Classifica personale di sunzi

Titolo Voto giocoordinamento crescente Commento Data commento
Mordheim: City of the Damned 8,0

Mordheim, un gioco che malgrado l'età resta al passo coi tempi grazie alla sua longevità e alla sua espandibilità. L'ambientazione è originale, divertente e accattivante. Le tavole che arricchiscono il manuale sono visionarie, gotiche e allegoriche. Il regolamento ha qualche pecca, soprattutto se gli avversari esigono la totale competitività a discapito del divertimento. Alcune bande e alcune combo sono più performanti di altre, ma basta essere onesti per cancellare questo difetto. Il bello di questo gioco è che, non essendo più supportato ufficialmente, ha generato homerules in gran quantita. Il regolamento è adatto a rappresentare schermaglie e scontri urbani, ma ben si adatta agli spazi aperti con l'espansione (free) "Impero in fiamme". La spesa per costruirsi una banda non è eccessiva, soprattutto se si considera l'opportunità di utilizzare modelli storici o di case concorrenti alla Games Workshop. La spesa per costruire un buon tavolo è invece più elevata, infatti richiede numerosi elementi scenici giocabili all'interno, le classiche case diroccate insomma!
Tutto sommato è un gioco che, malgrado i suoi nove anni di età, continuo a giocare volentieri. Riserva sempre grandi sorprese, il regolamento non è complicato ma è abbastanza minuzioso nella rappresentazione. Giocare partite singole non è bello come organizzare una campagna. La componente gdr e il background di ogni eroe della nostra banda ci fa affezionare, soffrire e gioire. Ogni partita si affronta col fiato sospeso, è un gioco fatalista, letale e tetro! Lo consiglio a tutti quelli che amano l'universo GW, ma anche ai profani che vogliono un bel gioco di schermaglie fantasy completo, dinamico e originale.

12/01/2012
Knights of the Grail 8,0

Premetto che sono un appassionato di Martelli da Guerra (wfrp 1st edition) e quindi il background della seconda edizione non mi va del tutto giù per diversi motivi. Cavalieri del Graal, che ho snobbato a lungo, si è invece rivelato una bella sorpresa. La Bretonnia è quella arturiana e cavalleresca inventata di sana pianta a metà anni '90 per la quinta edizione di Warhammer Fantasy Battle, ma nel gioco di ruolo hanno cercato di fargli mantenere anche alcuni passi di continuità con la "vecchia" Bretonnia di Martelli e di Warhammer Fantasy Battle 3th edition. Una Bretonnia oscura, paradossale, dal sapore pre-rivoluzionario caricaturale e con una casta aristocratica corrotta e decadente. Sì, qui troverete anche i cavalieri senza macchia e le armi medievali, ma non manca di strizzare l'occhio alle armi da fuoco e ai mercenari assoldati dalle compagnie di popolani ricchi (la classe mercantile). Insomma, una Bretonnia più realistica del pastone hig-fantasy da ciclo arturiano che ci vorrebbe propinare lo wargame. Il culto della Dama e le damigelle è presente e lasciato intendere come radicatissimo, malgrado nella vecchia edizione non esistesse nemmeno, questo può piacere come no, personalmente l'ho ridimensionato alla stregua della Vecchia Fede dell'Impero. Con alcune limature è un'ambientazione che torna sul piano logico ed estetico. Dopotutto un manuale è un'impronta da ampliare e anche modificare senza paura. Qualche refuso, alcuni errori tipografici, peraltro comuni a tutta la collana, ma niente da segnalare. Si sente un po' la mancanza di un "gazzettino" per ogni ducato, come è stato fatto nell'emulo Sigmar Heirs. Malgrado questo le varie zone geografiche sono presentate in modo chiaro, seppur breve. I trafiletti della politica estera sono irrisori purtroppo, non si parla per niente dei rapporti con l'Estalia, che pur ce ne sarebbe da dire considerando la vicinanza geografica (Carcassone e l'Estalia sono separate soltanto da un fiume che passa tra i Monti Irranici). I png presentati come tipici a volte non sono molto approfonditi, ma gli spunti per le avventure sono davvero carini. Alcuni mostri tipici di Bretonnia sono presentati in finestre extratesto, alcuni sono interessanti, altri a mio parere ridicoli, come gli orchi di ferro... insomma, potevano inventarsi qualcosa di più raffinato e godibile a riguardo. Nuove carriere e regole per giocare personaggi bretoniani, ovviamente, sono presenti. La sezione storica è scarsa, a un evento iconico come l'assedio all'abbazia di Maisontaal sono dedicate quattro righe. Bei disegni, ma alcuni riciclati dal libro degli eserciti di sesta edizione di wfb. In fin dei conti lo ritengo un buon manuale, e considerati che sono partito col pregiudizio non è un brutto risultato.

20/08/2013