Ci sono giochi sul mercato da trent’anni e solo il mese scorso, grazie a Jay Bernardo col suo canale CardBoard East, sono venuto a conoscenza della riedizione di un titolo pubblicato la prima volta nel 1992. In più, grazie al mio caro amico MatBat per pura coincidenza in viaggio in Giappone al momento della mia illuminazione, sono riuscito anche a metterci le mani sopra.
La storia in breve
Nel 1992 Tsunekazu Ishihara, l’allora presidente della Pokémon Inc., contatta Yukito Morikawa per creare un gioco che si possa giocare sui tavolini dei treni.
Da lì nacque Harvest, che per parecchi anni rimase in vendita esclusivamente nelle edicole delle stazioni ferroviarie e come souvenir per bambini sul treno Shinkansen. Dopo trent'anni, la For Games nel 2023 lo pubblica con una nuova veste grafica (decisamente più accattivante della precedente) e una distribuzione attraverso canali tradizionali, per cui almeno in Giappone è possibile reperirlo anche nei negozi come Yellow Submarine (MatBat ne ha visitati una mezza dozzina prima di trovarlo perché era costantemente esaurito).
Il gioco
Harvest è un gioco per 1-6 giocatori, dalla durata di circa venti minuti a partita. Una piccola scatola 11x11 cm contiene tutto l’occorrente per giocare:
- 6 plance orto;
- 56 carte ortaggi (cavolo, mais, pomodoro con differenti valori stampati sulle carte);
- 4 carte speciali;
- 6 carte riassuntive;
- 2 regolamenti, solitario e multigiocatore, in giapponese (il regolamento inglese è disponibile in rete).
Le carte sono incredibilmente piccole per le mie mani, ma fanno il loro lavoro e sono sempre leggibili.
Preparazione
Ogni giocatore sceglie un colore e prende la relativa plancia orto e la carta di riferimento, la posiziona come indicato sulle istruzioni e pesca dal mazzo quattro carte.
Flusso di gioco
Il gioco si svolge in una serie di turni fino all’esaurimento delle mani di tutti i giocatori.
Durante il proprio turno il giocatore attivo posiziona una carta dalla sua mano in uno degli orti.
Il posizionamento è libero a parte due eccezioni:
- il proprio orto è vuoto. In questo caso possiamo posizionare la carta solo nel nostro orto;
- non ci sono carte nell’orto avversario, per cui dovremo mettere la carta nel nostro orto o in un altro che soddisfa questa condizione.
Dopo il posizionamento andiamo a verificare se siamo in grado di raccogliere gli ortaggi: qualora si sia formata una fila di tre carte (orizzontale, diagonale, verticale), allora potremo raccogliere le carte e metterle coperte davanti a noi. È possibile completare più di un tris contemporaneamente.
Chiudiamo quindi il turno pescando una carta dal mazzo (quando questo si esaurisce, si salta questa sottofase) e passiamo la mano al prossimo giocatore.
Le carte ortaggio valgono da +40 punti a -20, per cui dovremo cercare di liberarci della verdura marcia, rappresentata come un classico studente teppista dei manga, e tentare di prendere quella di valore; come facilmente intuibile, infatti, a fine partita sommeremo i punteggi positivi e negativi del nostro raccolto e chi avrà più punti sarà il vincitore.
Ci sono anche due carte speciali: il tornado (in tre copie), che si usa per chiudere un tris e scartare tutte le carte della sequenza, e il jolly (una sola copia), che invece vale un tipo di verdura a nostra scelta. Entrambi possono essere piazzati solo se si conclude un tris, e danno un malus di 50 punti se dovessimo averli in mano a fine partita.
Se abbiamo anche svuotato il nostro campo, guadagniamo 50 punti aggiuntivi.
Impressioni
Il gioco si svolge molto velocemente e dipende fortemente dalla pesca delle carte, per cui non è certo possibile impostare una strategia, bisogna accontentarsi di quello che capita e fare il meglio che si può con ciò che si ha a disposizione. Tuttavia per l’obiettivo che si pone, è un titolo che secondo me fa egregiamente il suo lavoro.
Giocato coi più giovani, le partite si svolgono tranquillamente, ma con adulti competitivi si sviluppa una certa tensione al tavolo fino all’ultima carta per non lasciare aperture ai raccolti altrui o per forzarli a prendere le carte negative.
Nonostante sia possibile giocarlo in solitaria e in due giocatori con l'ausilio di un orto neutrale, a parer mio dà il meglio nella configurazione 3/6 giocatori.
Per quanto mi riguarda, promosso a tutti gli effetti e sarà una presenza fissa assieme a SCOUT nel mio zaino durante i viaggi.