Bella recensione, tuttavia non condivido alcune cose, per me il gioco è ottimo in 2 in 3, in 4 sfortunatamente, in tutte le mie partite, è sempre capitato che un giocatore entrasse in un giro di schiaffi, facendo poco o niente a causa del riavvio in cui si ha solo 1 azione, e perdere così 2 o 3 turni in un race game è stato percepito come molto frustrante, non ho idea di come possa essere in 6, ma, in tutta sincerità, non sono molto curioso di scoprirlo...
Ok amici goblin, per parlare di The Breach ci vuole la giusta ambientazione: sedetevi, abbassate le tapparelle, accendete un neon, mettevi le cuffie e fate girare nella vostra testa una canzone potente, un giro di basso, un synth con un suono storto, una cassa dritta che martella nelle orecchie.
Introduzione
Nel corso degli ultimi decenni, gli scrittori di fantascienza hanno esplorato i confini dell’immaginazione umana raccontando storie di universi lontani, intelligenze artificiali ribelli e mondi digitali in cui realtà e virtualità si intrecciano. Da Philip K. Dick, con le sue visioni disturbanti di identità frammentate, a William Gibson, il padre del cyberpunk, che con il Neuromante ha plasmato l’idea stessa di una rete globale popolata da hacker e intelligenze artificiali.
Nonostante l'influenza che questi autori hanno avuto sulla cultura popolare, il cyberpunk rimane un territorio sorprendentemente sottoutilizzato nel mondo dell’intrattenimento.
A differenza di altri sottogeneri della fantascienza, come la space opera o l'hard science fiction, il cyberpunk si muove in un'area grigia, intrecciando critica sociale, filosofia e tecnologia avanzata, dove il confine tra reale e virtuale sfuma. Questo rende il genere difficile da affrontare senza cadere in cliché o in rappresentazioni superficiali.

Come nei romanzi di Gibson, ogni giocatore si trasforma in un hacker che si infiltra in una rete digitale concreta quanto il mondo reale: un cyberspazio, dove il codice prende vita e si trasforma in un’arena di battaglia.
Fare qualcosa di cyberpunk è difficile, farlo bene è difficilissimo ma quando tutte le lune sono allineate correttamente ed esce qualcosa di valido allora generalmente ci troviamo un prodotto che vale tutto il nostro tempo.
The Breach non è un gioco modesto, non vuole svolgere solo un compitino ma desidera imporsi nel mercato offrendo qualcosa di differente, una diversa modalità di immergersi in un mondo distopico. Vediamo come è andata.
Una corsa cyberpunk per il controllo delle informazioni
Partiamo dall’inizio, The Breach è uno skirmish, con miniature, poteri variabili e un pochino di deck building.
Il vostro scopo sarà quello di sopravvivere in una arena piena di rivali umani e nemici esterni e raccogliere dei token informazioni prima di tutti gli altri.

Si inizia preparando l’arena di battaglia, questa sarà formato da 9 o 12 casellone, a seconda del numero di giocatori, posizionate a faccia in giù e quattro varchi che indicheranno i punti di accesso per i giocatori.
Si posizionano i segnalini informazione intera e informazione parziale nelle stanze seguendo lo schema adatto al numero dei giocatori, questi sono di quattro colori diversi. L’informazione intera si posiziona nello spigolo tra quattro stanze diverse, mentre quella parziale lungo il bordo esterno della mappa tra due stanze.
Gli I.C.E. (Intrusion Countermeasures Electronics) sono gli antivirus (o più propriamente programmi antintrusione), elementi presenti nell’arena che diverranno via via sempre più pericolosi, con lo specifico ruolo di distruggervi.
Questi saranno di tre tipi, identificati con un triangolo, un quadrato e un pentagono: al primo tipo corrisponderanno gli ICE più comuni e meno letali, quelli appartenenti al secondo saranno più resistenti e il terzo è un kraken indistruttibile. Ogni tipologia è accompagnata da un tracciato specifico che scandirà quando faranno la loro comparsa.
I primi due ICE si presentano con una carta che ne indica punti vita, punti attacco/difesa (soggetti a modificatori) eventuali poteri e soprattutto quanti crediti guadagnerete a farli fuori. Fate un bel mazzo con tutte le loro carte attivazione.
Il terzo è il guardiano e sarà un antivirus particolarmente potente, non solo cercherà di intralciarvi ma potrà far perdere tutti i giocatori; dato che si attiva solo nelle fasi avanzate del gioco per il momento prendete scheda e miniatura e tenetele a disposizione.
A lato della plancia degli ICE si mettono quattro carte ricompensa, questa sono divise a metà e riportano una ricompensa e quanto costa ottenerla. In qualsiasi momento del vostro turno potrete spendere i crediti richiesti per riscattarla o per comprare una informazione parziale.

