Ringrazio Peppe74 per il bello scambio di opinioni, gradevolissimo. :)
Chi vincerà? A voi la sentenza, ma vi avverto: stavolta è dura!
Quali sono i pro oggettivi di questo gioco?
La risposta di Stef
L'eleganza del regolamento, la capacità di supportare benissimo fino a sette partecipanti senza introdurre downtime significativo o squilibri, la velocità di svolgimento delle partite, la forbice di punteggio bilanciata e la sua capacità di essere asimmetrico senza sbilanciarsi.
La replica di Peppe74
Sul bilanciamento e sull'eleganza del regolamento siamo d'accordo. Sulla "capacità di supportare benissimo fino a sette partecipanti" ovviamente no, anche se me lo aspettavo dato che è quello che (quasi) tutti dicono di 7 Wonders. Questione di punti di vista, 7 Wonders ti permette di sederti in 7 attorno al tavolo, ma non di giocare in 7.
Quali i contro oggettivi di questo gioco da tavolo?
La risposta di Stef
Il setup è una noia: dover ogni volta riconfigurare il mazzo a seconda del numero di giocatori va contro quello che è uno dei maggiori pregi del gioco, ovvero la sua fluidità. Ci sarebbe anche l'aspetto contro-intuitivo del "Le tue risorse valgono 1 volta sola ma i tuoi vicini possono comprarsele senza che tu le perda" che crea non pochi grattacapi quando spieghi il gioco a qualche novizio ("Noo, non te la vendo la legna perché serve a me!").
La replica di Peppe74
Queste sono piccolo sbavature, forse quella del set-up un po più incisivo dato il tempo ridotto della partita.
Cosa è piaciuto/non è piaciuto a te personalmente?
La risposta di Stef
Mi è piaciuto un po' tutto di 7 Wonders, dall'impostazione grafica alla capacità di Bauza di decostruire concetti come guerra e commercio, andandoli poi a implementare benissimo su una struttura ben collaudata come il draft. Un esrcizio di game design mica da ridere. Ho anche apprezzato molto la presenza di due lati per le meraviglie, un'aggiunta non scontata laddove molti produttori ignorano ampiamente il "lato b" delle loro plancette, magari lasciandoselo pronto per un'espansione futura. Infine, la scelta di usare quelle belle cartone stile "tarocchi" è molto azzeccata per un gioco in cui bisogna spesso sbirciare il plateau di chi sta dall'altra parte del tavolo.
Non mi è piaciuta molto la presenza delle due tipologie di risorse, il secondo set (quelle grigie) mi hanno dato un po' la sensazione di un "overdesign", una "pezza" per bilanciare meglio i mazzi (sebbene, per carità, funzionano!).
La replica di Peppe74
Uhmmm...vediamo un po'. Apprezzo che Stef dica che il draft e' "una struttura ben collaudata", ho sentito dire che la inventato Bauza. :-)
Che anche il lato B delle meraviglie poteva diventare un'espansione è vero, ma la battuta è facile: di espansioni ne hanno fatte "abbastanza" (anche se ammetto di non averle provate).
Le carte stile tarocchi sono belle, anche se per giocare in 7 ti serve un campo da calcio, inoltre per la grafica si poteva fare di più.
Riguardo all'overdesign delle tue tipologie di risorse anche queste mi sembra una sbavatura più che un difetto...I difetti, a mio parere, sono altri e ci sono.
Grazie Stef, bel contraddittorio. :-)
Quali sono i pro oggettivi di questo gioco?
La risposta di Peppe74
7 Wonders è indubbiamente un gioco ben strutturato, con un impianto di regole semplici da spiegare e da assimilare. È ben bilanciato nei differenti percorsi per la vittoria ed è un gioco che si presta sia ai giocatori occasionali che ai giocatori esperti (vedi il successo che ha avuto nei vari circuiti di torneistica).
Quali i contro oggettivi di questo gioco da tavolo?
La risposta di Peppe74
Tralasciando i difetti più strettamente personali, dei quali parlo più di pancia nel paragrafo successivo, un indubbio difetto di 7 Wonders è la dipendenza dalla posizione al tavolo, quello che in inglese si definisce “seat order”, dato che, di fatto, giochi con il giocatore alla tua destra e alla tua sinistra. In una partita con più di tre giocatori non di pari livello, l’esito è pesantemente condizionato da dove ti incastri.
La replica di Stef
Ecco. Questa mi sembra una critica davvero troppo forzata in quanto puoi applicarla praticamente a tutti i giochi che utilizzano un ordine di turno "regolare" (turni in senso orario/antiorario, etc...). Con la differenza che una partita a 7 Wonders dura molto meno di una, per dire, a Puerto Rico o Caylus, titoli in cui il suddetto "difetto" si sente molto di più. Inoltre... giocare con giocatori più esperti di te rende difficoltosa la partita? Mai l'avrei detto, in effetti... ;)
Peppe74 continua
Inoltre, pur riconoscendo al gioco un buon bilanciamento (vedi sopra), la regola che permette di costruire gli edifici in cascata senza pagare le risorse (quando sono richiamati dalle carte già giocate) può regalare qualche colpo di fortuna/sfortuna di troppo.
