
Gioco troppo spesso sottovalutato....
Torna un classico party game degli ultimi anni, stavolta in una veste tutta nera.
Non ho mai avuto un debole per King of Tokyo, ma non potevo farmi sfuggire questa Dark Edition che, come dice il nome, è tutta caratterizzata da un artwork sui toni del nero, con particolare attenzione alla copertina: veramente una delle più belle degli ultimi anni.
King of Tokyo è un party game competitivo per 2-6 partecipanti, apprezzabile già dagli otto anni in su, basato su meccaniche di gestione dadi e poteri variabili.
Per chi ha già giocato a King of Tokyo, l'unica significativa differenza qui, è che i tris di "1" fanno avanzare due passi sulla scala della Malvagità, mentre i tris di "2" di un passo. Agli intervalli di valore 3, 6 e 10 di tale scala, il giocatore prende gratuitamente una tessera Malvagità, che sceglie tra le disponibili, aggiungendo così un potere speciale permanente al suo mostro.
Ciascuno sceglie un mostro da utilizzare e ne prende la scheda con le rotelle per i punti vita (si parte da dieci) e i punti vittoria (si parte da zero, per arrivare a venti).
Il tabellone centrale è composto essenzialmente da due aree: Tokyo e i suoi sobborghi. A seconda del numero di giocatori, a Tokyo ci sarà posto per uno o due mostri.
Stare dentro a Tokyo fa guadagnare due punti vittoria all'inizio del proprio turno (e uno quando ci entri), ma ha un malus: non ti puoi guarire mentre sei in città. Inoltre, come regola generale, quando un mostro infligge ferite, se è a Tokyo le dà a tutti i mostri al di fuori, mentre tutti quelli fuori le danno ai mostri a Tokyo.
All'inizio del turno il giocatore prende sei dadi e li lancia. Può tenerne quanti vuole da parte e rilanciare gli altri, fino a due volte (quindi tre lanci in tutto, ogni volta tenendo da parte ciò che si vuole).
Le facce sono le seguenti: "1", "2", "3", Lampo, Cuore, Zampa.
Si vince in due modi: o essendo l'ultimo mostro rimasto, o arrivando a venti punti vittoria.
Non si discostano molto dalla scatola originale, per cui abbiamo i mostri come sagome di cartone, un ottimo spessore di tabellone e tessere, carte che vanno mescolate solo a inizio partita e che non rimangono mai in mano, per cui potete pure evitare le bustine. Il divisorio interno è molto comodo e ben realizzato (no, le carte imbustate non ci stanno).
Molto belli i dadi traslucidi e superlativo l'artwork oscuro, così come la grafica generale del gioco. È parzialmente dipendente dalla lingua, per cui se ne consiglia la versione in italiano, soprattutto pensando al pubblico di riferimento.
Per i più vecchi: quella di Rampage. Per tutti gli altri: siete dei mostroni (King-Kong, Godzilla, un drago, un coniglio gigante, ecc.) che si divertono a sfasciare Tokyo e a mazzuolarsi tra loro, per stabilire chi sia il più forte.
Sicuramente l'atmosfera rissosa traspare dalle meccaniche di gioco, ulteriormente enfatizzata dai due modi per vincere, dove i punti sono la distruzione della città e della sua periferia, mentre non credo sia necessaria una spiegazione sul vantaggio di rimanere l'ultimo mostro in vita.
È un allegro gioco di mazzate, dispetti e opportunità e fa il suo dovere fino in fondo.
La meccanica base è molto semplice e soggetta solo in parte al proprio controllo. Si ha la possibilità di fare tre lanci, ogni volta trattenendo qualcosa, ma alla fine i dadi faranno comunque sempre la loro parte, anche perché ogni simbolo compare su una sola faccia, per cui non si possono fare molte previsioni.
Il sistema è in linea col target familiare del gioco, funziona e lascia quel buon senso di impotenza che non fa mai sentire troppo in colpa per aver perso.
Ad arricchire questa base, arrivano per prima cosa le carte Potere. Ce ne sono sempre almeno tre visibili e vengono immediatamente rimpiazzate all'acquisto. Specie a inizio partita è consigliabile accumulare un po' di segnalini Lampo per comprarne qualcuna, specie delle permanenti, in modo da potenziare il proprio mostro. Questi partono infatti tutti identici e sta al giocatore differenziarli e specializzarli in qualche modo con queste carte Potere.
