Tsukuyumi Full Moon Down

Ed eccoci qua, a errare su questo mondo devastato dall’ascesa del demone Tsukuyumi, antico Kami esiliato dai compagni all’alba dei tempi nel nucleo della Luna, e dai suoi servitori Oni. 

Giochi collegati: 
Tsukuyumi: Full Moon Down
Voto recensore:
8,0

Da quando la Luna è caduta sulla Terra, rivelando ciò che celava al suo interno, quello che conosciamo della vita e dell’evoluzione ha subito un drastico cambiamento: 

- Gli insetti sono aumentati e cresciuti a dismisura sviluppando una sorta d’intelligenza alveare (Dark Seed). 

- I cinghiali si sono evoluti e antropomorfizzati creando una società tutta loro (Boarlords).

- Gli abitanti del sud del mondo sono riusciti ad addomesticare le bestie più feroci, anche loro mutate dai feromoni sprigionati dal Drago Bianco Tsukuyumi (Children of the Lion).

- La società ultratecnologica, guidata dall’intelligenza artificiale Amaterasu, ha sviluppato nuove terribili tecnologie per far fronte al nuovo pericolo (Cybersamurai). 

- I soldati della nave da guerra Nomad hanno raccolto più sopravvissuti possibili e si sono dotati di temibili armi da fuoco (Nomads).

- Le grandi balene hanno fatto un altro salto evolutivo riuscendo a vivere sulla terra, incredibile, tra le loro fila troneggia la grande balena bianca incubo dei marinai (Lords of the Lost Sea).

- I draghi, creature mitologiche, si sono risvegliati dalle profondità della Terra portando devastazione sul tutto il globo (Fireborn).

- I discendenti di San Giorgio, un antico ordine, ha messo in moto i propri Mech (Kampfgruppe 03).

- Le Sentinelle, adorabili panda, hanno fatto la loro ricomparsa dopo secoli di inattività (Sentinels).

Uno contro l’altro per la sopravvivenza e tutti contro Tsukuyumi...

Nella descrizione ho deciso di elencare le fazioni giocabili se possessori di tutte le espansioni rilasciate con la campagna Kickstarter, ma la scatola base ne comprende solamente quattro:

Cybersamurai, Dark Seed, Nomads e Boarlords.

Materiali

Parliamo della versione deluxe. Le tiles e i token sono di buona fattura, il problema si presenta con le miniature, fragili e non molto belle oltre che poco riconoscibili in plancia e le carte che… Beh.

Regolamento

Composto da due manuali, regole e codex; non molto ben strutturato, le ripetizioni si susseguono, ma alla fine, grazie alla ricchezza degli esempi, risulta piuttosto leggibile.

Ambientazione

Felix Merticat, l’autore, tira fuori un mondo ben descritto e popolato d’immaginazione, i fumetti all’interno del codex descrivono in poche righe le strutture sociali di ogni fazione aiutando nell’immersione del gioco. Promosso abbestia (nota espressione fiorentina).

Il gioco in breve

flusso di gioco
Parliamo di un controllo territorio con fazioni asimmetriche, vince chi a fine partita ottiene più punti, i quali sono divisi in due tipologie: Punti Istantanei, guadagnati alla fine di ogni round o durante lo stesso; Punti di Fine Partita, guadagnati dopo la fine dell’ultimo round.

Il gioco si svolge di norma in 4 round, ma potete decidere di fare una partita breve da 3 round o epica da 5.

Svolgimento

Vengono pescate sei Carte Azione per giocatore (le rimanenti vanno riposte nella scatola) e ne viene scelta una passando le altre al giocatore alla propria sinistra, le carte passate saranno utilizzate nel successivo round per il nuovo Draft. Ogni carta azione ha riportate quattro fasi: Fase Bianca (sul dorso della carta, dove le azioni elencate saranno uguali in tutte le carte), Fase Blu, Fase Verde e Fase Rossa. 
fase di gioco

Queste fasi indicano alcune tra le possibili azioni da fare e vanno risolte in ordine di iniziativa. Già, l’ordine di gioco non è dato dal giro in senso orario o antiorario, ma cambia nel corso della partita.

es: Giocatore 1 effettua la fase Bianca, poi tocca al giocatore 2 e così via. Finita la fase Bianca per tutti si passa alla fase Blu che si svolgerà nello stesso modo, poi a seguire la fase Verde ed infine la fase Rossa.

Una volta che l’ultimo giocatore ha effettuato la sua ultima azione della fase Rossa, il round termina e si va al conteggio dei Punti Istantanei per poi passare al Round successivo.

