Game of Trains: un gioco di numeri, vagoni e... citazioni

BoardGameGeek

Un gioco di carte semplice e veloce che si gioca in una manciata di minuti. Riuscirete a non far arrivare il vostro treno in ritardo?

Giochi collegati: 
Game of Trains
Voto recensore:
6,5

Oggi vi parlerò di un giochino di carte semplice e veloce edito nel 2015 dalla Brain Games, localizzato in Italia grazie a DV giochi, sul quale ho messo le mie avide manone allo scorso Play di Modena. Parlerò infatti di Game of Trains, gioco del trio Alexey Konnov, Alexey Paltsev e Anatoliy Shklyarov per 2-4 giocatori della durata di venti minuti - ma anche meno. Mentre scrivo ho sulla scrivania la copia italiana del gioco.

Ambientazione

“Ah finalmente un gioco con un’ambientazione mai vista!”

Nessuno su Game of Trains

Nel 759.452° gioco a tema ferroviario i giocatori devono costruire il proprio treno utilizzando le carte che rappresentano i vagoni. In realtà la parte davvero simpatica di ambientazione (o, meglio, di citazione) sono i continui rimandi a serie tv, film e quant'altro negli oggetti che i vagoni trasportano, come ad esempio il trono di spade, la macchina di Super Car o quella di Hazard e altri fantastici rimandi. Riuscire a coglierli tutti è un gioco nel gioco.

Un treno

Il gioco

“Noi non voliamo, noi prendiamo il treno”

Sheldon Cooper

All’interno della scatolina troviamo un regolamento e un mazzo di ottantotto carte vagone. Stop. Le carte sono di buona fattura e, nonostante le varie partite in cui le ho usate, non mi sono mai sentito in dovere di imbustarle. Escluse le quattro carte locomotiva (una per giocatore), le altre carte hanno tutte un numero unico (dall’uno all'ottantaquattro) e un simbolo che rimanda all’abilità, di cui parlo a breve; ma come si usano queste carte?

Per farla breve ogni giocatore riceve sette carte vagone casuali e le dispone da sinistra verso destra in ordine decrescente (la carta più alta va affiancata alla locomotiva posta alla sinistra del giocatore ), mentre al centro del tavolo si mettono tante carte quanto il numero dei partecipanti. Al proprio turno un giocatore deve effettuare una sola azione tra le due disponibili:

  • pescare una carta e sostituirla con una di quelle che ha già nel treno, che non può avere più di sette vagoni. La carta sostituita va aggiunta a quelle al centro del tavolo;
  • usare l’abilità di una carta scartando una delle carte presenti al centro del tavolo.
Esempio di partita
Le abilità sono in tutto di otto tipi ma, senza stare a spiegare ogni abilità, può essere sufficiente dividerle in tre gruppi:
  • abilità di movimento: permettono di spostare l’ordine delle carte nel proprio treno o di scambiare la posizione di due singole carte;
  • abilità di rimozione: sono le uniche che hanno effetto su tutti i partecipanti al gioco. Queste carte fanno rimuovere a tutti i giocatori una carta dal proprio treno (la prima, l’ultima o la centrale), per poi sostituirla con una carta pescata a caso dal mazzo;
  • abilità di protezione: si mette la carta sotto un proprio vagone per annullare eventuali effetti di rimozione che costringerebbero a scartarlo.

La partita finisce appena uno dei giocatori raggiunge l’obbiettivo di gioco, ovvero avere un treno con tutte le carte disposte in ordine crescente da sinistra verso destra, la situazione opposta a quella di partenza.

Considerazioni

“Gli unici biglietti con cui tento la fortuna sono quelli del treno.”

ItsCetty

Che dire di questa scatolina? Partiamo dagli aspetti positivi. Il regolamento è scritto bene e, nonostante sia un foglio piegato per stare nella piccola confezione, si è comunque trovato lo spazio per inserirci dentro illustrazioni e esempi; del resto le regole sono così poche che un po’ di spazio da riempire forse c’era.

Le carte sono illustrate da Reinis Pētersons e, personalmente, le trovo davvero belle; in più, come già accennato sopra, le molte citazioni sono davvero simpatiche e danno a tutto il treno quel qualcosa in più. Il gioco, come avrete già capito, è davvero semplice e può essere fatto giocare a chiunque: difficilmente, anche con la spiegazione delle regole, si sforano i venti minuti riportati sulla confezione.

Esempio di carte
E allora è tutto rosa e fiori? Be', purtroppo no: il gioco è semplice ma, nelle prime partite, siete portati a fare scelte con l’unico fine di far tornare nell’ordine giusto i vostri vagoni, rendendolo un gioco che si riduce a “pesco e spero”, con un’esperienza di gioco davvero piatta. Se poi ci si sofferma un po' di più è possibile darsi noia, soprattutto con le carte che eliminano i vagoni di tutti, e a volte si può essere costretti a sacrificare una buona carta per impedire a qualcuno di chiudere, senza che però il gioco dia i mezzi per un bash the leader distruttivo.

Ma attenzione: c’è un’altra via per infastidire gli avversari; infatti per le carte abilità al centro del tavolo vige la regola che impedisce che ce ne possano essere due uguali e, nel momento in cui si aggiunge al centro una carta con la stessa abilità di una già presente, entrambe vengono scartate: questo vi permette di togliere abilità dal tavolo che non volete far utilizzare ai vostri avversari.

Per godere di Game of Trains una partita probabilmente non basta: il commento alla prima partita di molti a cui l’ho proposto è stato “Non l’ho capito”; il problema? Forse è un gioco meno propenso di altri a farvi fare due o tre partite di fila. La fortuna incide molto e, anche se con qualche accorgimento è possibile aumentare le proprie possibilità di vittoria, se la dea bendata ha deciso che non vuole rischiare la mononucleosi con voi e, anziché baciarvi, vi sputa, difficilmente porterete a casa la vittoria. Detto questo se, come me, vi piacciono i giochini di carte semplici e veloci, per aprire o chiudere una serata di giochi di altro spessore, o anche solo per tappare quei fastidiosi quindici minuti di attesa mentre la cena finisce di cuocere, vi suggerisco di dare una possibilità  a Game of Trains.

Pro:
  • Economico.
  • Ben illustrato.
  • Semplice e veloce.
Contro:
  • Molto fortunoso, anche per il suo livello.
  • Meno immediato di quel che ci si potrebbe aspettare.
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Commenti

Gioco carino, forse un po' troppo semplice.

Ideali per giocare con i bimbi

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