acidshampoo
Onnisciente





- Registrato
- 13 Ottobre 2012
- Messaggi
- 4.542
- Località
- Arezzo
- Sito Web
- facebook.com
- Goblons
- 414
- Utente Bgg
- acidshampoo
Giocata ieri questa nuova versione di Horse Fever, con molti cambiamenti in realtà.
Premetto che i giochi che combinano corse e scommesse sono fra i miei preferiti, ne ho giocati a decine. Con Horse Fever ho sempre avuto un rapporto contrastato. Da una parte un gioco che sulla carta pareva essere quello definitivo nel proprio genere, dall'altra un titolo che una volta implanciato scricchiolava parecchio. Non mi piaceva il fatto che si potessero fare punti vittoria per cose totalmente avulse dalla corsa in sé (le orribili carte obiettivo). Non mi piaceva la durata estenuante e, a scalare, pure i round estenuanti fatti di fasi e controfasi. La cosa migliore era la gara, ma pure lì: troppa roba da tenere sott'occhio, con una simbologia tutto fuorché user-friendly. E poi la cosa peggiore: la doppia asta di fine round, che non c'entrava niente col resto e che era messa lì solo per tenere tutti in gioco. Insomma, intorno alla gara (la parte più emozionante) c'era troppa roba noiosa e burocratica.
Unicorn Fever cambia parecchie cose. Sparisce senza rimpianti la doppia asta di fine round in favore di una tassazione. I round passano da sei a quattro. Spariscono le terrificanti carte obiettivo. Niente più fasi azione e fasi scommessa distinte, ma un'unica elegante fase di tre azioni a scelta per ciascun giocatore. Spariscono i simboli delle carte magia in favore di un breve testo e quelle in conflitto hanno la stessa lettera e si eliminano all'istante. In più abbiamo: carte contratto tematiche (cinque mazzetti diversi, se ne usano due a partita e comunque non escono nemmeno tutte) dagli effetti molto creativi e mediamente molto addosso alla gara. Adesso le scommesse tardive premiano meno. Infine il cavallo che sta andando peggio acquisisce un potere a inizio gara.
Che dire? Sono veramente soddisfatto. E' come doveva essere Horse Fever per essere un bel gioco. Sono state cambiate esattamente le parti che sparavo cambiassero. Altro punto a favore: la componentistica. Veramente spettacolare, non solo le miniature degli unicorni, ma proprio le illustrazioni e l'atmosfera che creano: psichedelica e umoristica come la copertina di un album dei Gong (quindi niente di infantile, come uno invece poteva aspettarsi dal tema unicorni).
Insomma un gran bel gioco di corse e scommesse. Fra i recenti continuo a preferirgli Downforce, per la sensazione di velocità che crea e per come si segue quello che avviene sulla plancia come davvero fosse una gara automobilistica. Ma davvero lo metto fra i migliori giochi del genere ad oggi provati e credo che, rispetto al titolo di Kramer, piacerà molto di più ai gamer.
P.S. Ah, fra i recenti, non mi stancherò mai di consigliare anche Divinity Derby di Carlo A. Rossi.
Premetto che i giochi che combinano corse e scommesse sono fra i miei preferiti, ne ho giocati a decine. Con Horse Fever ho sempre avuto un rapporto contrastato. Da una parte un gioco che sulla carta pareva essere quello definitivo nel proprio genere, dall'altra un titolo che una volta implanciato scricchiolava parecchio. Non mi piaceva il fatto che si potessero fare punti vittoria per cose totalmente avulse dalla corsa in sé (le orribili carte obiettivo). Non mi piaceva la durata estenuante e, a scalare, pure i round estenuanti fatti di fasi e controfasi. La cosa migliore era la gara, ma pure lì: troppa roba da tenere sott'occhio, con una simbologia tutto fuorché user-friendly. E poi la cosa peggiore: la doppia asta di fine round, che non c'entrava niente col resto e che era messa lì solo per tenere tutti in gioco. Insomma, intorno alla gara (la parte più emozionante) c'era troppa roba noiosa e burocratica.
Unicorn Fever cambia parecchie cose. Sparisce senza rimpianti la doppia asta di fine round in favore di una tassazione. I round passano da sei a quattro. Spariscono le terrificanti carte obiettivo. Niente più fasi azione e fasi scommessa distinte, ma un'unica elegante fase di tre azioni a scelta per ciascun giocatore. Spariscono i simboli delle carte magia in favore di un breve testo e quelle in conflitto hanno la stessa lettera e si eliminano all'istante. In più abbiamo: carte contratto tematiche (cinque mazzetti diversi, se ne usano due a partita e comunque non escono nemmeno tutte) dagli effetti molto creativi e mediamente molto addosso alla gara. Adesso le scommesse tardive premiano meno. Infine il cavallo che sta andando peggio acquisisce un potere a inizio gara.
Che dire? Sono veramente soddisfatto. E' come doveva essere Horse Fever per essere un bel gioco. Sono state cambiate esattamente le parti che sparavo cambiassero. Altro punto a favore: la componentistica. Veramente spettacolare, non solo le miniature degli unicorni, ma proprio le illustrazioni e l'atmosfera che creano: psichedelica e umoristica come la copertina di un album dei Gong (quindi niente di infantile, come uno invece poteva aspettarsi dal tema unicorni).
Insomma un gran bel gioco di corse e scommesse. Fra i recenti continuo a preferirgli Downforce, per la sensazione di velocità che crea e per come si segue quello che avviene sulla plancia come davvero fosse una gara automobilistica. Ma davvero lo metto fra i migliori giochi del genere ad oggi provati e credo che, rispetto al titolo di Kramer, piacerà molto di più ai gamer.
P.S. Ah, fra i recenti, non mi stancherò mai di consigliare anche Divinity Derby di Carlo A. Rossi.
Ultima modifica: