Fury of the Clansmen

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Fury of the Clansmen
Voto recensore:
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 Introduzione


Negli anni novanta Target Games - assieme alla fida Heartbreakers per la produzione di minature – rappresentò un concorrente formidabile per Games Workshop, Rackham Miniatures e tutte le altre case si giochi di miniature e da tavolo. Proprio come la GW “vecchio stile”, dopo aver creato un'ambientazione solida e coinvolgente (Mutant Chronicles) ne sfruttò l'intero potenziale creando board games, giochi da tavolo, giochi di carte, wagames ecc ecc.


In mezzo a tanta abbondanza era possibile scovare un interessantissimo ibrido boardgame/wargame chiamato “Fury of the Clansmen”: nella compatta scatola che lo conteneva era possibile trovare una plancia di gioco componibile, segnalini, dadi speciali, schede di riferimento, manuale di gioco e 32 miniature di plastica (5 i modelli differenti) capaci di creare un bellissimo colpo d'occhi e dar vita ad un interessante gioco per 2/8 persone(!).


Fratello del più conosciuto Siege of the Citadel e cugino di Blood Berets (quest'ultimo proposto in italiano ed in edicola tramite Hobby & Works) il gioco, tradotto anche in tedesco e svedese (credo!) il titolo non fu mai ufficialmente distribuito in Italia ma rimane una piccola gemma di bellezza e giocabilità.


 


Ambientazione


 


Ambientato in un lontano e fosco futuro sulla superficie terraformata e disastrata di Venere, il gioco si focalizza sullo scontro tra una forza di 3 squadre di Wolfbanes (capitano, 2 ergolari e specialista armi pesanti), indomiti e feroci guerrieri umani appartenenti alla megacorporazione Imperiale e 5 squadre di 3 Necromutanti guidate da 1 Centurione, temibili seguaci della temibile Oscura Legione.


Sullo sfondo l'intero universo di Mutant Chronicles: un sistema solare ormai completamente colonizzato da un'umanità lacerata dalle guerre tra le 5 grandi corporazioni, unite sotto la guida della Fratellanza solo per arginare l'avanzata della temibile Oscura Legione, liberata dall'incauta corporazione Imperiale (sì, sempre lei).


 


Il gioco


 


Come accennato, il gioco è in tutto e per tutto un gioco di miniature tridimensionale e la scatola comprende tutto il necessario per giocare una decina di missioni. In ogni missione la plancia di gioco, formata da nove sezioni rettangolari, viene composta seguendo le indicazioni del manuale – dove vengono anche riportati gli obiettivi delle due forze in campo. Ogni sezione è grigliata, quindi per spostare le miniature non è necessario utilizzare metri: ogni pezzo ha un valore di movimento indicato in caselle.


Una volta preparato il campo di battaglia e piazzate le squadre nei rispettivi punti di partenza si è pronti a giocare.


Il gioco è concepito per essere semplice e veloce da giocare. L'ordine di iniziativa delle 8 squadre in campo varia ogni turno: segnalini vengono pescati a caso uno alla volta e quando tutti hanno mossi si ricomincia. Ogni miniatura ha tre caratteristiche: armatura, corpo a corpo e tiro (oltre al movimento, pari sempre a 4 caselle per azione, ed un numero base di azioni, pari a 3). Per ogni caratteristica vengono indicati il numero ed il tipo di dadi da tirare quando si combatte. Sì perché nella confezione sono presenti 9 dadi speciali a sei facce: 3 bianchi (2 successi e 4 fallimenti), 3 rossi (3 successi e 3 fallimenti) e 3 neri (4 successi e 2 fallimenti). Un esempio chiarisce immediatamente il loro utilizzo: se un Necromutante decide di sparare ad un Wolbane in gittata. Il giocatore tirerà, come indicato dalla scheda di riferimento, 3 dadi bianchi e conterà il numero di successi. Il giocatore oggetto del fuoco nemico tirerà invece i 3 dadi rossi indicati dalla scheda Wolfbanes. Vengono quindi contati i successi tirati dai due giocatori. Se chi ha sparato ha un numero di successi maggiore di quelli ottenuti dal giocatore colpito il colpo ferisce e la miniatura è eliminata dal gioco. Se è pari o inferiore l'armatura ha retto e il Wolfbane è vivo.


