^^ un poco di qwein ce... riporto la mia versione goblinesca
Ambientazione:
Un mondo fantasy medioevale, castelli, villaggi, montagne inesplorate e ambie pianure, ma noi siamo Goblin, e se segui questo gioco, scordati di fare il cavaliere, la magia, le belle armature lucenti, noi siamo Goblin, viviamo in stretti cunicoli nelle montagne o lungo le pianure, la nostra pelle e verde, a tratti rugosa, gli occhi rossi infossati e siamo ricoperti di peluria e sporcizia. Vestiamo di pochi e miseri stracci, puzzolenti pelli animali e parti rugginose di armature. Siamo dei predatori e i nostri denti gialli sono perfetti per lacerare le carni. Viviamo per il nostro clan e perchè il nostro popolo sopravviva agli esseri malvagi che ci minacciano. Alcuni di noi anziani hanno la pelle quasi marrone, e gli occhi velati da patina gelatinosa per una vita spesa nei cunicoli. Siamo Goblin siamo un popolo guerriero. Preparati per vivere con noi il nostro mondo.
Goblin la Razza:
I nostri arti sottili,terminano con mani artigliate e unghie appuntite perennemente sporche di terra, alla nascita il parto può portare alla morte della madre e un fatto comune, e le nascite sono sempre plurigemellari, solitamente 2-4 ma molte volte anche 5-6, la mortalità infantile è elevatissima, e le madri sopravissute fino al compimento dei 3 anni dei figli sopravissuti non accettano nuovi contatti con noi. Non esistono unioni durature, ma esistono possibili periodi lunghi, e le famiglie sono divise in clan e spesso allargate a primi, secondi compagni delle nostre donne. Tutto il clan e matriarcale, le donne ordinano e noi obbediamo. Non di rado chi contrasta la matriarca in un clan rischia di venirne cacciato e non e una bella vita doversi procurare tutto da se. Ci cibiamo di cani, gatti, topi che alleviamo, funghi che crescono nelle caverne e contribuiscono a fornirci luce attraverso la loro bassa luminescenza. Non che serva a molto, i nostri occhi vedono bene nella semi oscurità. Ogni clan famigliare spesso cade in accese dispute con altri clan famigliari per motivi più disparati, come un cane, un invasione non prevista in una zona proibita ai non membri di quel clan. Spesso sfociano in lotte che possono causare la morte. Noi la morte la prendiamo sul serio, e onoriamo sempre i nostri defunti e a volte anche quelli dei nostri nemici. Abbiamo abili fabbri che estratto il metallo dalla terra possono forgiare armi e parti di armature. Abbiamo un complesso cerimoniale per il raggiungimento dell'età adulta ovvero i tredicesimo anno di età, periodo in cui ci viene consegnata la prima arma in ferro, prima veniamo obbligati a portare armi in legno e veniamo considerati nulla. Dimostrando valore in battaglia prendiamo il diritto di indossare armature specie se sottratte ai nostri nemici le indossiamo con onore. I giovani debbono passare una pesante prova al tredicesimo anno di età e spesso molti non superandola trovano la morte. I nostri padri ci raccontano le gesta dei padri dei loro padri e contribuiamo cosi a tramandare oralmente la nostra storia. E ogni volta quella storia si infarcisce di nuove gesta eroiche. Non diciamo mai il nostro nome a chi non e del nostro clan, potrebbe usarlo per riti magici contro di noi, abbiamo un intero repertorio di gesti scaramantici per evitare simili tranelli. Quando riveliamo il nostro nome diciamo: Io sono **** figlio di **** nipote di **** e parliamo sempre al maschile dei nostri padri. Le nostre donne tendono a ingrassare dopo il primo o il secondo parto, e la loro fame aumenta, e noi dobbiamo procurare loro cibo continuamente. Cibo che solo loro possono toccare per prime e dividere in parti per gli altri a seconda della scala gerarchica e o dando precedenza ai giovani. Noi possiamo raggiungere un altezza pari a un metro fino a un metro e mezzo, raramente viene superato, consideriamo questo una fortuna in quanto i più alti sono corteggiati dalle nostre donne. Viviamo in media salvo incidenti dai 30 ai 45 anni, sono pochi gli anziani sopra i 50. Le donne perdono la Matriarcalità quando non possono più avere figli e vengono abbandonate alla bontà del clan che magari prima guidavano, non e raro che esse muoiano di fame. Mentre i nostri padri anziani vengono venerati come saggi e i pochi e raggiungono i 45 anni di età vengono aiutati e nutriti da tutti i clan. Abbiamo un nutrito numero di radici e bacche, erbe di superficie per curarci, per risolvere quelle malattie che non possono essere curate dai nostri shamani. Noi ci rivolgiamo per ogni nostro problema allo shamano pagandolo in cibo, egli e un membro elitario al pari di una Matriarca, egli ci cura dandoci in cambio amuleti, ceneri o ossa consacrate. Gli anziani tramandano un segreto tra loro che rivelano solo a nuovi anziani e questo segreto riguarda le nostre origini che secondo le leggende ci videro presenti alla nascita dei tempi, sebbene in forme diverse da quella attuale. Le Matriarche alla nostra crescita scelgono per noi il destino come le loro madri hanno fatto per altri dalla notte dei tempi, esse ci dicono se saremo guerrieri, fabbri, allevatori, coltivatori, shamani o erboristi curatori. Alla sera ci troviamo nella grande camera comune e gli anziani ci raccontano il passato e tutti restano in silenzio e ricordano le parole degli anziani per ricordarle per sempre. Odiamo l'acqua, perchè la temiamo, se cadiamo in essa ed e profonda per noi significa la morte. Siamo curiosissimi, e attratti da cose che luccicano per noi e irresistibile dobbiamo averle e farle diventare uno status simbol sulla nostra persona. Utilizziamo un preciso sistema di scambi per il nostro commercio, e questo e la nostra passione, possiamo passare un giorno intero prima di trovare un accordo che ci soddisfi, ma una volta ottenuto sarebbe motivo di grande vergogna non onorarlo. Chi non onora un baratto viene allontanato da tutti. Nonostante il furto sia pesantemente punito dalle Matriarche dei clan con la schiavitù verso il clan derubato e perfino la cessione dei figli, non è una pratica cosi insolita. Siamo sebbene non appaia molto robusti e sopportiamo bene anche pesanti ferite e portiamo fieri le cicatrici che ci solcano il corpo. Nonostante ci sforziamo molto abbiamo una pessima memoria. Le nostre donne combattono con noi finchè non ci scelgono e diventano madri, esse hanno il nostro rispetto come combattenti e madri.
Ho preso spunto dagli indiani irokesi ma forse nemmeno quello magari i goblin sono stati gia dipinti cosi e il mio e solo un personale riassunto, sai leggi qua leggi la

poi alla fine fai su confusione
