come potrebbe girare in due giocatori?
Come si gioca ad Endless Winter
Endless Winter è un gioco per 1-4 giocatori, autore Stan Kordonskiy, con meccaniche principali deck-building, piazzamento lavoratori, maggioranze.È ambientato nell’epoca preistorica e guidiamo una tribù che deve sopravvivere alle avversità e alla rigidità del clima. Il gioco abbina il deck-building (con delle variazioni rispetto al deck-building tradizionale) con il piazzamento lavoratori, come già fatto da Lost ruins of Arnak o Dune Imperium, ma con delle interessanti novità e un gioco che ha un livello di complessità più alto dei citati titoli.
SI gioca con tre lavoratori a testa, un mazzo di carte iniziale (con una leggera asimmetria) e un’offerta comune di carte da acquistare, che sono divise in carte tribù (fisse in cinque diverse tipologie) e carte cultura (40 differenti nel gioco base, di cui solo otto sempre disponibili). In ogni round i giocatori si alternano a giocare prima la fase Azione e poi la fase Eclisse; chiude il round una fase di Preparazione; si giocano quattro round fissi, con un cambio di era a metà partita che sostituisce alcuni elementi del gioco (come le carte cultura, ovviamente aggiornandole con versioni più potenti).
Dopo la fase azione si gioca la fase Eclissi, la maggior parte delle carte tribù (non cultura) ha la possibilità di essere sfruttata in questa fase oltre che nella fase di piazzamento; i giocatori scelgono segretamente quante e quali utilizzarne per poi applicarne gli effetti. In questa fase, oltre a ripristinare l'ordine di turno, si guadagnano i bonus del territorio e i bonus sviluppati sulla propria plancia personale.
Dimenticavo di citare due altri elementi dove si fronteggiano i giocatori: la plancia di costruzione dei megaliti (dove i giocatori possono piazzare le proprie tessere per ottenere bonus e punti a fine partita) e i due tracciati degli idoli dove, avanzando, si assicurano punti a fine partita in uno con la conversione di risorse, nel secondo in base a quanti membri della tribù abbiamo seppellito (nel gergo del deckbuilding: quante carte abbiamo giocato).
Prime Impressioni
Il gioco, come detto, mescola deck-building e piazzamento lavoratori, come già sperimentato da altri giochi di successo. Sul deck-building ci sono un po’ di variazioni rispetto al classico schema: innanzitutto molte azioni permettono di prendere le carte direttamente in mano e quindi immediatamente giocabili, poi la classica pesca in fase di preparazione non è “fino a cinque”, ma “aggiungi cinque carte”. Questo permette una notevole varietà strategica, ci possono essere round in cui si è “carichi” di carte da giocare e spesso bisogna saper sfruttare i punti di svolta della partita, come il cambio di era a metà. Ovviamente ci sono azioni che consentono di bruciare carte per alleggerire il mazzo, e tutte quelle acquistate (anche se poi bruciate) danno punti a fine partita.
Il piazzamento lavoratori è più classico, non si possono aumentare i lavoratori, gli spazi piazzamento non sono esclusivi, ma il bonus del primo piazzamento assicura un po’ di competizione; altri elementi di interazioni sono presenti sulla mappa di espansione e sulla plancia di costruzione dei megaliti.
Tirando le somme era uno dei giochi che aspettavo di vedere e le aspettative non sono state deluse, il dubbio che mi ha lasciato la prima partita è di aver già massimizzato quanto offre il gioco (in almeno due giocatori abbiamo pompato entrambi le track e messo tutti i bonus su plancia), ma per questo “problema” vengono incontro le tante espansioni che il gioco offre (trattandosi di un deckbuilding non era difficile…), che aggiungono nuovi elementi e nuove possibilità da esplorare. La Lucky Duck Games ha assicurato di portare anche le espansioni assieme al gioco base, ovviamente bisogna pazientare un po’ (orientativamente inizio 2023), per chi non ha paura di avventurarsi nel rigido inverno glaciale l’attesa sarà ripagata.