Stef
Grande Goblin







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Ovvero, come cercare di resuscitare un personaggio sparito da quarant'anni in due ore e dieci di film basandosi principalmente sulla sua spalla.
In effetti il film poteva tranquillamente chiamarsi "Tonto" e forse sarebbe stato più azzeccato.
Francamente è un filmetto western abbastanza trascurabile che si regge principalmente sul già citato Tonto/Johnny Depp e su un paio di scene d'azione. L'attore "protagonista" è purtroppo abbastanza trascurabile come interpretazione e presenza scenica. Diciamo che Hammer non buca lo schermo: ci si schianta contro e rimbalza qualche metro più in la.
La sceneggiatura non sembra capire bene dove deve andare: ora è comico, ora c'è un massacro di indiani, ora torna comico... così in pratica non soddisfa nessuno. Sotto questo aspetto il precedente Pirati dei Caraibi era leggermente più coerente (salvo forse il terzo, cupo episodio). Gradevole il montaggio, con la particolare trovata della narrazione "a posteriori", piuttosto carina.
Werbinski col far west deve averci preso gusto dopo Rango, eppure il film del lucertolone è sotto molti aspetti superiore come trama e resa dell'ambientazione rispetto a questo Lone Ranger.
Nella sceneggiatura ci sono un paio di buchi neri abbastanza impressionanti, tipo intere guarnigioni dell'esercito che scompaiono convenientemente quando arriva l'eroe.
Alla fin fine le due ore e briciole passano via abbastanza piacevolmente ma la mia impressione è che con un lavorino extra sulla sceneggiatura e sulla coerenza ora ne parleremmo bene per lo meno quanto il primo Pirati dei Caraibi.
In effetti il film poteva tranquillamente chiamarsi "Tonto" e forse sarebbe stato più azzeccato.
Francamente è un filmetto western abbastanza trascurabile che si regge principalmente sul già citato Tonto/Johnny Depp e su un paio di scene d'azione. L'attore "protagonista" è purtroppo abbastanza trascurabile come interpretazione e presenza scenica. Diciamo che Hammer non buca lo schermo: ci si schianta contro e rimbalza qualche metro più in la.
La sceneggiatura non sembra capire bene dove deve andare: ora è comico, ora c'è un massacro di indiani, ora torna comico... così in pratica non soddisfa nessuno. Sotto questo aspetto il precedente Pirati dei Caraibi era leggermente più coerente (salvo forse il terzo, cupo episodio). Gradevole il montaggio, con la particolare trovata della narrazione "a posteriori", piuttosto carina.
Werbinski col far west deve averci preso gusto dopo Rango, eppure il film del lucertolone è sotto molti aspetti superiore come trama e resa dell'ambientazione rispetto a questo Lone Ranger.
Nella sceneggiatura ci sono un paio di buchi neri abbastanza impressionanti, tipo intere guarnigioni dell'esercito che scompaiono convenientemente quando arriva l'eroe.
Alla fin fine le due ore e briciole passano via abbastanza piacevolmente ma la mia impressione è che con un lavorino extra sulla sceneggiatura e sulla coerenza ora ne parleremmo bene per lo meno quanto il primo Pirati dei Caraibi.