Bella recensione.
Io non l'ho apprezzato più di tanto perché la fortuna incide molto e trovo davvero lungo e fastidioso il calcolo finale dei punti oltre che un tantino eccessive le informazioni sulle carte.
Rimane un buon titolo nel suo genere e target ma non gli darei più di 7 personalmente.
Forest Shuffle è un gioco di carte di media durata (40-60 minuti) per 2-5 giocatori, che combina sapientemente diverse meccaniche: collezione set, gestione della mano, combo e bonus di fine partita.
L’idea degli autori era realizzarlo come gioco "green" in tutti i sensi: infatti, non è presente il cellophane esterno.
Il gioco in breve
All’inizio si prepara il mazzo: si dividono le carte in tre mazzetti della stessa grandezza. In uno vengono mischiate due carte inverno. Si posiziona il mazzo così ottenuto sulla plancia, poi sopra si mette la terza carta inverno. Infine, vengono messi sopra gli altri due mazzetti.
Ogni giocatore riceve sei carte: se nella mano iniziale non ci sono alberi, si può scartare tutta la mano e prendere altre sei carte.
Il turno è semplice: il giocatore sceglie una delle due azioni possibili e la svolge, poi il turno passa al giocatore successivo; si continua così finché non escono le carte inverno, quando esce la terza, la partita termina.
Le azioni sono: pescare due carte coperte o scoperte sulla plancia oppure giocare una carta, pagandone il costo.
Le carte si dividono in 2 tipologie (alberi e flora/fauna). La particolarità del titolo sta nel modo di giocarle: gli alberi si pagano e si piazzano, mentre flora e fauna possono essere giocate solo sugli alberi (dopo vediamo come).
Tutte le carte hanno una grande illustrazione con disegni diversi e ricchi di particolari. Nella parte superiore ci sono il costo (da 0 a 3) e un simbolo colorato, cioè una foglia di forma e colore diverso. Nella parte inferiore troviamo il nome e la tipologia di carta (albero, pianta, insetto, animale con zampe, ecc.), il bonus istantaneo e il modo in cui forniranno punti a fine partita. Il costo per giocare le carte viene pagato scartando sulla plancia lo stesso numero di carte (come in Race for the Galaxy), che ritornano disponibili. Alcuni bonus presentano anche l’indicazione del colore: in quel caso il bonus si riceve solo se per pagare la carta sono state usate carte con lo stesso simbolo e colore indicati.
Gli alberi hanno il simbolo proprio della specie e quattro slot disponibili per le altre carte, che vengono posizionate sopra, sotto o ai lati. Dopo aver piazzato un albero, viene pescata una carta da mettere sulla plancia.
Le carte animali e piante sono divise in orizzontale o verticale e in entrambi i casi offrono due possibili modi per essere giocate. In ogni slot degli alberi può andare una sola carta, ad eccezione di conigli e ranocchi che possono essere messe l’una sull’altra. Del resto, i conigli si moltiplicano facilmente!
Le carte possono anche essere scartate come alberelli nella nostra caverna, cioè si mettono coperte nell’area di gioco e a fine partita ognuna varrà 1 punto.
Conteggiare i punti è la cosa più complessa del gioco: le carte possono dare punti da sole o in combo con altre o collezionando i set. A fine partita si contano i punti e vince chi ne ha di più.
Il gioco ha un’espansione, Piante Alpine, ma non l’ho provata ancora.
Considerazioni
La prima cosa che colpisce nel gioco è la qualità e la bellezza delle illustrazioni: le immagini sono talmente ricche di dettagli da farci immergere nell’ambientazione, sembra davvero di stare nel bosco! Si vede che c’è un grande lavoro dietro.
I simboli sulle carte sono chiari e leggibili, ma le combo sono innumerevoli e rendono difficile avere sotto controllo la propria area di gioco e soprattutto quella degli avversari.
La difficoltà nel reperire tutte le informazioni necessarie può risultare frustrante e, unita all’interazione indiretta e limitata al prendere le carte prima dell’altro, rende il tutto un grande solitario di gruppo.
Il timing della partita (“l’inverno sta arrivando”, vi ricorda qualcosa?!) può essere rallentato o velocizzato con la pesca.
Il titolo ha una buona rigiocabilità e risente chiaramente dell’alea: proprio per la casualità, è praticamente obbligatorio perseguire più strategie per fare punti per evitare di restare bloccati, nel caso non si riesca a prendere le carte che ci interessano.
La scalabilità è buona: in due le carte girano più facilmente e si fanno centinaia di punti, in più giocatori diventa più stretto.
L’idea di utilizzare le carte come risorsa per pagare non è innovativa, ma è una meccanica che mi piace e obbliga a scelte continue su cosa sacrificare.
Chi è curioso di provare il gioco, lo può trovare su BoardGameArena, l’interfaccia è fatta benissimo: elimina le difficoltà del conteggio perché cliccando sulle carte compare il valore in punti vittoria; se si sceglie la modalità col punteggio visibile, ci si rende subito conto di come sta andando la partita; infine, permette di vedere chiaramente le carte degli avversari, annullando la difficoltà di cui parlavo prima.