Le Mura di York: respingiamo i barbari

Walls of York
Cranio Creations

Novità di Cranio Creations presentata alle fiere di Essen e Lucca, spicca tra i tanti Roll & Write del momento?

Giochi collegati: 
Walls of York
Voto recensore:
7,0

Il Roll & Write (lancia i dadi e scrivi) è una delle mode del momento, riesplosa a distanza di anni, un po' come quando tornarono di moda i pantaloni a vita alta o gli scalda muscoli alla Jane Fonda. Anche Le Mura di York, titolo di Emiliano Venturini per 2-4 giocatori di Cranio Creations sfrutta questo rinnovato amore per la meccanica resa celebre dallo Yathzee pur mutando la meccanica di write in una meccanica di "piazzamento muretti".

Il gioco

Abbiamo già sviscerato le regole nella nostra anteprima, motivo per cui ci limiteremo a farvi una "minuta" alla TeoOh in questo paragrafo.

Dopo aver assemblato le plance in modo che siano identiche per tutti i giocatori, si lanciano nella torre del re tre dadi che stabiliranno la quantità minima dei tre tipi di edifici da includere nella nostra cinta muraria. Dopodiché ci si alterna nel lanciare un dado che ci dirà quanti muretti e che disposizione dovranno avere sulla nostra plancia (che se non dovesse piacerci possiamo sempre sostituire con un singolo muretto). Appena un giocatore ha completato la sua cinta muraria ottiene monete - altro non sono che punti vittoria - ad ogni lancio di dado degli avversari fino a quando tutti non hanno completato la propria opera. A questo punto si ottengono monete e gettoni barbaro pari a quelli inclusi nella propria città e chi ha più gettoni barbaro subisce un’invasione che costerà 5 punti vittoria. Si ripete il tutto per una seconda era, alla fine della quale chi ha più punti è il vincitore. Regole opzionali consentono di fare punti addizionali per il muro dritto più lungo o per la "costruzione perfetta", ossia senza muretti in eccesso.

Considerazioni

Le Mura di York aggiunge qualcosa all'immenso panorama di Roll & Write? Sicuramente punto di forza del titolo e particolarità che lo fa distinguere dagli altri titoli del genere è la grande variabilità proposta. Nei giochi che sfruttano questa meccanica si parte sempre tutti dalla stessa situazione (ed è così anche ne Le Mura di York), con la profonda differenza che in questo titolo la situazione di partenza sarà sempre diversa. Ognuna delle 4 tessere che compongono il nostro reame può essere ruotata, orientata e posizionata dove si vuole, dando al titolo setup sempre diversissimi, la cui variabilità aumenta ancora in base alle richieste del re. Abbiamo apprezzato molto l'idea di voler introdurre questo setup randomico anziché quattro plance fisse che (proprio come accade quando si ha il blocchetto di fogli su cui segnare i risultati dei propri lanci) lasciano la casualità totalmente in mano ai dadi. La meccanica centrale è molto semplice e ovvia e, chiaramente, deve piacere. Serve un pizzico di fortuna unita ad una minima componente di abilità tattica nel gestire al meglio i propri lanci di dadi per cercare di chiudere rapidamente la propria città escludendo barbari e includendo quanti più punti vittoria possibile. Una buona capacità di lettura della mappa, per evitare errori che possono avvantaggiare gli avversari, è obbligatoria e ci è piaciuta anche l'introduzione delle regole opzionali che non appesantiscono il gameplay e rendono alcune scelte meno ovvie. 

La scalabilità è buona, giocando tutti in simultanea non si accusano tempi morti, neppure quando le proprie mura sono già complete, anche se avremmo preferito che la scatola fornisse di base la possibilità di giocare almeno in 6, siccome il gioco non muterebbe affatto (è anzi scritto nel regolamento di unire due scatole per poter giocare fino a 8); in due d'altro canto è meno interessante la meccanica dell'invasione dei barbari che tendono ad abbattersi prima su uno e poi sull'altro giocatore. 

I materiali non ci hanno fatto una buona impressione: il cartone di cui è fatta la torre del re è molto leggero e in fase di montaggio della torre tende a piegarsi e flettersi un po' troppo, per carità è un mero orpello e si può giocare tranquillamente senza, ma già che è stata inserita, avremmo preferito un po' più di cura. Le plance al contrario sono spesse ma la grafica è molto basilare. Se da un lato permette un'ottima lettura della mappa (cosa fondamentale per un corretto svolgimento della partita), dall'altro non è così attraente. 

Se vi piacciono i giochi di questo filone, Walls of York dovete sicuramente provarlo: è immediato, si spiega in meno di un minuto e chiunque lo può intavolare, ma se non avete modo di provarlo, vi faremo una sorpresa nelle prossime settimane... con un episodio di GiocaGiullari!

 

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Commenti

Gioco che fa della ripetitività il suo peggior difetto, esatto opposto di ció che sostiene il recensore: a dispetto della cangiante e mutevole  plancia, il gioco purtroppo non dà soddisfazione e diverte al massimo per una partita, forse. Castello porta dadi non necessario, mura di plastica non necessario: evidentemente overproduced per giustificare un prezzo maggiore che in ogni caso sarebbe eccessivo per un giochino non di ampio respiro, che verrà presto dimenticato, sempre che qualcuno già ora sene ricordi. Voto 5

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