Edison & Co.

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Ambientazione
Ambientazione strana quella di Edison & Co., a metà fra il mondo di Jules Verne e quello meccanico e tecnologico del futurismo o del costruttivismo inizio secolo. Parliamo naturalmente del secolo XX. La stranezza, però, non si limita solo all'ambientazione: Edison & Co. è un gioco che sembra essere una cosa che non è. Anche se il tabellone di gioco presenta una pista automobilistica, non si tratta di una gara di velocità. Se si pensa che sia un gioco in cui inventare macchine modernissime e di tecnologia avanzata, si è anche qui lontani dal vero. Ma, allora, cos'è Edison & Co.? Una cosa è sicura: si tratta di uno dei giochi più discussi e più criticati degli ultimi anni, esaltato come un sistema geniale da un lato, stroncato come un fallimento da altri. Se ne parliamo ancora a distanza di dieci anni dall'uscita, però, qualche motivo ci sarà; se non altro per l'ambiguità che lo contraddistingue.

Sta di fatto che almeno un aspetto non può essere messo in dubbio: la qualità grafica del prodotto e i materiali utilizzati. La Goldsieber non si smentisce, soprattutto quando affida l'illustrazione a un genio della grafica come Franck Vohwinkel.

Il Gioco
Il tabellone illustra una pista forata (i fori vengono colmati in modo fisso, casuale o concordato a seconda del gioco con gettoni circolari illustranti tombini o macchie d'olio) su cui si muovono segnalini in piombo. Anche questi ultimi sono particolarmente curati (ideali per chi abbia l'hobby delle miniature, visto che è possibile personalizzarli come si desidera) e illustrano quattro macchine da corsa di stile futurista. Il gioco si basa su un mazzo di carte anch'esse realizzate con materiali di gran pregio, che indicano rispettivamente i veicoli coinvolti, la distanza percorribile e la direzione di marcia. L'art déco e la frenesia meccanica fanno da scenario a un gioco diverso dal consueto, difficile da concettualizzare e per questo - almeno idealmente - molto stimolante.

Ma veniamo al meccanismo di gioco. Come si è detto Edison & Co. non è una corsa di auto in senso classico. Si basa su una pista ovale, vi sono macchine che su muovono sulla stessa, ma il fine non è quello di arrivare al traguardo prima degli altri, né quello di usare una macchina per muoversi più veloci degli avversari. Edison è in realtà un gioco di carte in cui si punta ad ottenere un risultato o finale quantificato in base a un punteggio (fine classico dei giochi di produzione tedesca) ottenuto dalla posizione dei veicoli sulla pista. Non si può vincere senza collaborare con gli altri e per questo l'interazione fra giocatori è continua ed estremamente alta.

I giocatori dispongono ognuno di un mazzo di 18 carte, divise in tre soggetti diversi (velocità, vettura o direzione), oltre a una carta moltiplicatore per il punteggio finale che determinerà un'inevitabile preferenza per un veicolo rispetto agli altri.
In ogni fase di gioco tre giocatori espongono una carta ognuno, di modo da formare dei tris di carte che determinano la velocità, la direzione e i veicoli coinvolti nel movimento. Spetta al quarto scegliere il veicolo da muovere e spostarlo per la distanza e nella direzione richiesta. Ogni giocatore ha quindi una possibilità limitata di influenzare le scelte di spostamento, potendo solo valutare l'uscita delle carte e l'atteggiamento dei giocatori avversari in relazione alla posizione dei veicoli.
A seconda che venga usata la carta dei 2 punti movimento (ma ciò a discrezione del giocatore di turno) e alla fine della partita - momento in cui uno dei giocatori non può giocare una carta per formare il tris richiesto - vengono conteggiati i punti su cui i veicoli si trovano in quel momento e li si moltiplica per i moltiplicatori segnati sulle carte segrete distribuite all'inizio del gioco.

Edison & Co., oltre che in 4, può essere giocato in 3 o in 2 con una serie di aggiustamenti alle regole. Esistono poi regole avanzate in cui i segnalini dei tombini/macchie d'olio possono essere collocati in modo casuale o concordato fra i giocatori, così come il valore dei moltiplicatori, che può essere stabilito dai giocatori stessi all'inizio del gioco.

Considerazioni
Non si tratta di un gioco stupido, anzi. Forse è un po' troppo imprevedibile e poco controllabile dai giocatori, ma che si presta egregiamente a una serie di elaborazioni mentali che lo accomunano a ben più nobili giochi di carte. Le variabili di gioco sono numerose, soprattutto nel gioco avanzato. Poca è l'influenza della fortuna, a parte nel caso del collocamento casuale dei tombini/macchie d'olio presenti sul percorso.

Qualcuno lo ha paragonato come struttura di gioco al Bridge, se non altro per la presenza del "morto" nello svolgimento del turno, cioè il giocatore che non gioca le carte, ma che effettua il movimento; il paragone però finisce qui. Per il resto è un gioco semplice, forse leggermente frustrante a una prima impressione, ma che può in ogni caso garantire un paio d'ore di svago abbastanza piacevole.
Pro:
Grafica spettacolare, segnalini in piombo molto curati.
Regole semplici, ma che si prestano a interpretazioni di gioco abbastanza variabili.
Buona rigiocabilità complessiva.
Contro:
Struttura di gioco strana e particolare, che lascia interdetto chi pensa di trovarsi di fronte a una gara di velocità su pista. Il gioco ha il suo lato negativo nella possibilità di poter gestire solamente in parte il corso degli eventi.
Manca il dado o la pesca casuale di carte, quindi la fortuna sembrerebbe assente; tuttavia le scelte degli avversari possono in modo casuale determinare cambiamenti pesanti nella pianificazione della strategia.
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