Una buona conoscenza dei personaggi sarà utile per iniziare bene la partita, alcuni saranno più offensivi mentre altri potrebbero puntare più sulla mobilità. Creare il giusto connubio vi permetterà di creare il mix più adatto a voi.
Prendete le carte dell'hacker e quelle dell’avatar, ce ne sono due di tipo programma che vi daranno delle abilità, mettetele dorso contro dorso e infilatele nell’apposito spazio della vostra plancia; tutte le altre sono malware, ossia azioni one shot che potrete fare durante il vostro turno, mischiatele tutte insieme e fate un mazzetto.
Ogni scheda avatar presenta quattro slot indicanti: movimento, difesa, attacco e cache.
Consultatene il retro per prendere i cubi codice iniziali indicati e collocateli nei riquadri abilità del colore corrispondente. Questi slot sono collegati tra di loro tramite frecce ma saranno disposte in maniera differente per ogni personaggio.
Distribuite a tutti le carte obbiettivo, queste indicheranno a ognuno quali informazioni dovrà rubare per vincere, e sarete pronti a partire.
Il problema dei 3 cubi
Per raggiungere i vostri obbiettivi, inizierete con la possibilità di fare due azioni tra i sette tipi disponibili:
1. muovere
2. attaccare
3. schermare
4. infettare
5. sviluppare
6. configurare
7. log out
Le prime tre azioni sono legate al sistema dei cubi codice, che determinano il valore e l'efficacia delle abilità.

Quando si esegue un'azione, si prende un cubo del colore corrispondente e si sposta nel riquadro successivo seguendo la direzione indicata dalle frecce. I cubi di altri colori possono potenziare l'azione, ma non possono essere usati direttamente per eseguirla. Se volete ripetere la stessa azione consecutivamente sarà meno potente perché avrete un cubo in meno nel riquadro abilità.
Ogni volta che ottenete un nuovo cubo codice, tramite potenziamenti o l'azione sviluppare, lo si posiziona direttamente nel riquadro abilità del suo colore, ampliando così le possibilità strategiche.
Movimento
La gestione dei punti movimento è cruciale. La mappa di gioco è inizialmente oscurata: quando un giocatore entra in una nuova area, prende la relativa casella e può orientarla liberamente prima di posizionarla sul tavolo.
Le stanze possono essere collegate o separate da pareti invalicabili (rappresentate da linee bianche spesse). I passaggi tra stanze mostrano una o due icone movimento, il costo per spostarsi è la somma di queste icone. Questo sistema aggiunge un elemento strategico: orientare le stanze per creare ostacoli agli avversari o percorsi vantaggiosi per sé stessi può fare la differenza.
Ogni stanza avrà un'abilità speciale - attivabile spendendo punti movimento - come pescare carte, attaccare o eseguire altre azioni utili.
Attacco
Attaccare significa infliggere virus agli avversari. Un giocatore può resistere fino a tre virus prima di venire disconnesso e temporaneamente eliminato dall'arena.
Quando si attacca, si calcola il potere d'attacco in base ai cubi codice presenti nel riquadro rosso e al loro colore. Si confronta poi con la difesa dell'avversario
- se il valore di attacco è minore o uguale alla difesa, l'avversario riceve un virus;
- se è maggiore, riceve due virus;
- se è almeno il doppio, riceve tre virus;
- se la Difesa è zero e l'avversario subisce almeno un virus, ne riceve automaticamente tre.

