Sembra interessante come gioco. Mi hanno proposto di provarlo la settimana scorsa, ma poi abbiamo fatto altro. Alla prossima occasione lo provo sicuramente.
Ma il carro armato fresato?
La CGE e Vladimir Suchý ci portano nello spazio in un futuro nel quale l'umanità sfrutterà nientemeno che l'energia delle stelle pulsar.
Pulsar 2849 è un gestionale per 2-4 giocatori, 60-100 minuti di durata, di media complessità, basato su gestione dadi, draft, movimento punto-a-punto e scelte multiple.
Lo spazio di gioco si compone di vari elementi: un tabellone centrale circolare con varie galassie, le pulsar e i collegamenti stellari tra tali elementi, sui quali si sposta l'astronave di ogni giocatore. Poi un albero tecnologico, una plancia per i dadi, una per i modificatori, una per le gyrodyne (anelli che circondano le pulsar, sfruttandone l'energia). Infine le tessere comunicazioni. Ogni giocatore ha poi una plancia personale, con tutta una serie di altre azioni.
Ora, in ogni round ciascun giocatore sceglie due dadi, in ordine di turno e poi di turno inverso, per fare le proprie azioni. Ogni volta che preleva un dado, se questo è inferiore alla posizione della freccia, aumenterà una delle tracce iniziativa o ingegneria dei passi corrispondenti a tale distanza. Se invece preleva un dado più alto della freccia, deve diminuire una delle due scale.
A cosa serve tutto questo? In pratica è un meccanismo di bilanciamento: più i dadi sono grandi e più le loro azioni saranno remunerative, ma la contempo il giocatore si troverà penalizzato sulle tracce ingegneria e iniziativa, perdendone i vantaggi. Viceversa, più i dadi sono bassi, minore sarà il loro impiego, ma più vantaggioso il guadagno sulle tracce.
Ho parlato di dadi bonus: la partita dura otto round, per quindi sedici azioni totali. Alcune tecnologie, miglioramenti o altre cose danno però la possibilità di ottenere dadi aggiuntivi da giocare. Attenzione però: sempre massimo uno a round, anche se potreste averne di più.
Al termine della partita si controllano tre tessere per i punteggi bonus, più l'esplorazione totale ed altri avanzi e chi ha ottenuto più punti vittoria è naturalmente il vincitore.
Se fino a poco tempo fa avessi dovuto scegliere la miglior meccanica nuda e cruda per la gestione dadi avrei detto quella di Bora Bora. Nel titolo di Feld si tratta di scegliere un dado più alto per fare un'azione più potente ma, al contempo, lasciarla anche disponibile per gli avversari, che possono piazzarvi un dado inferiore; oppure scegliere un dado basso, fare l'azione meno efficacemente, ma chiuderla agli altri.
Adesso direi Pulsar: il titolo della CGE combina due aspetti che riequilibrano il lancio:
Pulsar è un'insalata di punti? In un certo senso sì - e i punteggi che si ottengono alla fine sono davvero alti. Ma non nelle prime partite: scoprirete di non riuscire a girare facilmente il segnalino sopra i duecento.
Ogni mossa influisce sulle scale, sulla piramide della vostra plancia, sulle possibilità del round successivo. Bisogna prendere al volo ogni occasione - o meglio costruirsela e, al contempo, non sprecare nulla: un dado bonus è un dado guadagnato solo se davvero il suo effetto vi serve.
In secondo luogo perché il gioco costringe per sua natura, non solo a un'impostazione tattica, ma anche strategica - e questo a costo di scelte sempre molto difficili. C'è un punteggio finale di esplorazione e tre di obiettivi - sempre diversi - che danno una bella fetta di punti, anche vicina al centinaio, se combinati. Ma anche a medio termine le cose non sono meno interessanti: costruire le idonee tessere per le trasmissioni, far quadrare la costruzione delle gyrodyne col viaggio, sfruttare i bonus per viaggiare, scegliere le tecnologie più in linea con la propria strategia, eccetera.
Fondamentalmente, in partita, ci sono cinque modi per ottenere il grosso dei punti vittori,: due durante il gioco e tre finali.
Questo punteggio ha un numero magico – tredici– dopo il quale l'incremento in punti vittoria guadagnati non è più esponenziale, ma ritorna lineare e più basso, procedendo di tre punti in tre punti dal quattordicesimogettone piazzato in su. Ecco quindi che a quel punto dovreste cercare un modo più redditizio per fare punti vittoria.
L'altro sistema principale per far punti in partita sono le gyrodyne: metterne qualcuna presto dà davvero una bella spinta alla vostra partita. Il problema è che piazzarne una con le mosse standard comporta un bel dispendio di azioni: viaggiare fino a una pulsar; comprare una gyrodyne; costruirla - e ovviamente servono i dadi adatti. La cosa migliore è quindi trovare delle scorciatoie, che di solito passano o per i bonus dei sistemi esplorati, o per la plancia personale, o per alcune tecnologie, o anche per le tessere comunicazione. In genere con questi mezzi riuscite a viaggiare direttamente dove vi interessa o, ancora meglio, a ottenere in un colpo solo più di una gyrodyne.
In partita ci sono poi alcune tecnologie che consentono di far fruttare più punti a tali strutture, anche quelle di basso valore e si può anche puntare ai bonus da sette e quattro punti per averne costruite coppie identiche.
Rimangono da menzionare altri due sistemi per fare punti a fine partita:
Se volete capire se potrebbe piacervi questo gioco, dovete pensare questo: a fronte di una scelta limitata di azioni, ogni round, vi si dipanano davanti a ventaglio un sacco di possibilità. Dovete individuare le migliori che abbiano un riscontro sicuramente a breve, ma anche a lungo termine.
