Tongiaki, un gioco multicolore

Copertina di Tongiaki
PS-Games, Schmidt Spiele, Überplay

Un gioco da tavolo non proprio orribile, ma non abbastanza divertente da giocarci: questo è quello che ne pensa Tom Vasel nella sua recensione: libera traduzione ed adattamento (by Lobo).

Giochi collegati: 
Tongiaki
Voto recensore:
5,7

Se siete dei fan, come me, dei giochi con una bella plancia colorata e tanti pezzetti di legno multicolore, allora Tongiaki fa per voi. Certo che le regole ad una prima letta non sono molto chiare ed il gioco risulta abbastanza astratto. Una seconda lettura chiarisce i dubbi, ma fa restare ben valida la sensazione di astrattismo e soprattutto quella che non esista una strategia del giocatore, ma piuttosto un’inerzia del gioco stesso che, di volta in volta, lascia solo una mossa conveniente e quindi obbligata.

Al centro del tavolo viene piazzata la tessera di partenza dell’isola di Tonga. L’isola ha sei spiagge (una per lato) con 3 attracchi ognuna sui quali potete posizionare le barche. I giocatori hanno a disposizione 15 barche ed all’inizio ne devono posizionare due, una alla volta, sulle spiagge lasciando almeno uno spazio vuoto.
Quindi il gioco inizia. La prima cosa è l’espansione: vengono piazzate su ogni tessera di isola tante barche quante ne sono già presenti ma mai più del numero di spiagge presenti nell’isola. Se una spiaggia si riempie, ovvero non ci sono più attracchi liberi, si procede con la “migrazione”. Le barche presenti sulla spiaggia prendono il largo verso una nuova destinazione. Viene scoperta una nuova tessera e le barche vengono posizionate li. Le tessere di mare hanno delle “correnti” con un numero, le navi potranno transitare su questa corrente solo se la flotta ha un numero di colori diversi pari o superiore al numero sulla tessera. Se non avete abbastanza colori tutte le barche vengono eliminate. Il movimento della flotta continua finché non approdano ad un’isola o finché non si perdono in mare.

Le navi approdate vengono piazzate sulle spiagge dell’isola da cui poi potrebbero ripartire.

Le isole hanno un valore in punti ed il giocatore che ha una presenza sull’isola li guadagna a fine partita. Avete anche la possibilità di bloccare fino a due isole, ma solo se ne siete il solo occupante.

Il gioco termina quando finiscono le tessere di terra o di mare e chi ha più punti vince.

Alcuni commenti:

  1. Componenti: una volta che state giocando, il tavolo ha uno dei migliori “colpi d’occhio” che abbia mai visto. Le tessere con i lati curvi sono molto più accattivanti delle classiche a lato dritto (stile Coloni per intenderci) ed inoltre sono più stabili. Il tutto ha un look molto “tropicale” con queste navi multicolore, più di altri giochi simili come Kahuna, Sunda o Sahul.
  2. Regolamento: il regolamento è un libretto di 4 pagine con molte illustrazioni e pochi esempi. Non è molto immediato, ma una volta che avete visto “girare” il gioco non è difficile. Il tema, bello da vedere, ha però poco a che fare con il gioco. Comunque se ben spiegato può essere giocato da chiunque.
  3. Strategie: si, alcune scelte vanno fatte come: dove piazzare le imbarcazioni e come farlo, ma il piazzamento delle tessere – a differenza di giochi come Carcassonne – è praticamente forzato. Ho sempre la sensazione che non sia io a decidere, ma che si tratti di un “giro la tessera – muovo le navi”. Dopo aver terminato la partita ho ripensato alla mia strategia ed ho realizzato che non ne avevo nessuna, allora ci ho ripensato ancora e continuo a non trovarla. Si c’ è qualche decisione tattica ma nulla di più. In 6 poi è un semplice esercizio meccanico.
  4. Tattiche: alcune decisioni tattiche sono importanti, come quella di decidere quali isole bloccare o dove espandersi, ma di solito si tratta di cose semplici, quasi automatiche. Probabilmente il gioco va bene per dei giovanissimi che pensano di star prendendo decisioni chiave nell’ambito di un automatismo, ma che così si preparano mentalmente per le future sfide più impegnative.
  5. Divertimento: scoprire le tessere è molto divertente (speriamo che sia quella che mi serve…), ma non è strategico, anche se c’è sempre un certo fascino nello scorno del vostro avversario che si ritrova con una nuova tessera terribile. Per il resto non mi sono divertito molto, tanto che durante la partita parlavo con gli altri giocatori di tutt’altro.

Nel complesso il gioco non è orribile, gira benino ed è bilanciato, ma non è divertente nonostante la componentistica da urlo. Il tema sembra messo li per caso ed è piuttosto caotico. Nonostante a qualcuno sia piaciuto, non lo raccomanderei anche perché ci sono altri ottimi giochi da comprare prima di questo.

Pro:

Buona componentistica e meccaniche semplici una volta acquisite. La semplicità lo rende adatto a gran parte dei giocatori.

Contro:

Non c’è una strategia anche perché la plancia di gioco muta continuamente. Le poche scelte tattiche sono obbligate, quasi un automatismo, il che francamente non motiva molto a giocarci.

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