Attaccare è importante perché il bonus eliminazione premia tutti i giocatori che hanno inflitto almeno un virus all'avversario eliminato, permettendo loro di copiare parzialmente una sua informazione o pescare una carta dal proprio mazzo malware.
The Breach è un gioco veloce, con un focus sull'offensiva piuttosto che sulla difesa. Nell’arena ogni attacco può essere letale, e sarete spesso in bilico tra ferite gravi e la disconnessione. Avere almeno un cubo blu per la difesa sarà essenziale, ma le risorse sono sempre limitate e sarà importante trovare il giusto equilibrio tra le parti.
Il sistema dei cubi codice è uno degli aspetti più distintivi e interessanti del gioco, sia esteticamente che meccanicamente. Offre ai giocatori il controllo sulle proprie risorse, aggiungendo un pizzico di profondità strategica e libertà di scelta. Potrete privilegiare una difesa solida ma limitare i movimenti, o correre rischi per muovervi liberamente tra i database o attaccare con tutte le risorse a vostra disposizione.
Schermare
La situazione sta per diventare troppo pericolosa? Potete spendere un cubetto blu per crearvi uno scudo che vi permetterà di nascondervi dalle minacce del firewall o evitarvi un danno dall’attacco degli altri giocatori. Questa protezione finirà appena vi muoverete o attaccherete, ma sarà particolarmente utile per le stanze con troppi nemici vicini.
Sviluppare
L'azione consente di migliorare le prestazioni del proprio avatar e di adattarlo alle sfide del database. Ogni giocatore inizia la partita con sei cubi sviluppo posizionati sulle caselle sviluppo nella parte superiore della propria plancia giocatore. Per eseguire questa azione, il giocatore deve spostare un cubo da una di queste caselle a sua scelta a una casella cheat nella parte inferiore della plancia.

L’azione sviluppo è utile su due fronti, se da una parte vi permette di potenziare le vostre azioni con cubetti aggiuntivi, dall’altra vi dà un'azione cheat che si rivelerà essere estremamente utile.
Questa azione è fondamentale per personalizzare il proprio approccio al gioco, aumentando la flessibilità e migliorando le capacità operative del proprio avatar. Si tratta di una scelta che è sempre utile, quando non sapete cosa fare, non potete attaccare o infettare, allora potrete diventare un po’ più forti.
Le cheat a disposizione sono sempre estremamente potenti, le uniche uguali tra tutti i giocatori saranno un movimento gratis e aprire una breccia, ovvero creare un corridoio utilizzabile due volte tra due stanze separate da una riga spessa, quindi non collegate.
Log out
Nel caso la situazione sia diventato critica potete uscire momentaneamente dell’arena e ripulirvi dai virus e dalle minacce. La minaccia indica quanto state attirando l’attenzione del firewall, un indicatore sulla vostra plancia che può salire fino a due, qualora dovesse aumentare ulteriormente riceverete un virus.
Configurare
I cubetti prima di tornare utilizzabili dovranno muoversi almeno due volte. L’azione configurare vi permetterà di fare due azioni spostamento cubetti a vostra scelta, sempre seguendo le frecce.
Infettare
Per vincere una partita a The Breach bisogna infettare le stanze, ovvero dovrete spendere un punto azione per cercare di lasciare un virus nella stanza dove vi trovate. Non si tratta però di una azione priva di rischi, potreste attirare l’attenzione del firewall che potrebbe quindi decidere di bersagliare il vostro avatar.
Per eseguire l’azione infettare, si lancia il dado infezione e si applica l’effetto corrispondente al risultato ottenuto: a seconda della faccia uscita potrebbe andarvi bene senza conseguenze, altrimenti potrebbe aumentare il vostro livello di minaccia oppure farete avanzare i cubetti sul tracciato ICE con il rischio che spunti un nemico nella vostra casella.
Fine turno
Lasciando un virus in tutte le stanze che circondano l’informazione a fine turno potrete tracciare ovvero prende il segnalino. Tale azione è fondamentale perché oltre a farvi progredire verso la vittoria aumenterà il numero di azioni che potrete fare nel turno successivo ma potrebbe far progredire il tracciato che indica l’ingresso del guardiano più pericoloso.

