tutto slegati l'uno dall'altro. Sensazione che si è ulteriormente aggravata con le varie espansioni.

Qualche commento a questo proposito da chi lo ha provato?

Fenix scrive:

Durante il KS questo titolo mi aveva affascinato per la meccanica di base ma poi ho desistito dal parteciparvi a causa di una forte sensazione di "mini-giochi" del tutto slegati l'uno dall'altro. Sensazione che si è ulteriormente aggravata con le varie espansioni.

Qualche commento a questo proposito da chi lo ha provato?

Come detto ho provato il solo gioco base, che mi ha lasciato la sensazione di necessitare di qualche espansione, ma, onestamente, non quella di mini-giochi slegati (che neanche a me piacciono)

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