Ethnos: anteprima Essen 2017

La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole ed in nessun modo ha valore di recensione

Il sodalizio tra Paolo Mori e la CMON continua con questo Ethnos, dal quale traspare nettamente il game design dell'autore, sempre essenziale e privo di orpelli nella sua efficacia. Per 2-6 giocatori, 45-60 minuti di durata, consigliato a partire dai quattordici anni e quindi destinato ad un pubblico di giocatori abituali. 

Il gioco

Il tabellone dipinge un regno diviso in sei regioni, su ciascuna delle quali vengono piazzati tre segnalini punteggio casuali, ordinati dal più basso al più alto, per ciascuna delle tre Ere in cui il gioco è diviso. 
Viene formato un mazzo Alleati prendendo casualmente sei delle dodici tribù del gioco (nani, elfi, minotauri, scheletri, eccetera). Ogni tribù è composta da dodici carte (tranne gli halfling che sono 24), a loro volta in sei colori (due per colore). 

Ogni giocatore prende le proprie pedine controllo e pesca una carta iniziale. Poi si scoprono carte alleato pari al doppio dei giocatori e si inizia. Al proprio turno il giocatore deve fare una di queste due azioni:

• prendere una carta dal display, senza rimpiazzarla;
• giocare una banda, ovvero una serie di carte identiche per tribù o per colore. Una di queste carte è posta in cima al mazzetto giocato e sarà il leader della banda. Lo scopo è piazzare una pedina Controllo nella regione del colore del leader e lo si può fare solo se il numero di carte che la compongono è maggiore delle pedine controllo che il giocatore ha già nella regione. Così, se hai due pedine già piazzate, dovrai giocare una banda di almeno tre carte. Puoi anche giocare meno carte (senza piazzare il controllo) o molte di più: serviranno comunque a fine era per guadagnare punti fama (che sono i punti vittoria). Inoltre il giocatore applica l'abilità speciale della carta leader della sue banda. Infine scarta tutte le altre carte che ha in mano e le mette nel display comune.

Nella seconda parte del mazzo Alleati sono mescolate tre carte drago: quando si pesca la terza, l'era termina e si assegnano i punti fama: in base alla maggioranza del controllo si prendono quelli dei segnalini punteggio di ogni regione, poi anche il numero di carte in ogni banda giocata fornisce altri punti Fama al giocatore. Nella prima era viene contato solo il segnalino punteggio più basso e il primo posto, nella seconda due segnalini e il primo e secondo giocatore, nella terza tutti e tre i segnalini e i primi tre giocatori. 

Si lasciano le pedine controllo sul tabellone, si ridanno le carte e si riparte con una nuova era. 

Prime impressioni

Un gioco pulito e lineare, nel quale si riconoscono lo stile e gli elementi tipici dell'autore. 
Ci sono tre Ere praticamente identiche ma con un'escalation nel punteggio e nell'affollamento del tabellone. Solo due azioni tra cui scegliere ad ogni round. Il tempo scandito dai draghi fornisce quell'incertezza alla durata in grado di aggiungere pepe al tutto. 

Anche le regole per adattarlo a due o tre giocatori mi paiono valide e l'ampia scalabilità è sicuramente un punto a favore. 

Le razze sono ben differenziate e la scelta del leader e della sua abilità farà la differenza e porrà di fronte a qualche scelta interessante. Altra nota positiva il fatto che siano ben dodici e se ne utilizzino solo sei per partita, aumentando la rigiocabilità. 
Al di là di questa nota di colore ed ambientazione il gioco rimane comunque parecchio astratto, quindi sconsigliato a chi privilegia il tema nelle sue scelte al tavolo. 

Insomma: se l'autore è nelle vostre corde, questo gioco non vi deluderà di certo; mentre, se non lo apprezzate molto, dubito che Ethnos vi farà ricredere.