18Lilliput: anteprima Essen 2018

18Lilliput: copertina
Fox in the Box

Un azionario che vuole condensare l'esperienza dei 18XX in un gioco di carte in meno di due ore. La sfida sembra molto interessante... ma il risultato sarà all'altezza?

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18Lilliput

La seguente anteprima si basa sulla sola lettura delle regole e in nessun modo ha valore di recensione

Leonhard "Lonny" Orgler, l'autore di Russian Railroads, si cimenta nell'ambizioso compito di ridurre i 18XX a tempi umani, trasformando tali famosi ferroviari-azionari in un gioco di carte ambientato nel mondo di Gulliver, mantenendone il flavour e le caratteristiche peculiari. 

Per 2-4 partecipanti, della durata di 60-90 minuti, per giocatori abituali, si basa su costruzione rete, piazzamento tessere, poteri variabili, azionariato. 

Riassunto di gioco

18Lilliput: carte azione
18Lilliput: carte azione
La partita dura otto round fissi, ciascuno diviso in due fasi: Selezione Azioni e Operazioni Ferroviarie. 
Ogni giocatore riceve una delle quattro compagnie iniziali col certificato da 50% delle azioni, poi sarà possibile acquistarne in partita da altre quattro compagnie. Ogni compagnia ha un certificato che vale il 50% e tre che valgono il 10% l'uno. Il restante 20% non è acquisibile e rappresenta il capitale azionario comprato dai piccoli investitori. Questo significa anche che nel gioco è assente il rottamare una compagnia (“dumping”), perché chi ne possiede il 50% non potrà mai cederne la presidenza. Ogni giocatore ha poi anche un personaggio, dotato di un'abilità speciale unica

La fase di Selezione Azioni procede in senso orario dal primo giocatore e ciascuno sceglie una carta azione applicandone l'effetto superiore o inferiore. Queste consentono di costruire carte ferrovia, comprare locomotive, piazzare stazioni, prendere denaro (per te stesso o per la compagnia), comprare nuove azioni o avviare una nuova compagnia ferroviaria. Si fa un giro in senso orario e poi in senso antiorario, a partire dall'ultimo, cosicché ciascuno esegua due azioni. 

18Lilliput: tratte
18Lilliput: tratte
La costruzione del tracciato avviene piazzando carte quadrate e tra una città e un'altra deve sempre esserci un tratto di sola ferrovia. Le carte hanno costi variabili a seconda del terreno e delle diramazioni e, come nei 18XX, man mano che il gioco procede ne entrerannoin gioco di migliori e più efficienti. 

Nella fase operazionale, le compagnie ricavano introiti a seconda delle locomotive: 2, 3, 4, 5, 3D (diesel) e 4D, con il numero ad indicare gli spazi percorsi e i diesel a raddoppiare l'introito. Le regole seguono i 18XX, per cui non si può passare sulla stessa tratta due volte e si opera in ordine di valore. Le locomotive più vecchie vengono al solito “pensionate” da quelle nuove. 

I proventi dei viaggi sono o lasciati alla compagnia o divisi tra gli azionisti. Nel primo caso il valore della azioni scende, nel secondo sale. Nell'ottavo e ultimo round si raddoppiano i proventi e si sposta il cursore azionario di due scalini. 

Da menzionare il fatto che ogni compagnia ha la propria caratteristica speciale che la rende unica, ogni personaggio di cui è dotato il giocatore ne ha poi due: una riguarda il mettere giù tratte ferroviarie, l'altra dà sconti o bonus su qualche azione. 

Prime impressioni

18Lilliput: compagnie
18Lilliput: compagnie
I 18XX mi sono sempre piaciuto molto, li ho giocati, ma mai quanto avrei voluto e sempre il solito motivo: il tempo complessivo di gioco. Così ho spesso cercato dei validi sostituti ma va detto che, pur incontrando nel mio cammino ottimi giochi, per un motivo o per l'altro nessuno di questi poteva essere il candidato ideale. 

18Lilliput nasce proprio con questo scopo specifico: condensare l'esperienza dei 18XX senza perdere troppo in profondità. A prima vista pare che ci siamo, ma meglio specificare alcuni aspetti: 

  • 18Lilliput: locomotive
    18Lilliput: locomotive
    Ci sono i personaggi con abilità speciale, una cosa già vista ad esempio in Iberian Rails e anche le singole compagnie hanno una caratteristica unica. Quanto sarà bilanciata la cosa?
  • Il sistema di selezione azioni è interessante, ma speriamo non limiti troppo la libertà di azione dei giocatori (in ogni caso ciascuno avrà una carta Copy, ad uso singolo in partita, per copiare appunto l'azione di una carta eventualmente rubata da un altro prima di lui). 
  • Apprezzabilissimo il fatto che le azioni possano salire ma anche scendere di valore, laddove in genere negli azionari “leggeri” si ha solo la possibilità farle aumentare. 
  • Meno apprezzabile il fatto che non si possa rubare la presidenza di una compagnia e che queste non siano rottamabili, che era uno degli aspetti più interattivi e “dispettosi” dei classici 18XX.

In ogni caso aspettative molto alte per questo gioco, sia per l'autore che per l'eredità che gli forniscono gli illustri predecessori. 
 

Commenti

È trai titoli che più attendo

Molto ma MOLTO interessante. Se dovesse risultare essere un prodotto valido, tra l'altro, potrebbe anche fungere da introduttivo ai eri e propri 18xx (della serie: "Ti è piaciuto? Allora se vuoi possiamo fare sul serio!").

Condivido le perplessità di Agzaroth, e ne aggiungo una: nell'articolo leggo: "I proventi dei viaggi sono o lasciati alla compagnia o divisi tra gli azionisti. Nel primo caso il valore della azioni sale, nel secondo scende." ...questo in realtà è l'esatto contrario di ciò che avviene nei 18xx, quindi a meno di una svista da parte del grande Agz immagino ci sia un motivo nel motore di gioco per cui avviene questo. Mi ha incuriosito anche il passaggio "Le carte hanno costi variabili a seconda del terreno e delle diramazioni e, come nei 18XX, man mano che il gioco procede sarà possibile costruirne più di una alla volta" - fai riferimento al fatto che nei 18xx aumentano i round operativi tra un azionario e l'altro? Perché in quelli che ho giocato io (1830, 1856 e 1870) se ricordo bene il piazzamento tessere è sempre una a turno! Certo, ce ne sono tanti che non ho giocato per cui le cose potrebbero cambiare...

Infine mi ha lasciato perplesso questo: "Meno apprezzabile il fatto che non si possa rubare la presidenza di una compagnia e che queste non siano rottamabili, che era uno degli aspetti più interattivi e “dispettosi” dei classici 18XX." Più che aspetto dispettoso io lo chiamerei aspetto fondamentale: se un giocatore di 18xx non capisce che lui non è la compagnia ma che la compagnia è il suo mezzo per far soldi e per inguaiare gli altri, non ha capito granché di 18xx! Qui invece i presidenti sono la compagnia... boh?

è vero, ho invertito le cose: le azioni scendono se tieni il capitale, salgono se paghi i dividendi. Scrivo meglio anche il paragrafo delle tratte: aumenta il tipo costruibile (prima giallo, poi verde, poi marrone)

Ci sarà la traduzione del regolamento. Già presi accordi.


Ciao,

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