Le azioni che troverete nelle varie carte sono più o meno le stesse, diversificate per potenza e combinazione, e sono tutte facoltative tranne le azioni che riguardano gli Oni, la fazione neutrale guidata dai giocatori. 

Le azioni principali, da svolgere non in ordine e tutte facoltative (tranne le azioni obbligatorie riguardanti gli Oni), sono:

  • Muovere, di quanto l’azione consente, tutte le miniature in gioco (nota bene, questa è l’unica azione che non può essere fatta dopo l’azione di attacco, non può in alcun modo essere risolta se prima è stata eseguita l’azione di attacco).
  • Attaccare uno o più eserciti nemici oppure conquistare il territorio.
  • Pescare e/o giocare una o più carte Evento.
  • Produrre unità, fare upgrades o ciò che la fazione permette di produrre, in base a quanti punti produzione indica l’azione.
  • Eseguire l’effetto di Fazione.
  • Cambiare l’ordine d’iniziativa.
  • Piazzare Oni (obbligatoria).
  • Attaccare e/o muovere con Oni (obbligatoria).
Fasi di gioco

Scalabilità

Provato in 3 e in 6 giocatori, posso dire con ostentata certezza che lo giocherei in 4 o 5. Esiste anche una modalità 2 giocatori ed una modalità cooperativa che rende lo giocabile anche in solo, ma servono le giuste espansioni, e, leggendo il regolamento, credo che queste due modalità possano snaturare un po’ troppo il gioco.

Rigiocabilità

Direi molto alta; esplorare le varie fazioni, profondamente asimmetriche è uno stimolo non indifferente e dona al gioco una longevità di tutto rispetto.

Considerazioni

Di per sé il gioco sembra piuttosto semplice, o meglio, lo sarebbe non fosse per la miriade di eccezioni che esso presenta: territori di varia natura che influenzano le unità, ben tre parametri differenti (Conquista, Vita e Danno) per ciascuna tipologia di unità più la forza rappresentata dalla forma della basetta funzionale unicamente al movimento su mappa, abilità uniche di molte di queste unità e le abilità uniche di fazione, vari segnalini che ogni fazione ha a disposizione (sempre differenti), carte combattimento uniche per ogni fazione con i propri contrattacchi - l’attacco infatti si svolge scegliendo una tra le proprie carte combattimento la quale descrive il tipo di attacco, a quel punto il difensore sceglie tra le varie opzioni elencate sulla stessa carta che fungono da contrattacco -, il comportamento delle unità Oni e le regole ad esse legate tra le quali il giocatore che in un determinato momento ne deve prendere le veci, ecc. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Resta il fatto che la migliore maniera per fare punti rimane la conquista del territorio e non l’eliminazione delle unità degli altri giocatori, difatti, probabilmente, vedrete meno battaglie di quanto vi aspettiate. Ometto, come specificato in precedenza, il funzionamento dei vari moduli presenti nelle espansioni.

Che dire? Tsukuyumi è un gioco impegnativo a livello mnemonico e dove il rischio di un avvento del Caos è dietro l’angolo, ci sta che durante una partita non si abbia la minima idea di quello che stia facendo un avversario, non si sa come e di quanto si muove, se qualcuna (già, perché tutte sarebbe stato troppo semplice) delle sue unità sia immune alla radioattività o, grazie al volo, capace di superare i vari blocchi disseminati su tutta la mappa, non si ha idea delle abilità di ogni sua unità e si va sulla fiducia, non si sa, nel caso dei Cybersamurai, cosa possano fare le loro molteplici tecnologie prodotte (Uplink). Insomma, in Tsukuyumi si vive nell’incertezza e alla giornata. 

Nonostante ciò è un gioco deterministico a informazione completa perché, se hai la memoria eidetica di Sheldon Cooper, hai accesso a tutte le informazioni presenti e non vi è un singolo tiro di dado.

In conclusione il voto che voglio dargli è un 8 pieno. Il gioco è bello e si vede che è stato creato col cuore. È il gioco di una vita dove l’autore, Felix Merticat, oltre a una storia accattivante, ha messo dentro tutto ciò che più lo appassiona di questo mondo di GDT (mio parere personale, magari pure sbagliato).

Chiedo scusa ad Agzaroth per aver preso libera ispirazione (copiato) dalla sua recensione de Il Trono di Spade il gioco da tavolo, pur non avendo la sua capacità di analisi. E come si dice a casa mia: buon lecchinaggio a tutti!

Pro:

- Il gioco non è un’insalata di punti. Nelle, purtroppo poche, partite fatte ho visto che il punteggio si aggira sugli 11/15 punti e tutti i giocatori arrivano molto vicini tra loro.

