Reef Encounter

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Reef Encounter
Voto recensore:
7,4
La mia prima lettura del regolamento di questo bel gioco è iniziata con una ricerca in rete della parola Parrothfish (Pesce pappagallo).

Richard Breese, l’autore, ha tratto ispirazione da “Il Pianeta blue”, una stupenda serie di documentari naturalistici trasmessi dalla BBC, ed è stato fortemente applaudito sia per l’originalità del tema che per la volontà di realizzare questo progetto.
Stabilita la classe del gioco, torniamo a parlare del pesce pappagallo (Sparisoma Viride), un pesce che vive sulla barriera corallina, recidendo le alghe da mangiare.
Potresti pensare che questo sia un pezzo di Biologia dedicato a pochi esperti, invece è il fulcro fondamentale per comprendere il gioco.

Ognuno dei quattro giocatori ha il loro pesce pappagallo, e la quantità che esso consumerà, determinerà il vincitore.
Nel mondo di Reef Encounter, tuttavia, i pesci pappagallo sono quadrati, verticali ed assomigliano ad una mini versione del Castillo di El Grande.
Questo consente ad i giocatori di tenere nascosti agli altri, il numero ed il tipo di polipi mangiati, fino alla fine del gioco quando si effettuerà il conteggio finale.
Prima che questo accada però, i giocatori possono divertirsi attraverso 90 minuti di intenso gioco.

Reef Encounter viene giocato su di un numero variabile di mappe che raffigurano dei coralli.
All’inizio della partita, ognuna di queste mappe avrà sopra di essa cinque tessere polipo, indicando dove il corallo inizierà a prosperare.
Questi cinque polipi sono di differenti colori, ed è per la lotta dei loro spazi che sono posti al centro del gioco, che si animerà la lotta per la supremazia dei giocatori.

Le regioni coltivate sono una piccola reminiscenza di Tigri & Eufrate di Knizia, ma come avviene l’incontro di queste regioni è molto differente, ed è uno degli aspetti intelligenti del gioco.
Dieci tessere Corallo sono messe da una parte sul tabellone della barriera corallina, ognuna mostra la relazione che ha un tipo di corallo con un altro.
Una tessera per esempio, mostra chiaramente che i polipi rossi sono più forti di quelli verdi; un’altra invece che i polipi blue sono superiori ai grigi.
Così con le regioni che crescono insieme vicine, il più forte mangerà il più debole, polipo dopo polipo.

Molto più intrigante, tuttavia, è il fatto che queste potenti relazioni possono essere cambiate dalle azioni dei giocatori, e l’alterazione di questa mutevole gerarchia dei colori di cui ha bisogno il giocatore, è la chiave per vincere la partita.

Il lettore attento avrà notato che ho fatto riferimento a due moderni giochi da tavolo, ed ora ne desidero aggiungere un altro: Java (o, per quello che importa, uno qualunque dei suoi fratelli).
Breese ha adattato il sistema di punti azione del gioco di Kramer, ma lo ha reso più flessibile, e meno programmatico.
I giocatori hanno un raggio di azioni che possono effettuare liberamente, o una volta soltanto oppure più volte la stessa, secondo le risorse che si hanno a disposizione.
Non le elencherò qui, ma alla prima partita la totale varietà delle opzioni disponibili potrà sembrare disarmante.

Comunque non ci vuole molto a familiarizzare con i termini del gioco, e cominciare a far nascere una varietà di intriganti strategie.

C’è un elemento specifico da menzionare: le tue quattro potenti armate di gamberetti!
La gestione di questo quartetto di piccoli pezzi di legno, è un'altra componente vitale per raggiungere la vittoria.
Solo un gamberetto per turno può essere piazzato, sulla coltivazione di coralli che sono messi sul tabellone.
Questi gamberetti sono usati come difensori, prevenendo l’assalto di qualche polipo vicino.
Con un loro piazzamento accurato si potrà avere un enorme effetto sulle opzioni dei tuoi avversari ed anche servire a consolidare la tua posizione sul tabellone dei Coralli.
I gamberetti sono una caratteristica dell’accuratezza del design che è la firma di Reef Encounter: si sposano benissimo con il tema, si amalgamano elegantemente con gli altri meccanismi, ed aggiungono un’astuzia tremenda.

Sarò onesto: leggere le regole di questo gioco per la prima volta può essere una sfida. Ma non scoraggiarti.
Adattarsi ai termini di gioco ti sarà necessario per familiarizzare con la nomenclatura adottata, ed i polipi, gamberetti, tessere corallo, cubi larva e -sì- il pesce pappagallo, possono risultare confusionari la prima volta.
Il regolamento scorre in 12 pagine di intensa lettura.
Ma una seconda lettura rende le cose più chiare istantaneamente, e le illustrazioni e gli esempi offrono chiarificazioni e risposte, e coprono tutte le eventualità.

La produzione inoltre, si posiziona sul gradino più alto della qualità.
I tabelloni, i pezzi di gioco, segnalini ed aiuti di gioco, sono tutti solidi e colorati, ed i disegni sono aggraziati.
Il gioco possiede la professionalità di un grande editore miscelato con la stravaganza, che soltanto una piccola compagnia può offrire: una combinazione vincente.

Questo gioco mi piace moltissimo.
E’ il proverbiale “lupo travestito da agnellino”, grafica deliziosa, ma giocabilità bastarda.
Alcuni possono trovarlo un po’ arido, con troppo tempo da attendere tra un turno e l’altro, ma mentre capisco queste critiche però non mi trovo d’accordo.

Io trovo Reef Encounter un’enorme avvincente esperienza di gioco e voglio raccomandarlo a tutti coloro che si divertono a giocare giochi che offrono innovazione, combinata con un forte senso del tema ed un design raffinato.

Il gioco ormai è "out of stock" ossia non più disponibile, ma lo si può trovare su ebay a prezzi accettabili.
Se invece si attende un pochino, fonti attendibili lo danno in ristampa in breve tempo a cura di una nuova azienda italiana la "What's your game?"(!).

[Autore recensione: Godfrey Colhoun - Traduzione della recensione dalla rivista Games International a cura di Morpheus www.gamesinternational.biz]
Pro:
Componentistica eccezionale in una scatola relativamente piccola.
Esperienza di gioco intensa e coinvolgente anche perché una volta tanto il tema viene legato al gioco vero e proprio.
In 2 è godibilissimo!
Contro:
Se si gioca con persone pensatrici, il "tuo" turno può essere atteso a lungo.
Dopo la prima partita si potrebbe andare in giro parlando da soli: "Cubi larva, tessere polipo? Che kakkio sono?".
Troppi colori che generano un po' di confusione.
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