[Interviste] 10 domande a... Mauro Di Marco

Oggi facciamo qualche domanda a Mauro Di Marco, storico direttore di ILSA, giurato del Goblin Magnifico e, da poco, anche di un altro premio di minore importanza: l'International Gamers Award (IGA).

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Allora Mauro, partiamo, qualche domanda è scontata, mentre con altre cercherò di farti sbottonare un po' e gettare alle ortiche la tua proverbiale signorilità...

1) Intanto quanto hai pagato per entrare nella giuria dell'IGA? Com'è stato il primo impatto col premio e coi suoi meccanismi?

[MDM] Metà della mia collezione!!!
No, in realtà un membro mi ha contattato, proponendomi di inviare un CV perché stavano selezionando nuovi membri per espandere la giuria. A quanto pare il mio profilo è stato ritenuto utile.
Il lavoro della giuria è interessante. Siamo ancora nella fase preliminare, fatta soprattutto di consultazioni e consigli incrociati.

2) Qual è stata invece la strada che ti ha portato a ILSA e come pensi di aver cambiato/migliorato la rivista?

[MDM] Sono entrato in ILSA nel 2008, ai tempi in cui era in preparazione il numero 5. Ancora una volta, sono stato contattato dalla redazione, probabilmente “per colpa” dei miei post proprio qui sulla TdG. Scrivevo già brevi recensioni di giochi da tavolo per AnonimaGDR (http://anonimagdr.com/) e la proposta mi ha fatto molto piacere. Nel 2011 abbiamo optato per un cambio della guardia alla guida della rivista. Sotto la mia direzione ILSA ha sicuramente guadagnato in regolarità e frequenza, perdendo forse un po' in profondità a vantaggio di una (spero) maggiore accessibilità, in parte dovuta anche al rinnovamento dello stile di impaginazione.

3) Su ILSA non usate il voto numerico, ma facce più o meno sorridenti ad esprimere un giudizio e un target. Il boss di Giochi Sul Nostro Tavolo, Fabio, non vuole voti sul blog, perché in sostanza dice che a) se un recensore non è in grado di far trasparire un giudizio da quel che scrive, non è un buon recensore e b) il lettore finisce per guardare solo il voto e non leggere le argomentazioni. Sei d'accordo con questa visione? 

[MDM] Nel tempo, ognuno crea il suo tipo di recensione ideale, magari dopo anni di tentativi. Risulta quindi perfettamente normale che persone diverse abbiano modelli ideali differenti. Inoltre, bisogna ricordare che ILSA ha una impostazione da rivista e non da blog, e quelle che magari sono scelte ottimali per i secondi possono non esserlo per le prime. 
Onestamente, non temo che chi ha fatto il gesto volontario di scaricare il numero (o addirittura pagare l'ebook) vada a leggere solo il voto. Tra l'altro, i voti su ILSA compaiono solo nelle recensioni e non nelle prime impressioni (quelle che qui sulla Tana hai classificato come “prove su strada”).  Si tratta di una situazione in cui uno dei redattori scrive il pezzo mentre gli altri contribuiscono con un piccolo commento e un voto, che diventa un modo per condensare in una piccola tabella il sentire di più persone.
Infine, a livello personale, ritengo che un voto (anche in gamma limitata come succede sulle pagine di ILSA) sia anche una dichiarazione del proprio pensiero in maniera chiara, che lascia poco spazio ad abili eufemismi o giri di parole che permettano di non scontentare nessuno: insomma, ci prendiamo l'onesto rischio di far innervosire qualcuno!

4) Quali sono le tue idee in merito alle recensioni: quando, come e perché uno dovrebbe scriverle?

[MDM] Innanzitutto dobbiamo chiarire cosa si intende con “recensione”: un qualsiasi pezzo che riguarda indistintamente il gioco e il giocato (definizione che si potrebbe evincere dalle affermazioni fatte sulle reti sociali o gruppi di discussione), oppure una particolare categoria di articoli che riguarda la valutazione (tecnica e/o emotivo-esperienziale) di un gioco?
Nel primo caso si tratta di un mezzo per chiarirsi le idee su un gioco e sull'esperienze ad esso collegate, consigliabile a chiunque voglia fissare il proprio vissuto. 
Nel secondo, è richiesta un po' di conoscenza in più. Tutti possono comunque scrivere le proprie recensioni: è un modo per approfondire la conoscenza del proprio hobby.

5) Il Mauro giocatore come si è accostato al mondo dei giochi da tavolo e come sono evoluti i tuoi gusti dagli albori ad adesso?

[MDM] Dopo il periodo infantile ho ricominciato a giocare attivamente ai Giochi di Ruolo, poi sono passato ai giochi di cate collezionabili, per ritornare, all'inizio del nuovo millennio, ai giochi da tavolo. Sono sempre stato un giocatore amante dei giochi di stampo tedesco: sono partito da giochi di autori che antepongono la meccainca all'ambientazione (Kramer, Schacht, Knizia, Dorn) spostandomi poi verso autori che provano ad integrare le due cose (tipo Wallace o, più recentemente, Spitzer). Cerco comunque di provare tutto quello che mi capita a tiro...

