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  • Recensione di Here I Stand, un card driven profondo e complesso della GMT Games, casa editrice abituata a sfornare giochi da tavolo per gli amanti dei wargames corposi, ben curato nella ricostruzione storica.
    Autore:
    El-DoX

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Here I Stand: voti, classifiche e statistiche Indice ↑

Persone con il gioco su BGG:
5260
Voti su BGG:
3911
Posizione in classifica BGG:
444
Media voti su BGG:
7,88
Media bayesiana voti su BGG:
7,02

Voti e commenti per Here I Stand

7

Nessun commento

9

Nessun commento

7

Con una sola partita alle spalle comincio ad assegnargli un blando 7.

Mi aspettavo di meglio: è un gioco molto "disordinato"... nel senso che ci sono due giochi al suo interno che si muovono parallelamente: da una parte il gioco religioso, con riforma e controriforma, che fanno far punti al papato e al protestante mediante tiri di secchiate di dadi, e dall'altra un gioco di diplomazia e conquista, che vede protagonisti inglesi, francesi, asburgo e ottomani, e in cui ci sono condizioni particolari di vittoria per ognuna di queste fazioni (ad esempio, il francese deve costruire castelli per il prestigio, mentre l'inglese dovrà sposare e ripudiare mogli nella speranza di generare l'erede maschio al trono). Il problema di questi due giochi "paralleli" è che sono scollegati tra loro: una potenza militare non potrà quasi per nulla mettere i bastoni tra le ruote ad una religiosa e viceversa.

Altro difetto ahimè determinante sono i tempi morti: come in Axis & Allies, tra una tua azione e quella successiva passa molto tempo di inattività, in cui non puoi fare nulla. La diplomazia ad inizio turno è carina, perché permette di accordarsi con gli altri giocatori a tavolo, ma è una parentesi altamente interattiva molto breve tra turni molto lunghi, e non un elemento sempre presente come in altri giochi.

Detto questo è un gioco godibile e divertente ma, dato il tempo che richiede, direi che ci sono alternative preferibili.

10

Un gioco splendido, anche se estremamente complicato. Avvincente, è assai interessante come ogni giocatore possa vincere con obiettivi e strategie completamente diverse. Ottimale per 3 giocatori, specie per ridurre i tempi di attesa durante il turno altrui.

7

dopo una mezza dozzina di partite in tre , cinque e sei giocatori, dico la mia sul "giocone" per eccellenza: un po' deludente. A deludere è soprattutto la traduzione dello scontro religioso, che in teoria è l'idea portante del gioco: la lotta per la supremazia confessionale si aggiunge e si interseca con quella per il predominio politico e militare introducendo una nuova dimensione a quella che altrimenti sarebbe in sostanza un'espansione per sei giocatori di Napoleonic Wars...ma di fatto la "guerra" tra cattolici e protestanti si risolve in un incessante lancio di dadi modificati dal valore dei teologi impegnati nello scontro e dalla diffusione delle differenti dottrine nelle città adiecenti a quelle in cui avviene il confronto; vale a dire...gli stessi meccanismi di uno scontro militare, in cui bisogna dare un'occhiata alla situazione sul tabellone e scegliere i migliori generali...!!...Il povero disgraziato che "interpreta" il Protestante, in particolare, è condannato per tutta la partita a fissarsi su guesta follia dadistica,vista la scarsa rilevanza per lui dell'aspetto militare (si limta a difendere le posizioni, generalmente)...mi sarei aspettato che ad un'idea così brillante corrispondesse qualche meccanismo particolare - che so, un mazzo di carte riservato appositamente alla risoluzione di dispute teologiche,....- a parte questa (grave) pecca il gioco è comunque appassionante grazie soprattutto alla fase diplomatica che permette di vedere all'opera delle belle combo messe in campo da giocatori alleati ...proprio per questo è consigliabile giocare con un gruppo non troppo competitivo, dove la curiosità per le offerte diplomatiche abbia la meglio su una arcigna diffidenza che impoverirebbe un po' la partita...

10

Capolavoro assoluto, per ambientazione, coinvolgimento e game play.
L'esperieneza e` ricca e` appagante, in particolare se interessati allo specifico periodo storico.
Da evitare se non si e` predisposti ai giochi lunga durata e a regolamenti complessi. Apprezzabile sia dai wargamer che dagli altri.

8

Veramente un bel gioco di guerra, un po lungo e complesso, ma il tipo di ambientazione lo richiede. I suoi punti di forza sono la rigiocabilità pressochè infinita, ogni potenza ha un percorso strategico diverso per raggiungere la vittoria, l'assoluto equilibrio tra le forze, tanto che una partita anche quando sembra vinta, o irrimediabilmente persa, in genere non lo è, la fase diplomatica veramente divertente ed innovativa.
I difetti a mio avviso, le meccaniche un po' lente durante i combattimenti (ma riconosco che sono necessarie per l'equilibrio anzi detto), la lentezza delle azioni del papato e del protestante, che in genere richiedono molto più tempo di quello richiesto dalle altre potenze, ed infine le azioni di papato e protestante che spesso sembra che giochino una partita a se stante completamente avulsa dalle altre potenze.
Complessivamente 8.50, sperando che nel suo sequel (virgin queen) tali difetti siano stati corretti.

9

Giocone gigante e meraviglioso, complesso e incredibilmente avvincente.
L'unico difetto è che è difficile trovare il tempo necessario a giocarlo (e le regole con 1000 eccezioni)

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