Greed, Incorporated

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Greed Incorporated
Voto recensore:
10,0

Ambientazione
Prendete un pizzico di “6 Nimmt”, aggiungete un sistema a compagnie in stile “1830”, una fase di scambio simile a quella di “Civilization”, inserite tutto in un contesto di ambientazione contemporanea e con l’aggiunta finale di un’idea originale qual è la depredazione sistematica delle compagnie per poter acquistare Status Symbols, ed eccovi servito Greed, Incorporated.

Il Gioco
Il nuovo gioco degli Splotter Spellen per molti versi segue le orme dei loro giochi precedenti (poche regole, profondità strategica), ma per altri se ne discosta (elevata interazione, non consequenzialità fra sviluppo delle compagnie e vittoria annessa).

L’idea di base del gioco è la seguente: i giocatori rappresentano loschi figuri nelle vesti di manager di grandi compagnie, i quali, controllandole, possono (e devono) far crescere i profitti delle stesse. L’originalità [nell’ambito ludico, rispetto alla realtà è un perfetto specchio degli ultimi 20 anni della gestione aziendale mondiale – NdA] sta nel fatto che, per poter fare soldi a livello personale, e poter quindi acquistare le carte Status Symbol che rappresentano i punti vittoria del gioco, i giocatori devono necessariamente ad un certo punto far diminuire i profitti della compagnia nell’anno corrente rispetto al precedente e poter procedere ad una serie di licenziamenti dei top manager della compagnia, depredando le casse della stessa con liquidazioni d’oro.

Le carte Assets sono delle carte acquistabili dalle compagnie (4 massimo per compagnia), e sono di due tipi: produzione primaria (la carta produce i prodotti indicati) oppure trasformazione di prodotti (scartando i prodotti indicati a sinistra si ricevono i prodotti indicati a destra). Inoltre, tutte le carte Assets hanno in basso un numero (che serve a stabilire qual è la compagnia che giocherà per prima certe fasi, quando l’ordine è importante, partendo dalla compagnia con la carta Asset più alta e seguendo il canonico senso orario) e un modificatore al trend dei prezzi dei prodotti, che si applica solo una volta per carta, quando la stessa entra in gioco.
Le compagnie vengono sempre controllate, durante il gioco, dal giocatore che ha un segnalino nello slot CEO. Ogni compagnia ha 3 slots in cui poter piazzare il denaro: il Free Cash, che è quello utilizzato per pagare qualsiasi pagamento la compagnia faccia in un turno, il New Income, che è lo slot dove finiscono i soldi ricevuti dalla compagnia durante il turno (a prescindere dalla provenienza), e l’intermedio Last Year Income, che non viene toccato in alcun modo se non in una ben specifica fase del turno di gioco.

