Biblios

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Biblios
Voto recensore:
6,4

Ambientazione
Medioevo.
In Biblios siete monaci chiamati ad arricchire la biblioteca del monastero in cui risiedete, specializzandovi nell'arte del miniatore, rilegando antichi testi, scrivendo manoscritti o addirittura interessandovi al pernicioso fascino dei tomi proibiti.

Il gioco è stato pubblicato per la prima volta nel 2007, in seguito c’è stata una seconda edizione con grafica totalmente rifatta. É a questa seconda edizione, localizzata anche in italiano, che fa riferimento la recensione.

Il Gioco
Lo scopo del gioco è ottenere punti vittoria, tramite una fase di costruzione mazzo ed una fase di asta, in cui si cerca di accrescere la propria specializzazione monastica, facendola salire di valore (punti vittoria).

Tutto comincia con la fase chiamata obolo (nell'edizione italiana), dove il giocatore di turno estrae un numero di carte pari a numero dei giocatori più uno, che deve disporre in tre settori.
Il giocatore che compie questo procedimento potrà vedere tutte le carte che rivela, ed esse verranno rivelate e quindi assegnate una alla volta.
Egli ha la possibilità di decidere se la carta estratta vada nella sua mano (quindi nascosta agli altri giocatori), nella zona comune (quindi a faccia in su e visibile a tutti) o nell'area asta, di cui parleremo in seguito.

Scegliere di tenere la carta nella propria mano, serve per iniziare a costruire il mazzo, cercando di collezionare più carte possibili aventi lo stesso simbolo. Ad ogni icona, corrisponde un settore nella piccola plancia in dotazione, che avrà un dado, recante il numero di punti vittoria, inizialmente individuato in 3 per tutte le tipologie di carte.
Questi punti vittoria, verranno poi alzati o abbassati da carte speciali, chiamate "chiesa" presenti nel mazzo, che influenzeranno tutte le fasi del gioco, appena vengono assegnate ad un giocatore.
Decidere di assegnare una carta nella zona comune, significa influenzare pesantemente, le scelte degli altri giocatori, che dovranno obbligatoriamente pescare una carta (visibile a tutti) a testa da questo pool, sempre cercando di puntare sul settore/i più conveniente.
Assegnata la carta al giocatore attivo, all'area comune e all'asta, termina la fase e si ricomincia facendo fare la medesima operazione al giocatore successivo, questo andrà ripetuto fino a quando il mazzo non viene esaurito.

Terminato quanto sopra, ogni giocatore disporrà di una propria mano di carte, che potranno essere utilizzate per acquistare carte dal mazzo asta, creatosi in precedenza.
La fase d'asta è semplice e coinvolgente, perché come potete immaginare, aumenta l'interazione tra i giocatori, la sensazione è che il tavolo si "sveglia" tutto in una volta, almeno io l'ho percepita così.
A questo punto vi troverete in mano carte di due tipi, quelle dedicate alle aree nel mini tabellone e quelle "denaro”.

Con le prime potrete aggiudicarvi l'asta al rialzo, puntando il numero di carte (coperte al resto del tavolo una volta scartate e aggiudicata la carta) per ottenere carte denaro, con le seconde potrete scommettere le monete per aggiudicarvi il seme che avete adocchiato e gestito con le carte chiesa, fin dal principio.

Si continua fino ad esaurimento mazzo asta, dopodiché si passa a contare i punti per l'assegnazione del settore.
Ogni giocatore divide la propria mano, raggruppando le carte del proprio colore e sommandone il punteggio indicato, conseguentemente chi ottiene il più alto punteggio in un determinato seme, si aggiudica il dado, che rappresenta gli effettivi punti vittoria fatti dal giocatore.
Vince chi ottiene più punti vittoria, sommando gli eventuali dadi assegnati per ogni persona.

Considerazioni
Biblios è un buon gioco da proporre a chiunque, perché richiama molte meccaniche insite nella cultura italiana, prese in prestito dai giochi di carte tradizionali e dal sistema ad aste a turno, che risulta immediato nella maggior parte di noi giocatori e non giocatori.

Nessuna novità quindi, una buona esperienza di gioco, che si può avere facilmente anche con altri titoli. Allora perché Biblios? Perché ha una bruttissima grafica immediata e chiara, con il sistema seme-colore, che ha un'intuitività subitanea. Alla bruttissima grafica ci si abitua, anche perché il mercato offre sicuramente di peggio e perché si può avere la predilezione per l'orrido come il sottoscritto (su BGG molti utenti hanno ridisegnato completamente le carte, almeno ho la certezza che quello che asserisco è condiviso). Le carte "Chiesa" sono addirittura vivaci, nell'asetticità dell'insieme. Quindi lo si compra perché riveste perfettamente le qualità per il target a cui è rivolto: chiarezza, semplicità, gestibilità della fortuna, componentistica curata in particolare nel piccolo box magnetico che accoglie Biblios e nei dadi, belli grossi e colorati.

Ad un primo impatto le carte sembrerebbero dello stesso granitico materiale di prodotti come “Last Night on Earth”, a prova di bomba, con un buon rivestimento e molto spessore, vicine alla blindatura; tuttavia giocando e mescolando il mazzo, si notano i primi segni di usura nel bordo, ed il retro essendo nero, rende più evidenti questi difetti "in opera". Ora vi aspetterete la classica frase "vi consiglio di proteggere le carte con le solite bustine", e invece no! Vi consiglio di portarlo al mare, in montagna e in pizzeria, di mescolare le carte fino a diminuirle di spessore e di tenere Biblios in macchina, nel bagagliaio, in caso un'inattesa situazione non si presenti come "possibile giocata occasionale". Questa tipologia di gioco, e' da vivere, non da inserire in un museo. Un gioco come questo, non usurato, non trasportato, protetto da buste (che poi non fanno stare le carte nel box e bisogna eliminare l'ottimo prestampato di plastica che le contiene) e da nemici immaginari, è un'offesa all'idea dell'autore, un po' come il fumetto sotto vuoto. Io se fossi autore mi offenderei nel vedere la mia creazione intonsa e non utilizzata, ma questa è solo la mia piccola considerazione personale.

Pro:
Trasportabile, immediato, chiaro.
Carte spesse, che essendo carte che si mischiano, ovviamente si rovinano nei bordi, dando tutto il fascino del vissuto ad un gioco da vivere.
Risponde esattamente al target a cui è rivolto.
Contro:
Asetticità nell'ambientazione, dove si poteva sostituire il monaco con un idraulico ed i semi con il suo stipendio e le sue fatture.
In due il gioco è una forzatura, soprattutto riguardo alle fasi di asta.
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