- Esente dalla fortuna.

- Profondamene asimmetrico, bello poter esplorare le varie fazioni e capire come vincere con esse.

- Tattico 

- Ambientato

Contro:

- Mamma mia che casino! Che faceva il tuo Hunter? E il Tuo Boarmaster invece? E se ti attacco i Dark Seed quanti ne faccio fuori? Davvero tutti?! Ottimo, allora ti spazzo via! Ah, se faccio questo i Dark Seed possono utilizzare questa abilità? Nooo sono su un territorio radioattivo, a fine Round mi moriranno tutte le unità… Ah no, questa no, è immune... Mi hai detto che faceva il tuo Hunter?

- Meccaniche un po’ datate, non molto scorrevoli.

- Materiali: miniature (versione deluxe), non di buona fattura e difficilmente riconoscibili, carte meh…, tiles e segnalini buoni.

- Solo in inglese, il gioco in se non presenta grande quantità di testo, lo si può digerire, ma auguri per i manuali, solo il gioco base ne ha due (regolamento e codex). Ah già, ma sulla Tana potete trovare la mia traduzione di tutti i manuali… Mitico! Allora questo passa tra i pregi…

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Commenti

Allora, devo dire di averlo provato e che questo gioco davvero meriterebbe maggior fortuna. 

Vero? È un gioco passato in sordina

Io tra l'altro avevo avevo giocato la prima edizione, che aveva gli standee al posto delle miniature ed era quantomeno più comodo perché sugli standee erano stampati i vari valori e simboli delle truppe

Gioco molto divertente, per ora solo 3 partite all attivo (tutte vinte dai Dark Seed, ma va detto che nessuno li ha mai ostacolati, in ogni partita si sono sempre create al tavolo mini faide tra le altre fazioni, e, col fatto che muoiono come mosche, tutti tendono a rimandare il loro sterminio 😱), forte odio per gli Americani (troppo forti in attacco e con troppe unità, le altre fazioni con molto attacco almeno ne possoni schierano poche o lo fanno con difficoltà), amore incommensurabile per i Draghi (che però devono tassativamente sacrificare un intero turno per produrre il più possibile durante la fase verde), ma, soprattutto, per le Balene! Non vedo l ora di provare i guerrieri di Giada, ma le Balene decisamente, per il mio modo di giocare, sono di gran lunga le mie preferite! Concordo in tutto ciò che è stato scritto, tra i punti negativi aggiungerei la durata (su 3 partite siamo riusciti a finirne solo una, le altre le abbiamo dovute stoppare al terzo round) ed il downtime, perché può passare veramente tanto tra un turno e l altro, ma, per il resto... francamente non vedo l ora di rigiocarci, ed è vero che è caotico, ma è un caos divertente, ed è questo che conta 😀

Giocata una volta la prima edizione, mi piacque molto, soprattutto per le fazioni così asimmetriche e il fatto che avesse qualcosa di innovativo (almeno ai miei occhi) nella valutazione del tipo di attacco da sferrare legato, come spiegato nella recensione, alla risposta che si concedeva all'avversario.
Davvero un buon gioco, soprattutto per chi detesta affidare al tiro di dadi o a altri metodi con componente randomica - non è il mio caso comunque - l'esito di una strategia a medio termine in quello che di fatto è una sorta di "dudes on the map" deterministico.
La versione con miniature non l'ho ancora vista, ma gli standee con l'artwork di Felix Mertikat oltre ad essere ben illustrati, rendono sicuramente più agevole risolvere le azioni, avendo tutte le info disponibile su di essi.
Nonostante la Grey Fox Games detenga, a quanto ho capito, i diritti per la versione "mini", la King Racoon Games continua a supportare la versione "standee", rilasciando nuove fazioni "print & play" ed è in arrivo in autunno una nuova espansione, Sunrise Kingdom.

la parte della recensione sulle meccaniche datate e non molto scorrevoli mi spaventa abbastanza

 

Bella recensione!

Ci giocai una partita a una GobCon.

Ricordo valide idee ma purtroppo non perfettamente implementate.

Più di tutto quella miriade di eccezioni evidenziate in recensione, che spezzavano il gameplay "staccando" a più riprese il giocatore dal cerchio magico.

Fosse passato per un editore, con una fase di sviluppo curata da professionisti forse ne sarebbe uscito un gioco con più successo.

Ci sono diverse ambientazioni che si cimentano in voli pindarici...

Ma qui mi pare si decolli a razzo verso il fantasy/sci-fi/pulp con sottofondo di Hardbass russa :)

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