In breve, un turno si svolge così:
- i giocatori scelgono, contemporaneamente e segretamente, una carta Asset fra le due che hanno, la piazzano davanti a loro e quando tutti hanno scelto la carta da giocare, le rivelano simultaneamente, piazzandoci sopra un segnalino del giocatore corrispondente. Ogni giocatore riceve una nuova carta Asset dal mazzo (se ne hanno quindi sempre due in mano fra le quali poter scegliere ad ogni turno);
- si applicano i modificatori al trend dei prezzi dei prodotti indicati sulle carte Assets appena girate (i trend possono avere 5 possibili valori: -3, -1, 0, +1, +2) e poi si vanno a modificare i prezzi dei prodotti, aumentando o diminuendo gli stessi di un numero di caselle pari al corrispondente trend (tutti i prodotti, tranne uno, il Blah Blah, hanno dei limiti minimi e massimi di prezzo non superabili);
- a questo punto i CEO delle compagnie effettuano un’asta ad offerta unica e segreta per poter acquistare le carte Assets appena giocate (o anche carte Assets giocate in turni precedenti ma non ancora acquistate): il giocatore che offre di più sceglie per primo la carta Assets che vuole comprare e la piazza su uno dei 4 slots corrispondenti della sua compagnia (questo implica che una compagnia con già 4 Assets non potrà partecipare all’asta), mettendo il segnalino della carta sul primo posto disponibile fra i 6 di ogni azienda (che sono, in ordine di importanza: CEO, CFO, COO, 3 posti di middle management). Particolarità di quest’asta è che 1) una compagnia può decidere di passare, non acquistare nessuna carta Asset e non pagare di conseguenza l’offerta effettuata e 2) se si acquista una carta Asset con un manager del CEO della compagnia, quest’ultima deve pagare il doppio dell’offerta fatta;
- dopo l’asta, tutti gli Assets di produzione primaria producono, e si ricevono le carte prodotto corrispondenti;
- contrattazione. I giocatori CEO possono liberamente effettuare scambi di qualsiasi tipo fra le compagnie: denaro per denaro, denaro per prodotti e prodotti per prodotti. In questa fase si possono utilizzare, in qualsiasi momento, gli Assets di trasformazione (una sola volta per fase per Asset). Gli unici limiti imposti alle contrattazioni sono che, in uno scambio, ci deve essere il passaggio di beni materiali fra le due compagnie, non si possono fare “regali” (quindi, ad esempio, un giocatore CEO di due compagnie, può passare tutti i prodotti di una delle due compagnie all’altra, ma l’altra deve passare alla prima almeno 1 milione per lo scambio). Si possono effettuare anche promesse future, ma queste non sono vincolanti (caveat emptor!);
- una volta conclusa la fase di contrattazione e trasformazione prodotti, le compagnie possono vendere i prodotti che hanno, al prezzo indicato sul tabellone, mantenendo un massimo di 4 prodotti a turno per il turno successivo (il primo è gratis, il secondo costerà 5 milioni, il terzo altri 10 milioni e il quarto ulteriori 15 milioni);
- terminata la fase precedente, le compagnie controllano se hanno effettuato un profitto nel turno in corso superiore a quello dell’anno precedente. Se il New Income è superiore al Last Year Income, non succede niente. Se invece è uguale o inferiore, si mette un segnalino di stivale sulla compagnia per indicare che si svolgerà la fase di “Blame” per quella compagnia. Fatto ciò, i soldi nel Last Year Income confluiscono nel Free Cash, e quelli nel New Income finiscono nel Last Year Income;
- se almeno una compagnia ha un marker stivale, i tre top manager (CEO, CFO, COO) dovranno effettuare il “Blame game”. Ogni giocatore, partendo dal CEO, dovrà nominare uno dei 3 top managers (anche se stesso!) come colpevole della diminuzione dei profitti dell’anno, e verrà di conseguenza licenziato. Questo è l’unico modo, come detto all’inizio, attraverso il quale i giocatori possono fare soldi personali: il CEO, se licenziato, lascia la compagnia ma riceve il 40%, a titolo di liquidazione, del Free Cash della compagnia, mentre il CFO e il COO riceveranno, se licenziati, il 20% a testa. Una volta pagate le liquidazioni, si rimuovono i segnalini dei licenziati, e si spostano quelli rimasti in alto nella piramide (se una società finisce senza manager, viene liquidata ed eliminata dal gioco). A questo punto il CEO (quello vecchio, se non licenziato, oppure quello nuovo) dovrà effettuare dei tagli aziendali e scartare una carta Asset della compagnia;
- nella penultima fase del gioco, i giocatori possono acquistare le carte Status Symbol, utilizzando, ovviamente, esclusivamente i soldi personali. Ad ogni turno si mettono all’asta prima la carta Oro, con un’asta standard a giro, e poi quella Argento (un giocatore che acquista la carta Oro non può partecipare all’acquisto della carta Argento). La base di partenza ad inizio gioco è di 50 milioni per la prima carta Oro e 30 milioni per quella Argento, ma questa base si aggiorna di volta in volta, con l’ultima offerta vincente fatta che diventa la nuova base d’asta per la successiva carta Status Symbol (es.: un giocatore vince l’asta per la prima carta Oro offrendo 130 milioni, la prossima carta Oro avrà una base di partenza di 130 milioni);
- nell’ultima fase del gioco, si effettua un’altra asta (sempre a titolo personale utilizzando i soldi privati dei giocatori) per avviare una nuova compagnia (una massimo per turno). Se un giocatore avvia una compagnia, riceve 100 milioni di Free Cash iniziali e può scegliere, dal mazzo degli scarti, quali Assets ricevere (gratuitamente, anche fino al massimo consentito di 4).
Il gioco prosegue così fino a quando i giocatori hanno giocato tutte le loro carte Assets, decretando quindi la fine del gioco (in 4/5 giocatori i turni sono 8, in 3 i turni sono 12). Il vincitore sarà il giocatore con il totale di punti Status Symbol più alto, e solo in caso di pareggio si conterà il denaro privato dei giocatori.

Considerazioni
E’ chiaro, dalla descrizione, che il gioco ha delle regole molto semplici. Ma in quanto alla strategia, cosa si può dire? Che è estremamente profonda, difficilmente capiterà di giocare situazioni simili alla partita precedente. Sicuramente è un gioco non facilmente digeribile da chi odia fare conti, ma per gli appassionati di giochi economici, preferibilmente da tagliagole, questo gioco è una ventata di aria fresca notevole, riuscendo a risultare più profondo ed intrigante della precedente creazione economica degli Splotter, "Indonesia", più cadenzato e con molta meno interazione (d’altronde, che gusto c’è a giocare ad un gioco economico senza la possibilità di effettuare liberi scambi?).

