Samurai Sword

Giochi collegati: 
Samurai Sword
Voto recensore:
7,2

Ambientazione
Nel regno del Sol Levante, fedeli Samurai proteggono lo Shogun che li comanda. Spietati Ninja tentano con ogni mezzo di sovvertire l’ordine dell’impero. Le lame delle katane scintillano sui campi di battaglia. Un solitario Ronin trama la sua vendetta.

Il Gioco
Si tratta di una versione orientale del famoso e pluripremiato gioco Bang! del nostrano Emiliano Sciarra. Sceriffo, Vice, Fuorilegge e Rinnegato lasciano il posto a Shogun, Samurai, Ninja e Ronin. Il gioco scorre identico al suo predecessore (per questo mi rivolgo a tutti coloro che conoscono già le regole di Bang!) con personaggi e carte omologhe. Nondimeno, però, Samurai Sword presenta delle piccole novità, di seguito elencate:

- Il primo turno di gioco è bilanciato. Spesso in Bang/, se si gioca in 6 o più giocatori, l’ultimo di turno è svantaggiato perché plausibilmente è stato bersaglio di molti attacchi o effetti degli avversari. In Samurai Sword si distribuiscono 4 carte allo Shogun (il primo a giocare), 5 carte al secondo e al terzo giocatore, 6 carte al quarto e al quinto, 7 carte al sesto e al settimo.
- Il numero di carte in mano non deve corrispondere ai punti ferita che si hanno. In Samurai Sword si hanno massimo 7 carte in mano.
- Il giocatore che non ha carte in mano, non può essere attaccato. Questo crea un equilibrio dinamico tra: “avere un sacco di carte per fronteggiare ogni evenienza” e “bruciarsi la mano per risultare indifeso agli occhi degli altri”.
- Le carte arma, per raggiungere i giocatori, e le carte Bang, per sparare un colpo, sono state unite. In Samurai Sword si attacca scartando una carta arma, questa riporta scritti i punti ferita che toglie e la ‘distanza’ che raggiunge. Se in Bang ogni colpo a segno toglieva un solo punto ferita, ogni arma di Samurai Sword toglie da 1 a 3 punti, questo significa che con due attacchi si può benissimo mandare ko un avversario.
- Si possono avere due o più carte con lo stesso nome in gioco.
- Le carte personaggio sono molto simili a quelle di Bang!. In media hanno più punti ferita: 4 o 5. I poteri speciali sono più equilibrati e sicuramente più equivalenti tra loro. Spesso in Bang! ti trovavi delle ciofeche cosmiche che ti facevano passare la voglia di giocare.

Samurai Sword nasce per eliminare una volta per tutte il grande difetto di Bang!, cioè l’eliminazione prematura di un giocatore e quindi il rischio di essere esclusi a lungo dal gioco. Ecco che vengono introdotti i Punti Onore.
Ogni giocatore riceve dei punti onore all'inizio della partita, cambiano in base al numero dei giocatori; lo shogun riceve sempre un punto onore in più.
Un giocatore che finisce i suoi punti ferita non viene eliminato dal gioco, cede un suo punto onore all'avversario che l’ha sconfitto e, all'inizio del proprio turno, ritorna in buona salute e riprende a giocare. Il gioco termina solo quando un giocatore perde il suo ultimo punto onore.
A questo punto i ruoli si rivelano, si scoprono i compagni, s’insulta il Ronin e si calcola quanti punti onore ha fatto ogni squadra. A quelli in possesso dei giocatori si sommano le carte daymio (che consentono di pescare due carte, ma che se tenute in mano a fine partita regalano un punto onore in più) ed eventuali moltiplicatori (il Ronin, visto che gioca da solo, raddoppia o triplica i suoi punti onore, in base al numero dei giocatori).
Ovviamente, la squadra che ha totalizzato più punti vince.

Considerazioni
Le regole sono, quasi paradossalmente, più semplici e immediate di quelle di Bang!.
Le meccaniche (soprattutto quella dei punti onore e del giocatore indifeso senza carte in mano) si sposano perfettamente con l’onore dei samurai. Non si potrà più storcere il naso, non esiste eliminazione, non ci sono giocatori esclusi. Se in Bang! il Rinnegato era il ruolo più sciagurato, in Samurai Sword il suo omologo (il Ronin) risulta il più divertente, sebbene non facile. La fortuna la fa ancora da padrona ma stiamo pur sempre parlando di un gioco di carte.

Elementi di sintesi

Dipendenza Linguistica: Bassa. Gli effetti delle carte, scritti sia in inglese che in italiano, sono costituiti da una singola frase, in rari casi da due.

Incidenza Aleatoria: Alta. La pesca delle carte giuste al momento giusto è fondamentale per aggiudicarsi la vittoria.

Scalabilità: Buona. Il gioco sembra fatto per 5 giocatori e adattato a ogni altro numero di partecipanti, con bonus ora a questo, ora a quel ruolo. Hanno indubbiamente cercato di equilibrare il tutto. In 3 e in 4 giocatori viene meno il fattore bluff.

Componentistica: Discreta. Le carte sono plastificate e grossomodo resistenti; c'è da dire che hanno un formato molto simile a quello di Magic, quindi possono essere imbustate e non rovinate.

Pro:

I ruoli segreti, il sistema Bang già ampiamente collaudato.
Le regole immediate e l’ottima ambientazione.
Si può giocare discretamente anche in 3 giocatori, cosa impossibile in Bang.

Contro:

Scalabilità non perfetta, seppur migliorata. Il gioco è ottimale quando si è almeno in 5.
Potevano lasciare i punti ferita (in Bang! rappresentati dalle pallottole) sul retro delle carte personaggio, invece si hanno Punti Resistenza (dei cuoricini di cartone) che vanno scartati ogni volta che si viene feriti. Forse si fa un po’ confusione con i Punti Onore (dei fiori di loto).
Hanno eliminato i famosi simboli che rendevano Bang un gioco indipendente dalla lingua, in Samurai Sword gli effetti delle carte sono scritti per intero (anche se per qualcuno questo non è un difetto).

Puoi votare i giochi da tavolo iscrivendoti al sito e creando la tua classifica personale