Ma – e qui la novità dell'edizione Dark – anche con le tessere Malvagità. Il merito di questa meccanica, assente nell'originale King of Tokyo, è quello di valorizzare anche i risultati "1" e "2" sui dadi, che prima erano decisamente subottimali e venivano praticamente sempre rilanciati.
È quel piccolo tocco di attenzione in più al game design che mi ha fatto molto piacere trovare in questa edizione.
Probabilmente la migliore versione sul mercato, come scatola unica. Non sono uscite espansioni, per ora, a differenza del vecchio titolo che ne ha già parecchie all'attivo.
Però, diciamocelo, per un party game senza troppe pretese com'è King of Tokyo, questa va più che bene.
Gioco troppo spesso sottovalutato....
Gioco troppo spesso sottovalutato....
concordo in pieno. Personalmente gli avrei dato un voto più alto.
In ludoteca è sempre stato un successo, sia tra veterani che neofiti.
Il gioco per quella mezz'ora a inizio o fine serata in cui non sai cosa può essere adatto, King of Tokyo è sempre stato perfetto.
Personaggi simpatici, ci si prende a sberle a non finire, si tirano un sacco di dadoni belli grandi che dan soddisfazione e tutto senza perdersi troppo sul serio. Risate e divertimento son sempre state assicurate.
Mi piace come in questa nuova versione abbiano dato un minimo di valore in più ai dadi 1 e 2, anche se di contro stai aggiungendo una regola, che per quanto semplice, è comunque da ricordarsi mentre si gioca.
mi aggrego.
Ho la dark edition ma non l'originale che gioco molto su boardgamearena.La meccanica della minaccia a differenza di alcune espansioni e' ben inserita e per niente invasiva,anzi ho visto al primo lancio con risultato una coppia di uno e una di due ,quest'ultima venire scartata per cercare di chiudere il tris di uno solo per poter scegliere per primo la tessera malvagità.
E' un gioco semplice e veloce che piace un pò a tutti dove il giocatore navigato può dire la sua (dadi permettendo ^_^)per questo da noi ha il suo posto d'onore insieme a Coloretto e Carcassone.Otto pieno
Gioco che piace sempre, a chiunque lo si proponga. Una piccola perla super-divertente, anche senza espansioni. Per me otto pieno.
Se fossero stati robottoni al posto dei mostri l'avrei comprato pure io
Manca in collezione e sembra ottimo per ragazzi 10-12.
Tra Dark Edition e Big Box con espansioni cosa consigliate?
grazie
Manca in collezione e sembra ottimo per ragazzi 10-12.
Tra Dark Edition e Big Box con espansioni cosa consigliate?
grazie
ciao, guarda si secondo me è molto adatto. Io ho sempre giocato alla prima edizione è una volta a questa Black, le espansioni non le ho mai provate e non ne ho mai sentito la mancanza sinceramente. Potresti iniziare da questa Black Edition che è stata bilanciata un po' di più. Ti assicuro che la rigiocabilità del base è elevata.
10 vite sono tante, probabilmente 7/8 sarebbero meglio. Per il resto, bello e cattivo!
10 vite sono bilanciate con l'obiettivo dei punti, che sennò sarebbe inutile10 vite sono tante, probabilmente 7/8 sarebbero meglio. Per il resto, bello e cattivo!
KING of Tokyo sarebbe sottovalutato ??!! L'esatto contrario. Gioco noioso, casuale, ripetitivo e banale che ha avuto casomai un successo tanto enorme quanto immeritato. Per me ,assieme a smallworld, il più SOPRAvvalutato in assoluto.
Ogni volta che lo intavolo i giocatori (esperti e non) si divertono...
Smallworld è un classico piazzamento lavoratori, ben fatto!
Io sono un estimatore di King of Tokyo (voto personale 8.5) quindi mi allineo con la maggior parte dei commenti, pero' che e' un gioco sottovalutato non direi proprio... forse solo qui in Tana; e' famosissimo, molto venduto sia oltreoaceano che in Europa, ha diverse espansioni e varie versioni, e' apprezzato sia da hardcorgamer che casual...
Per quanto riguarda la versione, artwork a parte, la nuova regola dei tris di 1 e di 2 a ma interessa poco, dato che vado per i reroll in ogni caso, cercando sempre le zampate e la vittoria Royal rumble style !
Considerato il pubblico molto ampio del gioco, preferisco l'artwork più leggero e colorato dell'edizione originale. La regola in più non si può dire che complichi il gioco ma, anche qui, preferisco l'originale proprio per la sua estrema semplicità.
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