Ogni personaggio viene quindi caratterizzato nelle sue tre caratteristiche dal numero e dal colore dei dadi da utilizzare per i test. A questi poi vendono aggiunti o tolti dadi (bonus e malus) in base alle varie situazioni: coperture leggere e pesanti, altezze diverse, cariche, abilità ed azioni speciali, ecc ecc.


Come in ogni wargame che si rispetti poi il capitano ha la possibilità di motivare la propria squadra dando azioni bonus (capacità che ha anche il centurione dell'Oscura Legione) ed è necessario mantenere la coerenza di unità (pena l'impossibilità di dare ordini/azioni extra).


Per i giocatori più esigenti vengono viene offerta la possibilità di far mirare i propri uomini, ordinare una scarica di mitragliatore (pena il rischio di finire il caricatore con la necessità di utilizzare un'azione per ricaricare) concentrare il fuoco, produrre una “sventagliata” di proiettili ecc ecc.


Tutto qui! Il sistema di gioco è semplicissimo e velocissimo e permette ai giocatori di concentrarsi sull'azione e sulla migliore tattica da mettere in campo per raggiungere i propri obiettivi.


Le missioni sono tutte abbastanza differenziate tra loro e permettono una buona rigiocabilità. Il lavoro di bilanciamento è molto buono (in almeno una missione però gli imperiali faticheranno non poco...). I Wolfbanes sono mediamente più forti ma regolarmente in inferiorità numerica. Molto forte la granata a disposizione del comandate imperiale: tuttavia ne ha a disposizione solo tre.


Sicuramente concepito come introduzione al mondo dei giochi di miniature tridimensionali, il gioco centra tutti gli obiettivi che si era prefissato: semplice, veloce, equilibrato ma molto tattico e soddisfacente da giocare.


Non sono state create espansioni per questo gioco (era possibile tuttavia giocarlo con Siege of the Citadel, anche se l'unione dei due sistemi a mio avviso era un po' forzata e volta soprattutto a cercare di invogliare l'utenza a prenderli entrambi) ma nei sourcebook del gioco di ruolo (Imperial: Clan of damnation e Algeroth) erano presenti appendici per introdurre nuove unità per le due fazioni in campo acquistando le apposite miniature.


Consiglio di giocarlo in 2/4 persone (magari 3 imperiali contro 1 che manovra l'oscura legione). Oltre diventa un po' dispersivo.


 


Considerazioni


 


Partiamo dalla componentistica: più che decorosi i materiali in cartoncino anche per gli standard moderni, un op' sottili forse ma soprattutto tendono con il tempo ad usurarsi abbastanza velocemente quindi devono essere maneggiati con cura.


Le miniature invece non sono male e per l'epoca (1994) erano indubbiamente di buona qualità. Oggi tradiscono l'età ma se ben dipinte sono sempre decorose.


Il punto forte rimane il sistema basato sui dadi speciali ideato dalla Heartbreakers, che rende il gioco davvero velocissimo (e altamente mortale per i pezzi in gioco). Personalmente penso che la commistione boargame+wargame funzioni benissimo ed è ideale per introdurre i neofiti nel mondo dei giochi di miniature, garantendo lunghe serate di divertimenti. Gli amanti della tattica troveranno indubbiamente pane per i loro denti essendo il gioco molto ben studiato sotto questo punto di vista nonostante l'età.


Sicuramente la fortuna gioca la sua parte nel gioco, ma è un “male” a cui ogni giocatore di giochi miniature impara ad avere a che fare.


Se volete fare una partita ad un wagame che non duri troppo a lungo e che non richieda prima lo studio di liste o una composizione certosina del campo di gioco questo potrebbe essere il vostro gioco!

Pro:

 


Buona componentistica


Bella l'ambientazione


Sistema semplice ma terribilmente efficacie


Buon equilibrio generale

Contro:

 


Difficile reperibilità


Componente aleatoria non trascurabile


Nessuna espansione disponibile


Solo in inglese


Scarsa varietà di truppe a disposizione

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