Assassinorum Execution Force

Voto recensore:
0,0

Chi non conosce GW? La ditta che ha creato gli universi di Warhammer Fantasy e Warhammer 40.000, due capisaldi del mondo ludico.

 

GW produce miniature e kit di plastica di grandissima qualità per i suoi sistemi wargames 28/32 mm (negli anni '80 ne produceva anche per altri sistemi...) ma la stessa è anche famosa per aver prodotto alcuni giochi da tavolo che sono rimasti nel cuore di tantissimi appassionati. Mi riferisco ovviamente a pesi massimi quali Talisman, Heroquest e Starquest (in collaborazione con MB), Space Hulk, Warhammer Quest ecc.

 

Col tempo la casa inglese ha deciso di concentrare sempre più la sua attenzione sul solo lato modellistico/wargame 3D tralasciando il discorso board games (fino a cercare la collaborazione con Fantasy Flight Games, licenziataria di diversi marchi GW e produttrice di diversi titoli di grande successo come la nuova edizione di Talisman, Blood Bowl Team Manager, Relic ecc ecc). Negli ultimi anni ha lasciato perdere anche la linea Specialist Games (che trattava linee di skirmish amatissimi come Mordheim e Necromunda ma non solo) per produrre solo materiale per i tre sistemi “core” da essa gestiti (WHFB, WH40K e Lo Hobbit).

Il effetti l'ultimo vero board game che ha goduto di un certo tipo di supporto è stato proprio Warhammer Quest (classe 1995). Dopo di lui solo una nuova edizione di Space Hulk (la seconda). Dopo un lungo lasso di tempo nel 2009 GW torna in campo con una edizione limitata dell'appena citato Space Hulk, una terza edizione davvero lussuosa e dal regolamento piuttosto ben scritto e bilanciato (essendo un raffinamento dell'originale), una tiratura andata via come il pane e che ha conosciuto sui mercati dell'usato quotazioni da capogiro.

Forte di quest'ultima incoraggiante esperienza GW fa uscire nel 2011 una nuova scatola contenente tutto il necessario per giocare un wargames in salsa navale ambientato nel mondo di WHFB. Ancora una volta la componentistica è di primo livello ma a quanto pare il sistema non incontra il favore del pubblico e cade nel dimenticatoio. Tre anni dopo GW torna a riproporre una nuova edizione di Space Hulk (che si differenzia pochissimo dalla terza) e dopo nemmeno un anno eccola qui di nuovo con una nuova proposta: Assassinorum – Execution Force!

 

COMPONENTI

La scatola, meno alta di quella di SH, si presenta bene con una bella copertina raffigurante i quattro protagonisti del gioco. Non appena la apriamo ci troviamo di fronte a diversi sprue con tutti i pezzi per montare le miniature del gioco (23 in tutto: 4 assassini, un Caos Lord, un famiglio, 3 Space Marine del Caos e gli altri sono tutti cultisti caotici), un mazzo di carte evento, diversi fogli con vari segnalini e tasselli rappresentanti le diverse stanze che esploreremo durante il gioco. Completano il tutto le carte raffiguranti il profilo di ogni miniatura in gioco e 6 dadi da 6.

La plancia si compone di 4 parti in cartoncino bello spesso e ottimamente illustrato. Tre di queste vanno unite (un unico modo possibile) e rappresentano i cunicoli della base dove gli assassini si infiltreranno. L'ultimo è il luogo dello scontro finale tra il Caos Lord e i protagonisti ed è accessibile solo quando i giocatori scovano un teletrasporto e il meccanismo per attivarlo.

Il gioco è disponibile solo in inglese.

 

IL GIOCO

Il sistema è per 1 / 4 giocatori ed è un cooperativo: si gioca quindi tutti assieme contro l'intelligenza artificiale del gioco.

Lo scopo dei nostri (brutti) eroi è quello come detto di scovare il malvagio Caos Lord prima dello scadere del 16° turno (nel gioco: prima che completi il suo malvagio rituale), facendosi strada tra i gli scagnozzi che devono proteggere il loro malvagio signore.

Ogni eroe è dotato di caratteristiche come Resiliance (indica la difesa: è il numero che un nemico deve ottenere su uno o più dadi per colpirlo) e Stamina (le ferite che può subire prima di morire). Oltre questo abbiamo le capacità di attacco (n. di dadi da tirare ed eventuali modificatori) e di cura. Infine ogni assassino ha due abilità uniche, una utilizzabile tre volte ed una altra una volta sola. La carta dei nemici presenta le stesse informazioni.

