Il Trono di Spade: Il Dominio della Regina

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Introduzione
Seconda mini espansione per la seconda edizione del Trono di Spade. Tradotta rapidamente in italiano da Giochi Uniti, ci mette di fronte a uno scenario studiato appositamente per 4 giocatori, con l'introduzione di una nuova condizione di vittoria (non più 7 castelli/fortezze) e della Casa Arryn.
 
Ambientazione
Arryn, Stark, Baratheon e Lannister si danno battaglia nella parte centro-nord del tabellone, ciascuno con degli obiettivi strategici ben precisi.
 
Il Gioco
Per una descrizione dettagliata delle meccaniche del Trono di Spade si rimanda alla recensione del gioco base. Qui parlerò solo delle novità introdotte dal Dominio della Regina.
 
Il setup della mappa è quello per 3 giocatori descritto nel manuale base, con l'esclusione delle forze neutrali a Capo Tempesta. Gran parte del sud (Tyrell/Martell) è quindi precluso e non verrà utilizzato in partita. Le quattro casate coinvolte hanno setup differenti specifici per questo scenario. Si inizia con più truppe e più territori a disposizione, entrando subito nel vivo dello scontro. Ad esempio, i Lannister hanno 10 punti di unità e un territorio che va da Castel Granito ad Approdo del Re.
 
La novità più importante, però, è costituita dall'introduzione degli Obiettivi, che vanno a sostituire la precedente condizione di vittoria di 7 castelli/fortezze. L'indicatore sul tabellone viene comunque utilizzato per tener traccia di punti vittoria (PV). Il nuovo mazzo I Westeros è pensato per interagire con questa nuova condizione e con i PV. All'inizio della partita ogni giocatore riceve il proprio obiettivo pubblico di casata, conteggiabile ogni turno, più cinque carte Obiettivo segreto, delle quali ne trattiene tre. Ogni volta che un obiettivo viene conseguito, se ne pesca un altro dal mazzo.
Dopo la fase azione i giocatori eseguono due fasi aggiuntive:
- aggiornare le scorte: come la relativa vecchia carta Westeros, che ora non è più presente nel nuovo mazzo I;
- calcolare il punteggio del proprio Obiettivo pubblico più un altro eventuale di quelli segreti.
Il primo ad arrivare a 7PV vince.
 
Quali sono questi obiettivi? Quelli pubblici di casata, ad esempio, impongono allo Stark di controllare Grande Inverno e almeno altri 5 castelli/fortezze, oppure al Baratheon di controllare Roccia del Drago e Approdo Del Re.
Quelli segreti danno un punteggio diverso a seconda della difficoltà che ha una casata nel conseguirli. Ad esempio, controllare Grande Inverno frutta 1PV agli Arryn, 2PV a Baratheon e Lannister e 0PV a Stark; controllare Approdo del Re garantisce 2 PV agli Arryn, 1 a Lannister e Baratheon e ben 4 agli Stark.
 
Il mazzo Arryn, così come il suo obiettivo di casata, sono estremamente tematici e focalizzati sul controllo dei segnalini potere. Le carte Arryn sono in grado di guadagnare potere in battaglia e aumentano la loro potenza se hanno molti segnalini. Il loro obiettivo frutta 1PV se, in fase di conteggio, hanno più segnalini potere di tutti.
 
Considerazioni
Era da un po' che si aspettava questa espansione, che è in pratica l'equivalente delle vecchia Storm of Swords della prima edizione, mai tradotta però in italiano e decisamente più costosa. Onestamente avrei comunque preferito pagare di più pur di avere i pezzi e i segnalini personalizzati per gli Arryn, che devono invece utilizzare i pezzi verdi dei Tyrell.
 
Le posizioni di partenza sono abbastanza equilibrate (a parte il Baratheon che stavolta è quello un po' più sacrificato, ma muovendo per primo ha la possibilità di recuperare subito) e si entra immediatamente nel vivo della guerra. L'Arryn ha vita decisamente difficile, senza porti e con un territorio spoglio di praticamente tutto. Anche qui, occorreva una plancia da sovrapporre al tabellone per equilibrare la cosa.
 
In compenso il mazzo Arryn è stato piacevolmente pensato e studiato proprio per dare il meglio con questa espansione e le carte lavorano sinergicamente, non è un semplice mazzo fatto “tanto per”.
 
Il sistema degli obiettivi è intrigante e ben riuscito e si adatta perfettamente all'atmosfera del gioco. La possibilità di scegliersi i primi tre da una rosa di cinque e l'opportunità di conseguire comunque il proprio obiettivo personale ad ogni turno, lasciano un certo controllo sul gioco, mantenendo comunque l'incertezza di fondo e ampie possibilità di azione.
 
In definitiva, al di là delle scelte di packaging, sono rimasto piacevolmente colpito da questa espansione, sicuramente molto più che dalla precedente.
 
Elementi di sintesi
Materiali
É solo un mazzo di carte: meglio imbustarle.
Regolamento
Chiaro e conciso.
Dipendenza dalla lingua
Alta: testo su ogni carta. Si consigli la versione in italiano.
Consiglio/sconsiglio
Se la precedente mini espansione era destinata a chi gioca sempre in sei ed era desideroso di velocizzare la partita (in pratica il setup forniva in automatico i primi 3 turni, facendo partire le cose nel vivo del gioco), questa è pensata per chi vuole giocare al Trono di Spade in quattro senza ricorrere ad aggiustamenti casalinghi. Anche per il nuovo azzeccato sistema ad obiettivi, consigliata.
 

 

Pro:
Finalmente la seconda edizione del gioco ha un'ottima versione ufficiale per 4 giocatori.
Il sistema degli Obiettivi è molto bello e tematico: sarebbe bello vederlo applicato anche al gioco base.
La partita entra subito nel vivo e può essere più veloce del solito.
Il mazzo Arryn è stato ben pensato e realizzato in modo originale rispetto a tutti gli altri.
 
Contro:

Per scelte editoriali (il formato mini, di sole carte) non ci sono pezzi specifici per gli Arryn: occorre usare pedine e segnalini Tyrell.

La posizione degli Arryn appare più debole di quella delle altre casate. Una plancia a modifica del tabellone sarebbe stata l'ideale.

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