Terminate le vostre azioni avrete la possibilità di fare una azione configurazione gratuita o di pescare una carta malware, poi si passerà al giocatore successivo.
Dopo di tutte le persone in carne ed ossa toccherà agli ICE muovere, o meglio toccherà a voi muovere gli ICE contro gli altri.
A turno tutti i giocatori con l’avatar presente sulla plancia di gioco dovranno pescare una carta ICE e svolgere tutte le azioni indicate. Il sistema antivirus non ha preferenze di obbiettivi, per lui è uguale attaccare voi o il vostro vicino di sedia, deve muoversi e attaccare qualcuno, va da se che se possibile ogni giocatore li userà per contrastare gli altri.
Finito il turno degli ICE riprendono i giocatori e si continua fino a quando qualcuno non raccoglie l’ultima informazione richiesta sulla sua carta obiettivo, in quel caso la partita finisce immediatamente.
Come funziona
Prima di tutto bisogna chiederci quale sia il target di The Breach.
Il gioco entra in questo affollato mercato cercando l’interesse dei giocatori che hanno già un po’ di esperienza o di chi ne ha tanta ma vuole una serata un po’ più leggera.
The Breach pur non sconfinando neanche lontanamente nei family game o negli introduttivi, è semplice sia da spiegare sia da giocare. Se un una persona al tavolo ha ben chiare le regole, meglio se ha già qualche partita alle spalle, in circa trenta minuti sarà in grado di far passare tutti i concetti chiave necessari per iniziare subito a giocare, da lì in avanti il manuale di istruzioni potrebbe essere superfluo. L’obbiettivo chiaro, l’iconografia essenziale, e un sistema di azioni intuitivo permettono ai giocatori di capire velocemente il gameplay e di divertirsi fin dalla prima partita.

Le azioni a disposizione sono tutte utili e potenti, quindi non c’è mai quella fastidiosa sensazione di aver sprecato un turno.
A differenza di altri giochi, in The Breach passerete meno tempo del previsto ad attaccarvi direttamente. Soprattutto a inizio partita quando avete poche azioni a disposizione sarete più che altro impegnati a muovervi e a infettare le stanze.
Dopo i primi turni vi accorgerete che alcune delle informazioni necessarie non saranno più presente sulla mappa perché già prese da qualcun’altro. In questa fase inizieranno gli attacchi: potrete infettare gli avversari e ottenere i loro dati una volta disconnessi oppure eliminare gli ICE per guadagnare crediti e scambiarli per le risorse di cui avete bisogno. L’attacco è un elemento utile per raggiungere il vostro scopo, ma non sarà l’unico e non lo utilizzerete obbligatoriamente tutti i turni
Un aspetto per me importante è la rapidità complessiva: il gioco segue la classica media di mezz’ora a giocatore, ma se tutti conoscono le regole si può concludere anche più velocemente. Questo lo rende funzionale anche per una partita infrasettimanale, quando non si ha tutta la serata a disposizione.
La longevità è buona, tra Breacher e Avatar da mescolare, dovrete fare un bel po’ di partite prima di trovare la combinazione che vi piace di più. I personaggi hanno alcuni elementi differenti ma non cosi tanto marcati, non vi capiterà di perdere perché avete scelto una coppia che non sapete utilizzare.
Per quanto riguarda gli ICE, il gioco ne offre cinque: due di tipo triangolo, due di tipo quadrato e uno di tipo pentagono. Dovendo sceglierne uno per tipo, starà a voi decidere quali schierare e con quale frequenza farli entrare in gioco, permettendovi così di personalizzare l’esperienza secondo le vostre preferenze.
Setup e desetup sono altrettanto veloci grazie a un organizer che aiuta tenere tutto bene ordinato.
Quindi è tutto perfetto?
Ovviamente no, ogni rosa ha le sue spine.
Il primo punto debole del gioco sono gli ICE e il loro comportamento poco incisivo. Sebbene anche i più deboli possano eliminarvi se vi trovano senza difese, nel complesso non rappresentano mai una vera minaccia.
Gli ICE di tipo triangolo rallentano leggermente il giocatore, ma l'assenza di ricompense per la loro eliminazione li rende facilmente ignorabili. I due di tipo quadrato richiedono qualche attacco in più per essere abbattuti, ostacolano l’infezione delle stanze ma non creano un pericolo significativo. L’unica eccezione è il minotauro, che nelle prime fasi di gioco può risultare più ostico da affrontare. Tuttavia, nel complesso, questi nemici danno più l’impressione di essere semplici ostacoli da abbattere per ottenere crediti piuttosto che vere minacce.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è il numero di giocatori. La modalità solitario è più un tutorial che un elemento davvero sfidante, il gioco funziona bene in tre o quattro giocatori, dove c’è abbastanza entropia da rendere interessante e vario il flusso di gioco. Con le espansioni è possibile giocarlo anche in cinque o sei ma in quel caso inizia a diventare un po’ troppo lungo.
In due The Breach è statico e tendenzialmente poco interattivo, inoltre fino a quando l’avversario non avrà un pezzo di informazione che vi interessa tenderete a ignorarvi, situazione che potrebbe rappresentare gran parte della partita.
Per ultimo, non lo considero necessariamente un difetto ma penso sia importante, The Breach è un gioco che potete giocare con chiunque voglia divertirsi con una serata più leggera condita da patatine e birra. Riesce nel suo intento ma di contro non dovete aspettarvi una profondità strategica incredibile, non è uno di quei titoli che finita la partita vi metterete a studiare le azioni fatte per approcciarlo diversamente la prossima volta che lo giocherete.
Mi fanno male gli occhi. Perché non li hai mai usati
Visivamente The Breach è una gioia per gli occhi, la Ludus ha sempre fatto produzioni di alto livello ma questa potrebbe essere la sua migliore.
L’estetica è profondamente radicata nel tema cyberpunk, con un’ambientazione futuristica che combina tecnologia avanzata, atmosfere distopiche e un tocco di ribellione digitale e questa narrativa si riflette in ogni dettaglio visivo.

