Opera

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Opera
Voto recensore:
7,2
Opera è un gioco gestionale che cerca di simulare l'età d'oro dell'opera lirica in Europa. I giocatori rappresentano importanti famiglie che competono per costruire teatri dove eseguire le più grandi musiche dei compositori operistici dell'epoca.

Il contenuto della scatola è piuttosto sostanzionso. Le illustrazioni sui pezzi, va detto, sono davvero notevoli e molto molto ben fatte.
Anche la scelta dei colori è piuttosto azzeccata, dando un tono di sobrietà non fastidiosa al gioco. Oltre alla plancia, su cui si svolgeranno le attività della partita, la scatola contiene diversi segnalini in legno, molti dei quali nei 4 colori per i giocatori, 84 segnalini in cartoncino rigido che rappresentano i pezzi musicali degli autori, 54 monete (ducati) in due tagli in cartoncino rigido, 38 porzioni di edifici in cartoncino rigido, 6 schede dei compositori e 6 carte dei ruoli, oltre a 4 sipari che servono da schermi per i giocatori. Ci sono inoltre 4 adesivi con una croce che vanno applicati sui segnalini di legno a forma di disco che serviranno come marker del
budget.

La plancia è divisa in sezioni: al centro c'è una mappa (approssimativa) dell'Europa con le principali città liriche (Venezia, Vienna, Berlino, Londra, Parigi, Milano), sotto la quale ci sono gli spazi per i 6 ruoli assoldabili nel gioco. A sinistra abbiamo una larga zona che serve da contatore del budget, importantissimo per diverse funzioni di gioco; sotto di esso troviamo il Palazzo con spazio per 4 pezzi musicali (poi vedremo che vuol dire). Infine a destra c'è la scala della celebrità in cui vanno piazzati i musicisti, e intorno alla plancia l'immancabile segnapunti per i giocatori.
Le carte nel gioco sono poche (12) e tutte in cartone rigido. 6 rappresentano i ruoli assoldabili, e le altre 6, di diversa misura, i 6 compositori famosi (dietro ogni carta c'è anche una breve biografia in tedesco dei compositori). Il resto della dotazione è composta da segnalini in cartone pressato molto resistenti ma decisamente poco interessanti dal punto di vista estetico, e dai pochi segnalini in legno (dischi di legno e tre pedine in tre colori diversi).

All'inizio della partita ciascun giocatore riceve un pezzo musicale di un compositore "della casa", due pedine colorate (un segnapunti e la pedina con la croce per il budget), una pedina di legno nero (il "disco di passaggio"), uno schermo a forma di sipario del proprio colore, e 20 ducati. Si decide chi inizia per primo, e questo pone il suo segnalino di budget nella colonna più a sinistra del contatore del budget (questa posizione è importante come vedremo dopo).
La plancia va preparata (nel regolamento c'è scritto in dettaglio come), ma la cosa importante che menziono qui è che si inizia il gioco con i compositori in ordine casuale di fama, e vengono estratti a caso dei pezzi che vanno piazzati sui rispettivi compositori. Questi pezzi sono in vendita e potranno essere acquistati dai giocatori durante il gioco. Ad ogni round di gioco questi pezzi cambieranno, quindi non è mai detto che ci siano i pezzi del compositore che ci interessa. Questo è l'unico elemento casuale del gioco: la pesca dei pezzi ad ogni round.

Il gioco si svolge in tre "turni", tre periodi che rappresentano i grandi periodi della storia della lirica (barocco, classicismo, romanticismo), ciascuno diviso in tre round di gioco ed uno di conta punti.

Ogni round (eccetto quelli di conta) è diviso a sua volta in 4 fasi precise:

1) Budget. Nella fase di budget i giocatori puntano i loro ducati per decidere i loro budget. Il budget serve principalmente a due cose: decidere chi inizia (agisce sempre chi ha il budget più alto e in caso di parità chi sta più a sinistra nelle colonne del budget), e pagare i ruoli che vengono ingaggiati di volta in volta. Il segnalino di budget si sposta di tanti spazi quanti sono i ducati puntati, che vanno scartati alla banca.

2) Azione. Un concetto importante di questa fase è che agisce sempre chi ha il valore di budget più alto o, a parità, chi sta più a sinistra. Quindi è possibile per lo stesso giocatore scegliere più di un personaggio consecutivamente, prima che il suo budget scenda a livello di quello degli altri.
In questa fase i giocatori, a partire da chi ha il budget più alto, scelgono le loro azioni. Per compiere un'azione bisogna scegliere e pagare un ruolo. Tre di questi ruoli, gli Impiegati (Architetto, Impresario e Signora), sono utilizzabili da tutti i giocatori, non solo da chi li assolda, mentre gli altri tre, i Personaggi (Maestro, Critico, ed Esperto), possono avere effetti su tutti ma sono sempre e solo manovrati da chi li assolda, e devono essere piazzati in una città specifica, laddove gli Impiegati hanno effetto su "tutta la mappa".
Assoldare (o usare) i ruoli costa punti budget, mentre compiere le azioni permesse da alcuni ruoli costa ducati. Per esempio, l'Architetto permette di costruire teatri, quindi io devo pagare l'Architetto in budget, ma ogni pezzo di teatro mi costa ducati. L'Impresario permette di acquistare i pezzi musicali in vendita, quindi io pago l'impresario in budget ma i pezzi in ducati. Alcuni ruoli hanno effetti particolari, come la Signora che permette di far eseguire un proprio pezzo a palazzo permettendo di incassare immediatamente ducati o punti vittoria.
I ruoli permettono anche ai giocatori di piazzare i pezzi musicali da loro posseduti nei loro teatri. Eseguire pezzi musicali nei teatri porta ovviamente soldi (il pubblico) ed influenza direttamente la fama dei compositori, come vedremo nella quarta fase, oltre ai punti vittoria immancabili.

