Bonsai: una competizione zen

Vi piace l'idea di prendervi cura di una pianta, ma avete il pollice nero? La DV Games ha il gioco che fa per voi!

Giochi collegati: 
Bonsai
Voto recensore:
7,1

Vi parlo oggi di un titolo datato 2023 per 2-4 giocatori (più variante per il solitario) di Rosaria Battiato, Massimo Borzì e Martino Chiacchiera, edito da DV Games, che ringraziamo per copia messa a disposizione per la recensione.

In Bonsai vengono utilizzate meccaniche di piazzamento tessere e draft di carte da una riserva comune.

Siamo chiamati a vestire i panni di esperti maestri bonsaisti, e faremo davvero crescere il nostro piccolo alberello di tessere di cartoncino! Chi vincerà, potrà esporre il proprio capolavoro nei giardini imperiali.

Come si gioca

Ad ogni turno, il giocatore attivo sceglie di effettuare una di due azioni disponibili: meditare o coltivare. Se decide di meditare, prende una delle carte dalla plancia, e riceve anche le tessere raffigurate in corrispondenza della suddetta carta. Se invece opta per coltivare, potrà piazzare le tessere accumulate sulla propria plancetta Seishi, nella quantità consentita dai simboli illustrati sulla plancetta e su quelli sulle carte crescita accumulate durante la partita.

Il piazzamento delle tessere deve essere fatto con criterio: tessera legno adiacente a un altro legno, tessera foglia adiacente a un legno, fiore adiacente a foglia, frutto in mezzo a due foglie adiacenti, ed è l'unico elemento che non può stare adiacente a un suo simile.

Se a fine turno si è raggiunto un dato obbiettivo, si può scegliere di ottenere subito la relativa tessera, assicurandosi i punti indicati, oppure non reclamarla, per puntare a un obbiettivo di maggior valore, rinunciando a quella tessera obbiettivo in modo irrevocabile.

All’inizio possiamo solo tenere 5 tessere nella nostra plancia seishi (l’arte di dare una forma e di coltivare il bonsai) e piazzarne 3 durante l’azione di coltivare, ma durante la partita accumuleremo carte strumento a sinistra della plancetta, per ampliarne la capacità, e carte crescita a destra, per aumentare il numero di tessere da poter piazzare per la coltivazione.

Troviamo anche carte maestro, che ci regalano tessere aggiuntive, carte aiutante, che ci permettono di piazzare alcune tessere durante l’azione di meditare, e le ambite carte pergamena, che ci possono far ottenere parecchi punti a fine partita, una sorta di obbiettivi individuali.

Il regolamento propone la variante tokonoma, suggerendo di mescolare le carte pergamena nella prima metà del mazzo, per riuscire a dare un’impostazione alla partita: direi assolutamente necessario.

La partita termina quando viene rivelata l’ultima carta sulla plancia: a tutti è consentito effettuare un ultimo turno, poi si contano i punti dell’alberello: nessun punto per le tessere legno, 3 punti per ogni tessera foglia, 7 per ogni frutto e da 1 a 5 punti per i fiori, in base a quanti lati hanno liberi; si aggiungono i punti dati dagli obbiettivi e dalle carte pergamena. Chi ha ottenuto più punti è il miglior bonsaista!

Materiali e regolamento

I materiali che troviamo nella scatola di Bonsai sono molto curati e gradevoli, con un’estetica rilassante, che, con colori pastello, aiuta a immergersi nell’atmosfera zen dell’ambientazione.
Tutte le parti in cartoncino sono di buono spessore, le carte non sono telate.
Le tessere sono davvero ben fatte, con l’illustrazione che fuga ogni dubbio riguardo al posizionamento: sulle tessere foglia un lato ha il legno, sulle tessere fiore un lato ha le foglie, sulle tessere frutto, due lati adiacenti hanno le foglie.

Il regolamento è chiarissimo e ben scritto, non lascia dubbi.
Dettagli non utili ai fini del gameplay, ma indicatori dell’attenzione della produzione, sono le crepe sui vasi, riparate con la tecnica del kintsugi, e le appendici in calce al regolamento, che descrivono le origini dell’arte del bonsai, dandoci un’infarinatura storica, e due pagine che ci illustrano i principali stili, da quelli eretti a quelli a cascata, a quelli inclinati, il tutto corredato da fotografie esplicative.

Considerazioni

Parto dal presupposto che gli autori di Bonsai si siano prefissi di realizzare un titolo per famiglie, con poche regole e ben ambientato.
L’obiettivo è stato raggiunto: il gioco intavolato attira gli sguardi dei curiosi proprio per via della composizione del bonsai, che prende forma man mano durante la partita e ha il grande pregio di far leva sulla parte ludica più pura e semplice, quella dei mattoncini da costruzione.

Vedere il proprio bonsai e confrontarlo con quelli degli altri al termine della partita è parte della bellezza di questo titolo.
I bambini lo apprezzano, e il comparto regolistico esiguo è davvero digeribile da tutti.

Il gioco scala ottimamente, con carte e obbiettivi da togliere se si è in meno di quattro.

Di interazione ne trovate indiretta, soprattutto per sottrarre le carte agli avversari dalla plancia, e, ovviamente, per raggiungere per primi un dato obbiettivo.