Gli avatar e i breacher hanno uno stile distintivo, con tratti che spaziano dal biomeccanico all'organico-digitalizzato, questi tratti vorrebbero tornare anche un po’ nel loro stile di gioco, con alcuni personaggi ci sono riusciti meglio che con altri.
Le miniature sono semplicemente stupende, con dettagli intricati e pose dinamiche che enfatizzano il carattere unico degli avatar.
Gli ICE sono altrettanto affascinanti, con design spigolosi e minacciosi che incarnano la loro natura aliena e artificiale.
I segnalini, i cubi e le plance integrano perfettamente questa estetica, rendendo il gioco visivamente coeso e coinvolgente.
L’iconografia è progettata per essere chiara e intuitiva, utilizzando forme geometriche e colori per rappresentare azioni, risorse e minacce. Complessivamente è sempre facile capire cosa sta succedendo o come farlo.
Conclusioni
Se ancora vi state chiedendo se The Breach sia divertente, la risposta è... sì! È molto divertente.
È un gioco pensato per ridurre al minimo la frustrazione, le azioni sono forti, i turni sono veloci, gli ICE sono fastidiosi ma non troppo, il sistema di cubi è funzionale e abbastanza semplice da far si che anche i pensatori peggiori non rallentino troppo il flusso di gioco.
The Breach è un gioco perfetto per le serate leggere, quando si vuole qualcosa di immediato e divertente senza doversi immergere in calcoli o strategie elaborate. L'azione scorre veloce, con regole intuitive che permettono di entrare subito nel vivo della partita. Tuttavia, non è l'ideale per chi ama analizzare ogni mossa nel dettaglio, studiare le partite e affinare la propria strategia a lungo termine.
- Visivamente bellissimo
- Molto veloce
- Facile da spiegare e da capire
- In due non gira bene
- ICE poco incisivi
- Non adatto a chi cerca più strategia
Sono Michele, arrivo ai boardagame in età adulta attratto dal leone della scatola di Twilight imperium.
Dopo anni american vedo la luce in fondo al tunnel, o tubazioni, con Barrage, il primo di una lunga serie di amori german.
Prediligo l'interazione diretta e i giochi non troppo lunghi (TI escluso).
Appassionato di idee e di giochi che hanno il coraggio di osare e proporre qualcosa di nuovo.