Ogni turno ciascun eroe può compiere due azioni tra quelle disponibili (e mai la stessa azione due volte) come muovere, sprintare (1D6 di movimento in più), sparare, colpire in corpo a corpo e curarsi. Fatto questo si pescano una o più carte evento (se i nemici sono allertati – vale a dire abbiano visto gli assassini o siano stati attaccati) e si muovono i caotici (di un d6 e davanti ad un bivi si ritira un dado per decidere da che parte girerà il modello).

Quando uno o più assassini arrivano sulla soglia di una porta viene pescato un tassello che rappresenta la stanza stessa, il suo contenuto ed eventuali nemici presenti.

Come detto gli assassini devono trovare la stanza del teletrasporto e quella della sua attivazione per arrivare alla camera del rituale e fare fuori il boss finale.

Cuore del sistema è il combattimento: si può sparare ad un nemico in vista o attaccare in corpo a corpo se si occupano due quadranti confinanti. Si tirano i dadi indicati dalla propria abilità di combattimento relativa e se si ottiene un valore sufficiente ai dadi si ferisce il nemico. Inutile dire che essendo gli assassini in disperata inferiorità numerica muoversi con circospezione ed evitare di essere circondati dagli avversari sarà quanto meno necessario per cercare di arrivare vivi allo scontro finale – e nel tempo concesso.

 

Tutto qui? Sì, tutto qui.

 

 

COMMENTO FINALE

Tutto bello e divertente allora? No, assolutamente no. Il preambolo alla recensione è proprio per sottolineare il confronto – impietoso – tra le fantastiche uscite GW degli anni novanta e quest'ultimo prodotto. Proposto al pubblico al modesto prezzo di cento (CENTO) euro, a fronte di una componentistica di buona qualità (ma se vogliamo essere pignoli le uniche miniature inedite del gioco sono gli assassini mentre gli Space Marine del Caos sono pure piuttosto vecchiotte) ci troviamo di fronte ad un giochino semplice, senza troppe pretese, dalla giocabilità piuttosto scialba, schiavo (ancora una volta) del capriccio dei dadi ma soprattutto dalla rigiocabilità pari a ZERO. Una e una sola la missione proposta dal gioco: entrare nella base e far fuori il cattivone. Sebbene la pesca delle tessere stanza possa dare un minimo di varietà al gioco, dopo tre partite il tutto saprà terribilmente di noioso e stantio.

Il sistema stesso non permette finezze strategiche particolari: bisogna stare lontani almeno 6 caselle dai nemici (che così non vedranno gli assassini), che si muovono seguendo i pattern proposti dal sistema dell'IA, non esiste il discorso di coperture, colpi mirati, combattimento di squadra/con supporto di alleati... E il dado di fronte a tale pochezza fa il bello e cattivo tempo.

Di positivo ci sono le miniature degli assassini, la plancia, il BG se vogliamo (appena sfiorato), la possibilità di giocare in solitario... e basta. Sarebbe stato così difficile ed impegnativo chiedere a GW un opuscolo con – diciamo – 6 missioni differenti da scegliere tirando il famoso dado? O collegarle come una mini campagna? Rendere la plancia un attimo più modulabile? Dare due opzioni tattiche in più ai giocatori? E tutto questo viene proposto ad un prezzo fuori da ogni logica.

Qualcuno vorrebbe “giustificare” il costo della scatola con il (presunto) valore delle miniature contenute. Non comprendo la logica del discorso onestamente: da giocatore di board games non penso minimamente di pagare un centone per un sistema che dopo quattro partite ha detto tutto quel che poteva dire.

E se fossi un giocatore di WH40K mi sentirei preso in giro da una ditta che mi obbliga a sborsare un centone per un blocco di miniature utilizzabili magari solo in parte (gioco gli assassini? Li gioco tutti? E gioco col caos?)

Il confronto con il primo, diretto avversario che mi viene in mente, Gears of War della FFG, è ovviamente impietoso sotto ogni punto di vista, dal sistema di gioco fino al prezzo (e le miniature sono di più e non tanto inferiori come qualità della scultura, anzi...).

Mi spiace essere così negativo su questo prodotto: pur non giocando a WH40K ne apprezzo l'ambientazione. Un gioco da tavolo sarebbe per la la soluzione migliore rispetto al wargame per giocare qualcosa ambientato in quell'universo. Ma se il prodotto proposto da GW è questo mi vedo costretto a passare e ad attendere, e sperare, altro...

Pro:

- Belle miniature

- Bella plancia

- Veloce da giocare

Contro:

- Sistema di gioco troppo semplice

- Longevità inesistente

- Prezzo spropositato

- Le miniature devono essere assemblate e dipinte per godere appieno del gioco

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