Cloud nine

E’ meglio precisare fin dall’inizio che questo non è un gioco per giocatori “massicci”. Ma se voi entrate in questo mondo sfidando questa sezione di giochi “leggeri”, forse potreste trovare delle chicche come queste, che vengono da un autore talentuoso come Aaron Weissblum (San Marco, Oasis, New England….).

I componenti sono eccellenti, in una robusta e medio piccola scatola, che contiene un tabellone lungo che rappresenta delle nuvole; una navicella posizionata sulle nuvole e nel quale vanno posizionati i pedoni dei giocatori.
Il tutto è accompagnato da un mazzo di carte che descrivono dei palloni aerostatici in quattro colori (più quattro carte “jolly”), e quattro dadi particolari.
Questi dadi sono il cuore del gioco, quattro facce di ogni dado riportano colori differenti, mentre le altre due sono bianche.

Un giocatore inizia come pilota, e tira due dadi; poi partendo dal giocatore alla sua sinistra, ognuno dice se vuole saltare fuori dal pallone, e con questo segnare i punti del livello attuale del pallone, o no.

Per prendere questa decisione, i giocatori vorranno sapere quante carte ha in mano il pilota; queste sono sei all’inizio della partita, e quindi c’è una buona possibilità che il pilota possa soddisfare la richiesta di carte dei dadi.
Quando tutti hanno preso una decisione, il pilota scarta la carta o le carte richieste dai dadi e muove la navicella della mongolfiera di un livello sopra le nuvole.

Il giocatore alla sua sinistra poi diviene il nuovo pilota, e l’intera procedura viene ripetuta.
Le cose cominciano a complicarsi quando il livello delle nuvole diviene alto, perché il numero di dadi man mano che si sale viene incrementato, da due a tre e poi a quattro; mentre il numero di carte nella mano dei giocatori viene gradualmente ridotto, perché non si rimpiazza il numero di carte che sono scartate.

Presto o tardi il pilota non sarà in grado di soddisfare la richiesta dei dadi, e questo significa che la mongolfiera precipiterà miseramente al suolo.
Tutti i giocatori rimasti nella navicella non otterranno nessun punto, e subiranno le prese in giro dei giocatori che sono rimasti a terra.

Una regola importante, ed una delle poche considerazioni tattiche possibili, è che il pilota non può decidere di saltare fuori; così se tu ti ritrovi ad avere una mano di carte abbastanza scarsa, è importante che tu salti quando il giocatore alla tua destra è il pilota, perché potresti ritrovarti presto a pilotare la mongolfiera.

Mentre tiri i dadi i giocatori restano in un angolo della navicella come dei topi sulla punta di un tubo delle fogne, e probabilmente farete un solo viaggio verso la terra.
Se tu sei il solo giocatore rimasto in gioco e la mongolfiera ancora è in volo, sarai per forza il prossimo pilota.
Solo così il pilota potrà decidere, prima di tirare i dadi, se rimanere su oppure saltare.

Io ho avuto la gioia di ascendere in solitario sulla nuvola più alta, mentre il resto della compagnia è rimasta miseramente a terra, fissa a guardarmi mentre salivo verso l’alto e raggiungere i miei 25 punti.

Confesso di avere una riserva su questo gioco; noi abbiamo sempre giocato con un minimo di cinque giocatori, ed il gioco recita: da 3 a 6 giocatori.

La mano iniziale di carte è sempre di 6, mentre il rifornimento durante il gioco è sempre e solo di una carta per volta; così è chiaro che con pochi giocatori, ognuno diverrà pilota molto spesso, e la mano di carte sarà scarsa con la mongolfiera ancora a livelli bassi.

[Autore recensione: Derek Carver Traduzione della recensione dalla rivista Games International a cura di Morpheus
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