3) Incasso. Questa è la fase in cui a seconda della quantità di teatri posseduti e di pezzi suonati, i giocatori incassano ducati, importanti per poi puntare nella fase 1 del turno successivo. Ovviamente più pezzi si suonano nei propri teatri più si incassa, ma non è possibile suonare pezzi di uno stesso compositore nello stesso teatro. Alcuni ruoli, come il Maestro, influenzano direttamente l'incasso nella città in cui si trovano. Faccio notare che la fama dei compositori NON influenza l'incasso (chissà perché, poi).

4) Fase finale. Nella fase finale si prepara il turno successivo; vengono scartati i pezzi musicali invenduti, vengono rimesse sulla plancia le carte dei ruoli usate nel turno appena finito, e soprattutto si aggiorna la fama dei musicisti: chi ha più pezzi eseguiti nei teatri aumenta di fama a discapito degli altri.

Ogni tre round c'è un round di conta che termina l'epoca. In questo round c'è un musicista "del secolo", le cui composizioni valgono più punti vittoria, e vengono appunto conteggiati i punti vittoria sulla base della musica eseguita nelle sale principali dei teatri. Ogni epoca permette inoltre di costruire teatri in città diverse, ed i teatri stessi diventano anche più capienti e grandi, quindi portano più incassi e più punti (i punti, infatti, si fanno anche costruendo teatri).
Alla fine della terza epoca, chi ha più punti vittoria vince la partita.

Considerazioni personali: Opera è un gioco tedesco che forse più tedesco non si può. Molte persone hanno fatto notare che i meccanismi non sono originali, ma importa poco perché funzionano bene. Il gioco scorre relativamente bene e l'unica parte casuale è la pesca dei pezzi musicali disponibili all'inizio del turno.
Opera è un gioco che funziona come un'orchestra affiatata, cioè "esegue" alla perfezione, senza sussulti, senza patemi, e forse senza personalità. I punti forti del gioco sono l'impalcatura, il funzionamento direi svizzero dei meccanismi, e l'idea del budget come determinatore dell'iniziativa.

Ma come tutti i giochi "alla tedesca", Opera non è esente da difetti se non siete persone che vivono per Caylus o Puerto Rico. Innanzi tutto i teutonofili più accaniti condanneranno il sistema di pesca casuale dei pezzi, che può portarvi a situazioni in cui i compositori più famosi non hanno pezzi da vendere e bisognerà accontentarsi degli "scarti" (che poi magari diventeranno le stelle del prossimo secolo, chissà).

L'interazione tra i giocatori è estremamente limitata ed è basata su chi si accaparra uno dei tre Personaggi, dato che gli Impiegati sono utilizzabili da tutti ed anzi costa di più ingaggiarlo che usarlo quando l'ha preso un'altro giocatore - la costruzione dei teatri potrebbe essere un altro punto di interazione, dato che i teatri sono limitati.

Un altro problema è il cash flow, che è striminzito all'inizio (ed avvantaggia chi è più ricco), ma alla fine diventa talmente elevato che talvolta capita di non sapere cosa farsene dei ducati.

Ma il problema peggiore del gioco (e la mia più grande delusione), a mio avviso, sta nel titolo. Opera di operistico non ha che il nome. I compositori scelti sono discutibili (Beethoven e Haendel con l'opera hanno ben poco a che vedere), i meccanismi di gioco non hanno nemmeno un tenuo legame con l'ambientazione, che diventa una scusa per l'ennesimo gioco, ottimamente realizzato ed anche bello da giocare, alla tedesca, in cui ci si spreme le meningi per pianificare, pianificare, pianificare. Insomma, potevano ambientare questo gioco anche al mercato del pesce, ed il risultato in termini di giocabilità sarebbe stato identico.

In conclusione: Opera è un gioco tedesco, immancabile nelle collezioni degli amanti di Caylus e Puerto Rico, perché ha quel "qualcosa in più" dato dalla sperimentazione di meccanismi noti con l'ottima idea del budget. Per chi invece si attendeva un gioco sull'opera lirica, devo avvertirvi che rimarrete profondamente delusi, perchè Opera è l'ennesimo astratto con un tema appicciato sopra. Se devo basarmi sui meccanismi e sui materiali (e lo farò), Opera vale quasi 8 (metto un 7 perché in realtà vorrei mettere 7, Cool).
Ma se dovessi basarmi sul tema non andrei oltre il 5 e mezzo. Giocatelo, provatelo, forse vi piacerà o forse no, ma se vi aspettate una "simulazione" del mondo lirico, un gioco a tema su uno dei mondi più interessanti della cultura, allora statene lontani. Ne rimarreste profondamente delusi.
Pro:
Meccanismi eleganti e funzionali seppure "già visti".
Bella l'idea del budget come iniziativa.
Contro:
Tema inesistente.
Astratto con una componente casuale "pericolosa"
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