La replica di Stef
È uno degli appigli che usa il gioco per garantire quel briciolo di profondità extra, ma è comunque mitigata dal draft. Se ho in mano una carta che può essere costruita gratis da colui cui passerò le carte difficilmente giela darò, salvo enormi vantaggi personali nel tenermi e giocarmi un'altra carta. Ma vale un po' per tutte le "mosse" del gioco e può risultare molto più "pesante" una carta "verde" passata senza pensarci piuttosto che un edificio che magari sarebbe stato comunque costruito "gratis" con le risorse giuste. Inoltre, non possiamo tirare in ballo la fortuna della pesca in un gioco di carte in cui si pescano 7 carte a turno e si effettua un draft, non trovi? Se il pre-requisito è evitare le pescate fortunate bisogna semplicemente rimanere lontani da 7 Wonders (e da qualsiasi altro titolo in cui si pesca qualcosa, che siano carte, tasselli, pesciolini o chissà che altro).
Cosa ti piace/non ti piace di 7 Wonders?
La risposta di Peppe74
7 Wonders non è sono un brutto gioco, semplicemente è uno dei giochi più sopravvalutati della storia. Parliamo di un gioco che ha fatto incetta di premi, tra cui il KdJ e l’IGA, tanto per capirci, un presupposto capolavoro. Quello che ha fatto Bauza è creare un gioco “ruffiano”, mescolando pochi ingredienti e rispolverando una meccanica vecchia come il cucco, quella del draft, che qualcuno, inspiegabilmente, attribuisce a 7 Wonders come “innovazione” (!?).
La replica di Stef
La bravura di un game designer sta sia nell'inventarsi nuove meccaniche (e bilanciarle, etc, etc...), sia nel rimescolare meccaniche già note per dare vita a qualcosa di nuovo e soprattutto divertente. Altrimenti staremmo a comprare 2 giochi all'anno, tenendomi largo. Bauza con 7 Wonders ha preso il concetto del draft già applicato bene in Fairy Tales e l'ha elaborato inserendoci tanti elementi extra e rendendo il tutto più chiaro. Non è assolutamente un esercizio facile, visto che comunque è riuscito a inserire tante piccole meccaniche nel calderone, amalgamandole bene. Se questo risultato piace alla gente (e, credimi, piace tantissimo, da organizzatore di serate ludiche non posso che confermare) e se ha convinto la critica di tutto il mondo allora non possiamo parlare di gioco "sopravvalutato", è decisamente ingeneroso verso il designer, il gioco e i suoi buoni valori produttivi. Al contrario, per me è uno di quei casi in cui la qualità del design è stata ripagata correttamente in termini di critica e vendite. Poi magari potremmo mettere sotto torchio le espansioni, e allora li probabilmente troveremmo terreno comune... :D
Però il risultato finale è: spiego 7 Wonders a chi non lo conosce, assisto a un paio di partite e di solito mi viene chiesto dove comprarlo. Non succede con tutti i giochi. :)
Peppe74 continua
Tra i presupposti pregi che si attribuisce a 7 Wonders è la scalabilità e l’alto numero di giocatori ammesso, all’opposto per me è uno dei principali difetti. Di fatto qualunque sia il numero di giocatori tu giochi sempre in 3, quello alla tua destra e alla tua sinistra (vedi seat order citato sopra). Che divertimento (o pregio) c’è a giocare in 7, ma ritrovarsi in 3?
La replica di Stef
"Giocare in 3" a 7 Wonders è un ottimo metodo per perdere le partite. Il gioco richiede due diversi livelli di attenzione: più alto verso i vicini (guerra, commercio e carte gialle richiedono di controllare con attenzione che combinano i confinanti, per non parlare del draft...). E uno più basso per il resto del tavolo, principalmente per verificare che tattiche vengono attuate e scegliere quelle adeguate (ergo: se due persone alla mia destra si stanno litigando le carte verdi col cavolo che mi metto a seguire la strategia della cultura...). Trovo molto elegante il modo in cui Bauza sia riuscito, con questo doppio strato, a creare uno dei pochi giochi capace di supportare con successo un numero così elevato di giocatori senza incorrere in problemi con kingmaking, runaway leader e paralisi del gioco.
Peppe74 aggiunge
Poi 7 Wonders lo trovo noioso….una bella senz’anima che non ha lasciato niente per proporlo al tavolo, anche se sicuramente mi ricapiterà di giocarlo, dato che piace a tanti e come detto, non è che lo trovi un brutto gioco, semplicemente non un capolavoro.
La replica di Stef
Su questo purtroppo non mi posso pronunciare. Trovare noioso un gioco è qualcosa di strettamente soggettivo e può accadere con qualsiasi boardgame, a prescindere dalla sua qualità. Se ti dicessi quali gioco acclamati mi annoiano (pur riconoscendone i pregi, eh!) a gran parte dei lettori verrebbero i capelli ritti in testa :)