È chiaro che si sia partiti dal tema e da lì si sia costruito il gameplay, come anche ben spiegato nel diario scritto da Chiacchiera su BGG, che trovate tradotto qui, e dal lavoro finale traspare tutta la passione del trio di autori per il Paese del Sol Levante e i bonsai in particolare.

D’altro canto, il difetto principale che vedo è la poca rigiocabilità, ma ho visto che uscirà a breve un’espansione, Bonsai: Wabi-Sabi.

Devo aggiungere però che i miei obbiettivi preferiti tra quelli proposti sono quelli che danno punti per aver dato una certa conformazione del bonsai (stile Shakan e stile Kengai): mi permetto di suggerire, per rendere il titolo più appetibile a giocatori più esperti, di proseguire in questo senso, magari anche con obbiettivi individuali nascosti. Mi sarebbe piaciuto trovare già nella scatola base dei mini-pacchetti aggiuntivi, come ad esempio ci sono in Ensemble o in Meadow, per tenere il gioco “fresco”.

La variante per il solitario è ben fatta e offre un bel ventaglio di possibilità e livelli di difficoltà, nonché scenari aggiuntivi, ispirati alle quattro stagioni, e l’impegnativa prova dell’Imperatore, che prevede l’utilizzo di due vasi e di tutte le tipologie di obbiettivi di fine partita.

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Commenti

Secondo me sei stata un po' ingenerosa per me questo è un 8.

È un gioco unico perché fonde l'ambientazione con la meccanica del collezione set come mai nessun altro gioco è stato in grado di fare e il fatto che si sia partiti da questo aspetto si sente eccome. 

Ti dirò questo è il mio target principale, quando l'ho provato sono rimasto stupefatto questo per me è un nuovo classico.

Secondo me lo ha capito molto bene anche la casa editrice e il caso è simile a quello di Carcassonne. 

Il gioco base è perfettamente bilanciato e ha una quantità di possibili espansioni che hanno volutamente tenuto per sé. Figurati se Chiacchiera non ha già in mente almeno 3 espansioni... 

Che dire, sono andato alla Play venerdì e domenica, venerdì ci ho giocato, domenica era esaurito... Un motivo ci sarà ☺️

@Locompetitivo

Sicuramente comprerò l'espansione (di cui volutamente non ho letto nulla per non influenzare la recensione) e sono convinta che mi farà alzare il voto. Come introduttivo è molto buono ed è spettacolare dal punto di vista tema+meccaniche, ma gli manca quel "qualcosa" per renderlo già subito un grande classico come Ticket to Ride o Flamme Rouge, che sono sì semplici, ma riescono a soddisfare sia il neofita, sia il giocatore abituale.

Concordo in toto con la rece. Per il suo target è un prodotto riuscito ma perfettibile, pensavo anch'io avrebbe beneficiato di qualche semplice aggiunta che avrebbe dato più profondità e tridimensionalità al gioco, molto corretto quello che proponevi tu sulla conformazione del bonsai da valorizzare come punteggio, io pensavo anche a una valorizzazione della possibilità di potare rami (quindi sottrarre esagoni), che anche tematicamente ci starebbe bene e non appesantirebbe il gioco. Certo bisogna testare bene e bilanciare il tutto. Chiacchiera, se ci sei batti un colpo!

Non state valorizzando abbastanza quanto sia "eccezionale" collezionare set e trovarsi in un gioco così ambientato (per fare un bonsai bello si rischia pure di perdere) .

Veramente credo che lo renda unico, poi stiamo parlando un otto e non di un 10.

Dire che è solo discreto e troppo poco! 

Bella recensione, il titolo è molto carino e gradevola da giocare, ovvio che va giudicato per il target famigliare a cui si rivolge. E per esso il titolo è ben pensato e centrato.

Giocai una partita alcuni mesi fa. Carino, ma mentre giocavo continuavo a pensare "Eppure mi ricorda Kanagawa"...

chobindue scrive:

Giocai una partita alcuni mesi fa. Carino, ma mentre giocavo continuavo a pensare "Eppure mi ricorda Kanagawa"...

stessa cosa che ho pensato io.

però ho trovato più piacevole Bonsai, non so bene perché, sarò superficiale ma forse semplicemente perché costruirti l'alberello visivamente è piacevole 

Innamorato alla prima partita, intiepidito alla seconda, già annoiato alla terza. Le rare carte che dànno punti a fine partita sono talmente sbilanciate da risultare acquisti praticamente obbligati (distribuiti oltretutto in maniera totalmente casuale). Il resto del gioco ha invece un ritmo talmente regolarmente cadenzato (zen?) da risultare presto monotono: ogni mossa pari a troppe altre, ogni partita simile alle precedenti... metafora del diuturno trascolorare del samsara inframondano? :p Unico punto pienamente positivo (e motivo dell'innamoramento iniziale) è la resa estetica/tematica, perfettamente integrata alle meccaniche; tuttavia, ho trovato le reali possibilità di personalizzazione del proprio bonsai più limitate di quanto sperato - a tal proposito, mi accodo senz'altro all'articolista nell'auspicare espansioni. Allo stato attuale, è un gioco (molto) buono per farsi una partitella una volta a stagione con zii e nipotine.

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