Il sistema, durante la prima partita, lascia abbastanza spiazzati, dovendo digerire fin da subito l’idea che, per poter vincere, si deve far diminuire il profitto delle compagnie e gettarle così da ricevere di conseguenza le liquidazioni d’oro per poter poi acquistare gli Status Symbols, ma una volta capito questo concetto, il gioco presenta una serie decisamente ampia di strategie e scelte, limitate, probabilmente, solo dalla fantasia degli imprenditori (truffaldini!) giocanti.
Come nota a margine, il gioco presenta delle note umoristiche abbastanza divertenti: i nomi delle compagnie sono storpiature sarcastiche di compagnie o personaggi esistenti (qualche esempio: Bernard T. Maddoff – Egyptian Tombs, MilkTheLot, SoShitty Generale, iSpend – Freezing your Assets), e anche le carte Status Symbol seguono la stessa idea (basti pensare alla carta Corporate Training, con un’immagine di bottiglie di vino, e la carta Non Typing Secretary Pool , con l’immagine che rappresenta una bella figliola in una jacuzzi), senza dimenticare il prodotto “Blah Blah” (che pare vada molto in voga anche nella realtà, forse più nella realtà che nell’ambito prettamente ludico, NdA).
In definitiva, questo è un altro gioco degli Splotter Spellen molto ben congegnato, con poco fattore “C”, regole abbastanza semplici che si spiegano in massimo 15 minuti, ma che richiede diverse partite per poter essere giocato al meglio, aggiungendo, a differenza di altri vecchi titoli “gioiello” della Splotter (Antiquity ed Indonesia) una componente di interazione elevatissima.
La durata di una partita non è elevata: anche la vostra prima partita, sicuramente più lenta delle successive, si riuscirà a concludere in non più di 3 ore, salvo presenza di giocatori precisi e pignoli al millimetro, che potrebbero allungare notevolmente la durata se calcolano e ricalcolano tutti i possibili giri di moneta al singolo milione in ogni singola fase del gioco.

Un paio di note negative: il manuale lascia dei piccoli buchi di regole o dubbi in alcuni casi particolari, ma sono stati già tutti corretti e chiariti dagli autori stessi del gioco, di conseguenza basta scaricarsi le ultime FAQs per non avere problemi anche durante la prima partita; la seconda nota negativa è che la versione inglese delle carte di riepilogo turno contiene un paio di errori rispetto alle regole, ma per fortuna questo è un gioco che non richiede la memorizzazione di miliardi di regole e sottoregole, quindi già dopo il terzo turno della prima partita non avrete più la necessità di guardare il riepilogo stesso.

In sostanza, un must have per gli appassionati di giochi economici, e un must try (almeno) per tutti gli altri. Questo è chiaramente uno di quei giochi che si ama alla follia o si odia terribilmente, senza possibili vie di mezzo, il che è un vantaggio notevole se si ha l’opportunità di provarlo almeno una volta. Se non avete l’opportunità di provarlo, beh, l’acquisto potrebbe essere valutato anche solo in un’ottica di investimento a lungo termine, basti vedere i prezzi attuali delle copie di Antiquity e il fatto che gli Splotter non effettuano praticamente mai ristampe dei loro giochi.
E questo gioco si chiama Greed, Incorporated: come potete non comprarlo, non foss’altro come operazione di speculazione?


Speciale Essen 2009 - Foto by Guglia



Greed, Incorporated
 

Pro:

Poco fattore "C", che comunque non preclude mai a nessun giocatore la possibilità di vittoria.
Regole semplici.
Profondità strategica elevata e notevole varietà di situazioni da partita a partita.
Elevata interazione fra i giocatori (se vi piace).
Un insieme di meccaniche "già viste" ma ottimamente amalgamate fra di loro, fino a risultare originali nel loro complesso.

Contro:

Chi odia i giochi economici ne stia alla larga.
Elevata interazione fra i giocatori (se la odiate).
Qualche piccolo buco nelle regole facilmente risolvibile.
Un errore di stampa nelle carte riepilogo turno.
Possibilità durante gli ultimi due turni di gioco della temuta A/P.

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Commenti

Ottima recensione :)

Dopo due partite sono d'accordissimo....Uno splotter più ostico e cattivo del solito, la contrattazione significa che il gioco può non funzionare con il gruppo sbagliato. 
forse il loro titolo con l'interazione più diretta, ma molto ricco di dinamiche che creano lo stato del gioco, l'economia, le compagnie, la borsa valore e i trend, i dirigenti da far entrare con gli asset, la trasformazione di merci, il calcolo di quanto ingrassare una ditta e di quando  farla  fallire, il tempismo con cui prendere gli status symbol e il minimo d'asta che si alza ... 

tutte parti che non sono singole meccaniche incastrate, ma appunto delle dinamiche collegate che fanno parte di un ecosistema che il giocatore può influenzare a suo beneficio e a detrimento degli altri. 

Capolavoro, come gli altri 6-7 big splotter, ma più ostico, fragile e meno intavolabile

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