Per intenderci è un po' la sensazione – sensazione: i giochi sono differenti – di Caverna o La festa per Odino.
Ho preso Pulsar 2849 praticamente a scatola chiusa, sapendo di doverlo valutare per il Magnifico; non mi aspettavo nulla e ho avuto una bella sorpresa, soprattutto per quel che riguarda la meccanica base, scoprendo poi man mano che anche il gioco costruitole attorno è tutt'altro che banale.
Materiali *** (buoni, nella media)
Grafica/disegni *** (simbologia per lo più chiara, come disegni nulla di eclatante)
Ergonomia ** (un po' ingombrante)
Ambientazione ** (è un gestionale, non pretendete troppo)
Regolamento **** (chiaro, con esempi)
Scalabilità *** (funziona bene da 2 a 4, ma diventa più stretto al salire dei giocatori, non avendo elementi che scalano reamente)
Rigiocabilità **** (diversi elementi variabili di partita in partita)
Originalità ***** (la meccanica base da sola vale mezzo gioco)
Interazione *** (c'è, ma non è accentuata)
Profondità **** (ottima, in relazione alle regole)
Strategia *** (comunque buona)
Tattica **** (più tattico che strategico)
Eleganza **** (un punto in più per la meccanica base, per il resto non ci sono praticamente eccezioni)
Fluidità *** (ogni tanto un po' di paralisi da analisi, ma nulla di troppo grave)Legenda – (pessimo/assente), * (scarso), ** (sufficiente), *** (buono), **** (ottimo), ***** (eccellente)
Sembra interessante come gioco. Mi hanno proposto di provarlo la settimana scorsa, ma poi abbiamo fatto altro. Alla prossima occasione lo provo sicuramente.
Ma il carro armato fresato?
Pulsar è stata decisamente una bella sorpresa. Preso soprattutto perchè in lista nel Magnifico (quindi GRAZIE alla Giuria che lo ha selezionato) e per l'ambientazione, se così si puo' dire per un german.
La sensazione forte fin dall'inizio ricevuta dal gioco è stata quella di un "Marco Polo" migliorato. La strada dei Viaggi, quella dei "contratti" (che in Pulsar potrebbe essere la plancia giocatore come quella dei brevetti). Poi partita dopo partita ha preso una sua identità ben specifica in cui prendere una strada piuttosto che l'altra non è mai una scelta "definitiva" ma lascia spazio alla decisione estemporanea a proprio vantaggio, come a bloccare il proprio avversario.
Il vero tocco di genio del gioco pero' è la scelta iniziale dei dadi. Intuizione felicissima dell'autore che impone scelte quasi mai banali (a meno che non escano tutti 6 e 5 :P ).
Nel piattume generale che registro (giudizio molto soggettivo, abbiate pietà) in questo appena passato 2017 fra i giochi che ho avuto modo di provare, Pulsar spicca fra i pesi medi e li stacca di diverse lunghezze. Se quest'anno avete deciso di comprare pochi giochi e fra i vostri preferiti c'è Marco Polo non posso che consigliarvi di provarlo, potrebbe decisamente fare al caso vostro.
Ma il carro armato fresato?
Regalo di Shinji01
Molto semplicemente per i miei gusti il più bel titolo dell'anno ludico (post Essen 2017).
Tecnicamente impeccabile. Se dovessi per forza elencare dei difetti direi la possibile paralisi d'analisi, e per alcuni una certa sensazione di opulenza. Comunque tutti aspetti con una loro componente soggettiva.
Per me è l'esempio perfetto di point salad in senso positivo. I punti arrivano raramente nell'immediato, ma sono incrementali man mano che ti costruisci la partita. Assenza di sottogiochi slegati, perchè tutti gli elementi risultano in quale modo connessi tra loro.
Comprato a scatola chiusa (per tema e buone rencesioni ovunque), provato ieri al comicon Napoli: giocone, sia per gameplay che componenti, perchè in un german moderno anche l'occhio vuole la sua parte ( capito, santa maria!!!!???)
Ho fatto una sola partita, e per le spiegazioni al Magnifico ho deciso di puntare su Gaia e Vast...!
Gli darò un'altra possibilità, viste le molte impressioni positive, ma la sensazione che ho avuto è che non sia un gioco per me per due motivi: induce molto alla paralisi da analisi e l'odore di insalatona è molto persistente... e Agzaroth, citando Caverna e Odino (due giochi che mal sopporto, pur essendo un cultore di Agricola) conferma il mio sospetto!
Bello comunque il meccanismo iniziale di scelta bilanciata dei dadi (direi l'idea originale del gioco, il resto è un po' già visto). Personalmente continuerò a giocare più volentieri a Kepler: stessa ambientazione, stretto anche lui, ma dà un maggiore senso di crescita e meno la sensazione di minestrone fatto con troppe cose...
In realtà c'è qualcosa che scala col numero di giocatori: sono i pianeti disponibili su ciascun sistema per piazzare il dischetto. Anzi, in tre giocatori ho avuto la sensazione che fossero meno, in proporzione, che in quattro giocatori.
Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito
Accedi al sito per commentare© 2004 - 2023 Associazione Culturale - "TdG" La Tana dei Goblin
C.F./P.IVA: 12082231007 - P.le Clodio 8, 00195 Roma
Regolamento del sito | Archivio | Informativa privacy e cookie | Contatti
La Tana dei Goblin protegge e condivide i contenuti del sito in base alla seguente licenza Creative Commons: Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo, v.4.0. Leggi il testo sintetico, oppure il testo legale della licenza.