Vanuatu - Recensione

Vanuatu

Vanuatu, Oceano Pacifico... 'nsomma...

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Vanuatu
Voto recensore:
8,5

Per la serie Pipponi Non Richiesti, seguono le mie personali opinioni su Vanuatu, anche noto come Botte da Orbi nel Pacifico

Alain Epron ci conduce in questo paradisiaco arcipelago che si estende su un mare pieno (ma neanche tanto) di pesci e di tesori. I giocatori sono Vanuatuani che se ne andranno in giro con le loro barchette per pescare e scovare le ricchezze sommerse, venderanno le risorse raccolte sulle isole, costruiranno case per ospitare i turisti e si prodigheranno nella principale attività del luogo: disegnare tartarughe sulle candide spiagge dell’arcipelago.

Aah, che posto paradisiaco, nevvero?

Seh, col cavolo. 

L’apparente tranquillità del luogo sarà sconquassata a ogni turno dalla guerra per garantirsi la certezza di realizzare ciò che abbiamo programmato di fare (per primi, possibilmente): una sorta di asta sulla selezione delle azioni, fatta “puntando” in ordine di turno i cinque dischetti a propria disposizione, genererà tra i più atroci sgambetti ludici che io ricordi.

A inizio turno si sceglierà uno di diversi personaggi che concedono sconti sulle azioni o che hanno poteri “speciali” - e tanto per dire: tra questi, uno in particolare permette di ignorare le maggioranze stabilite durante l’asta, quindi neanche aver impiegato tutti i propri dischetti su un unico spazio azione potrebbe far dormire sonni tranquilli. 

Ma tant’è - se si vuole un posto al sole a Vanuatu, bisogna sudarselo…non potendo poi nemmeno crogiolarsi sulle proprie ricchezze, perché a Vanuatu ciò non è ben visto e raggiunti i 10 Vatu (la valuta locale) il gioco ti azzera il salvadanaio in cambio di qualche punto, circostanza non sempre auspicabile in certe fasi della partita.

Se speravate di rotolarvi senza pensieri sulla sabbia calda di un’isola esotica, siete degli ingenuotti finiti nel posto - e nel gioco - sbagliato. Vanuatu si fa notare per una cattiveria piuttosto rara nei german più recenti (che tendono ad “addolcire” l’interazione): una tensione del genere personalmente l’ho ritrovata finora solo in Caylus - che pure ha qualche annetto sulle spalle - e forse in Barrage.

Raramente mi sono divertito tanto nel vedermi soffiare sotto al naso il tesoro più prezioso, l’ultimo posto utile per una casetta, l’ultimo sprovveduto turista. Regole semplici, otto turni sul filo del rasoio e con il coltello tra i denti, diversi modi per fare punti: nel suo genere ha per me il sapore di un classico, e lo reputo tra i migliori della mia dote di giochi in salsa teutonica (ho la prima edizione, più spartana nei materiali, in foto potete vedere anche la seconda - estetica a parte, non cambia niente).

Da Vanuatu è tutto. Con amore (ma non troppo), buon gioco.

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Commenti

Scoperto da poco più di un anno... capolavoro di autore Polacco morto gIOvanissimo 😉 (praticamente ha fatto solo questo)

Con Vanuatu, dopo xia, forbidden stars e tramway, continua la rubrica "recensioni frustranti di giochi bellissimi ma indisponibili da tempo immemore". Aspetto trepidante gears of war, Netrunner e El Grande big box :) 

Sempre divertente.

Purtroppo si trova solo usato a prezzi da reliquia.

Mi auguro che, come Palazzo di Carrara, una ristampa lo renda più accessibile.

Bella recensione di un capolavoro senza tempo. Un gioco con una meccanica semplice ma geniale, cattivissima e perfettamente inserita nel resto del gioco. Un titolo che non è stato apprezzato abbastanza all'estero ma che è sempre stato uno dei migliori giochi ad interazione cattivissima.

Ci giocai all'uscita e non ne conservo un buon ricordo... forse dovrei riprovarlo

 

È veramente un gran gioco per me, ma i rosiconi in genere tendono a non apprezzarlo

Capolavoro. Quando ti bloccano un'azione ed a catena le perdi tutte... Decisamente non per rosiconi! 

Bella la meccanica di scelta azioni, innestata su un gioco abbastanza dimenticabile.

Avuto, giocato e rivenduto senza troppe remore.

Un ottimo titolo pensando agli eurogame con interazione cattiva. Frequentare associazioni ludiche permette anche a chi non ha il gioco, di riuscire a recuperarlo. È la forza della collettività e della condivisione dei giochi da tavolo nelle associazioni ludiche. Nella nostra di associazione, ad esempio, siamo almeno in due ad avere il titolo (forse anche di più). Basta uscire dal proprio nido.

Uno dei titoli più controversi e discussi anche nel forum della tana. O lo ami o lo odi,senza mezze misure. Nel nostro gruppo due partite anni fá non fecero gridare al miracolo,ma eravamo ancora alle prime armi. Ora,un po' più smaliziati, sicuramente lo apprezzeremmo di più nella sua cattiveria, infatti avanzano proposte per reintavolarlo.Mi tengo gelosamente la seconda edizione, esteticamente mi piace molto più della prima

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