6) Giochi e statistica: spesso il tuo approccio è molto scientifico e sono stato ben contento di pubblicare qualche tua analisi anche qui in Tana. In giro invece cosa ti piace leggere? Non voglio nomi, intendo proprio come tipologia di articolo sui giochi: recensioni analitiche, report scanzonati, confronti, altro?

[MDM] Sono piuttosto curioso, e cerco di seguire chi pubblica con una certa regolarità: sul mio lettore multimediale ho memorizzati al momento 30 diversi siti che parlano di giochi da tavolo, in modo da seguire le loro uscite. Leggere quello che gli altri scrivono è estremamente educativo, e cerco di leggere tutto, dal report alle recensioni 10/70/20. Le uniche cose che non trovo troppo utili sono le anteprime (quelle dove senza aver provato il gioco se ne parafrasa il regolamento e magari si azzarda anche qualche giudizio): spesso si riducono ad uno spot pubblicitario. Ah, trovo faticoso seguire pezzi troppo lunghi: il blog è fatto per comunicazioni brevi ed incisive. 

7) Adesso ti chiedo i tuoi giochi preferiti. 5 titoli, senza discorsi di target, occasione, rarità, ecc. Solo i tuoi 5 preferiti e perché ti piacciono.

[MDM] Sono assolutamente poco originale e “vecchio” nella scelta dei miei giochi preferiti: Age of Steam, Tigris & Euphrates, The Princes of Florence, Indonesia, Puerto Rico. Menzione speciale per Android: Netrunner e 1830. Caspita, sono praticamente solo titoli tedeschi e, nonostante questo, non ho citato nemmeno un gioco di piazzamento lavoratori!
Perché mi piacciono... vuoi farmi scrivere 7 recensioni?

8) Adesso al contrario: 5 che proprio non ti sono piaciuti e perché. Offendi pure autori ed editori, ti proteggiamo noi.

[MDM] Come ben sai, sono di bocca buona... Comunque, rapidamente, le cose che mi sono piaciute di meno (limitandomi ai generi che gioco solitamente) sono: Saqqara, Faging Gang, Skaal, Pony Express e Squillo.
Sono accumunati da una progettazione errata o povera.

9) Come vedi il panorama italiano della “critica” ludica? Negli ultimi due anni c'è stato un fiorire di blog e gruppi sui social. Questa pluralità ha portato a tua parere solo benefici? O c'è stato anche un livellamento verso il basso e una dispersione delle opinioni e dei confronti?

[MDM] Come per il mercato, differenziazione vuol dire concorrenza, il che in generale è foriera di miglioramenti. Purché chi scrive competa per la qualità. Secondo me non è importante arrivare primi, ma scrivere pezzi validi: dato che si ambisce ad essere letti, è buona norma rileggersi prima di pubblicare. Cosa che, a volte, sembra proprio che non accada.

10) Parliamo un po' delle nuove frontiere del gioco da tavolo. Come vedi il fenomeno Kickstarter? Più dannoso o più utile? Può andar bene per tutto o solo per certi tipi di gioco? Cosa pensi dell'utilizzo di device tecnologici come supporto/parte integrante del gioco? E il fenomeno Legacy? È solo un nuovo meccanismo, un nuovo modo di vivere i boardgames (esperienza vs oggetto), una furbata delle case editrici, tutte queste cose assieme o cos'altro?

[MDM] Non è un segreto per nessuno che io non sia particolarmente favorevole al fenomeno di finanziamento dal basso: ritengo l'opera di un bravo editore uno degli elementi fondamentali per la produzione di un buon gioco da tavolo, e il rischio di impresa un vincolo decisivo sul numero di giochi che un editore può pubblicare. 
Per quanto riguarda i dispositivi tecnologici, ancora non ho visto interventi decisivi o che alterino in modo sostanziale il flusso di gioco. Per ora si limitano a coadiuvare l'operato dei giocatori. 
Il Legacy è un'idea interessante, che introduce una forte componente emotiva legata alla modifica permanente del proprio oggetto, inserendo un legame aggiuntivo. D'altronde, l'idea dei giochi monouso non è nuova (basta ricordare Sherlock Holmes Consulting Detective o il recentissimo T.I.M.E. Stories, in cui però “non si strappa niente”).

11) Ci prometti che farai in modo di non far più vincere a Rosenberg il miglior gioco per due con l'ennesimo clone di Agricola e che una roba come 7 Wonders non vincerà più l'IGA? :)

[MDM] Sono 1 su 27... mi stai chiedendo l'impossibile!

In bocca al lupo per questa nuova prestigiosa avventura e ricorda: italians do it better.