C’è una punta di amaro che mi piace... forse perché così tremendamente sincero, forse perché rivedo le campagne a cui ho partecipato e mi ci ritrovo... in ogni caso complimenti per averlo fatto!
Il tasto F5 è il vostro migliore amico. Ma prima di lui avete avuto un paio di mesi per seguire le news e montare l'hype. Il nostro è un mondo che vive di hype, e che lo alimenta con ogni piccola notizia, con ogni report e ogni opinione buttata in un post.
L'hype è in un filmato, in una miniatura, in una meccanica, in uno squarcio di ambientazione.
Poi c'è il forum, che partorisce quasi subito un topic [kickstarter futuro], raccogliendo tutte queste cose e lì iniziano le illazioni, le speranze, le aspettative, montano i confronti, le opinione, i primi moaning e i buoni propositi, regolarmente disattesi. È capace di vivere anche un centinaio di pagine prima che si sappia qualcosa di certo, ricettacolo di emozioni, di battute, di polemiche sul nulla, di manate di like e di spam selvaggio.
Il giorno di inizio ha il sapore di mezzogiorno di fuoco. Si alternano fasi di calma piatta a scene di isteria collettiva. Gente che chiede conferma dell'ora di inizio per dieci post di fila. Che ti mette a parte di dove sarà l'ora X e cosa starà facendo. L'early bird fa risparmiare una decina di dollari, ovvero forse un ventesimo di quello che spenderete alla fine, tipo goccia nel mare, ma non è tanto quello, quanto la soddisfazione di averlo preso, essere uno dei pochi privilegiati, un club ristretto, una piccola soddisfazione in più.
L'F5 scricchiola, così come il sito, impallato da tanti contatti simultanei. Scatta l'ora e ancora la scatola non compare. Passa un minuto, due. Sospetti ci sia qualcosa che non va. Osservi il puntatore che carica. Troppo lento. Ogni volta sempre più lento. Quando finalmente appare ti imponi di fare tutti i passaggi cliccando una sola volta: ricliccare compulsivamente non lo farà accelerare, semmai il contrario. È un retaggio che ci trasciniamo dai vecchi sparatutto.
Quelle belle ne sbloccano già qualcuno nei primi minuti. O magari la sorpresa di una esclusiva. Quella cosa bellissima e assolutamente superflua che avrai solo tu e pochi altri fortunati disposti a spendere prima e di più per un gioco che ti arriverà in inglese un anno dopo quando altri lo troveranno in negozio prima e in italiano e spendendo meno. Detta così non suona molto bene. Epperò vuoi mettere gli stretch goal che sblocchi? E le esclusive che gli altri non avranno? E soprattutto vederle sbloccare, quelle cose. Sapere che è anche merito tuo, che i post che fai, lo spam su facebook, i commenti, gli articoli, contribuiscono a crearlo, in qualche minima parte, quel gioco, che alla fine te lo senti anche un poco tuo.
Il topic diventa fucina, c'è dentro di tutto, dall'entusiasmo, al rant, al distacco, alla lamentela, al rompiscatole che arriva solo per dire quanto è brutto il gioco e quanto siete stupidi voi che pledgiate a quello che "ommioddio quanto è splendido questo utilissimo porta-dadi in plastica tossica cinese che ci hanno regalato".
Pagine su pagine, tra quello e la chat, tra richieste assurde e ringraziamenti sperticati, tra l'ennesima polemica sulla guerriera in reggicalze e shut up and take my money.
Va avanti così, tra alti e bassi, tra speranze e delusioni, nuovi arrivi e abbandoni, per giorni. Si chiude con la follia delle ultime ore, il totale che si impenna, gli stretch goal sempre più belli ma sempre più distanti e raggiunti nonostante tutto, la chat che impazzisce, il forum che macina pagine, in una giostra sempre più veloce e sempre più spericolata, che si ferma di botto, come uno schianto, quando il timer segna 00:00:00.
Ti verrebbe quasi da asciugarti la goccia di sudore che cola dalla fronte, avessi corso dieci chilometri, se non fosse che sei da mezz'ora pietrificato davanti a uno schermo. Sono pacche sulle spalle, abbracci, riguardando il pledge, gli stretch goal, tutti i folli e costosi add-on che hai messo (perché?). Tutto virtuale, come il gioco che hai finanziato.
Il vero gioco dei crowdfunding è la campagna. Aveva ragione chi l'ha detto. Quello che poi ti arriva a casa è il più delle volte un prodotto mediocre, buono quando sei fortunato, forse qualcosa che retail non avresti mai comprato.
Il vero gioco dei crowdfunding è la campagna stessa, con tutte le emozioni che si porta appresso. Ed è bellissima.
Provateci.
Almeno una volta nella vita.