Sulla televisione, le masse e la semplificazione

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Rayden

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Quella che segue è una discussione iniziata in un altro thread (Giudizi e pregiudizi verso il mondo GdT) e presto finita off-topic, per cui la ricopio per proseguirla qui.

Rayden":3o49jfur ha scritto:
Kraken":3o49jfur ha scritto:
Il gdt è al videogioco come il libro alla tv
Su questo non sono affatto d'accordo.
Innanzitutto, non è che un'opera è tanto più valida quanto più debba essere fruita attivamente. Non è che devi leggerti un regolamento per goderti un dipinto o una musica!
E poi... dio santo, come ti viene in mente di paragonare il videogioco alla televisione??? L'uno è una delle più moderne e complesse forme di intrattenimento, dimostratasi essere molto più sana di quello che sembra, l'altro è quanto di peggio l'umanità possa offrire.

Semmai, una proporzione migliore potrebbe essere: il gdt sta al tirare ripetutamente e violentemente testate contro un muro, come il libro sta alla tv. ;)

LordDrachen":3o49jfur ha scritto:
Rayden":3o49jfur ha scritto:
Su questo non sono affatto d'accordo.
Innanzitutto, non è che un'opera è tanto più valida quanto più debba essere fruita attivamente. Non è che devi leggerti un regolamento per goderti un dipinto o una musica!
In realtà se tu non fossi andato a scuola e se non vi fosse una ovvia trasmissione orale di determinati principi, potresti pure andare in un museo e dire che Caravaggio fa schifo.
Non per forza devi aver studiato arte, ma senza qualche base che ti arriva anche solo per sentito dire, potresti non avere i mezzi per apprezzare un'opera.
Poi chiaramente esistono parametri di bellezza talmente radicati e antichi e figli della nostra cultura, che difficilmente succede col Caravaggio.
Ma con molte altre cose, meno diciamo "grandi", succede eccome.
La gente ascolta musica di me**a perché abituata ad ascoltare musica di me**a, e l'unica via per emanciparsi è "farsi una cultura".
E poi... dio santo, come ti viene in mente di paragonare il videogioco alla televisione??? L'uno è una delle più moderne e complesse forme di intrattenimento, dimostratasi essere molto più sana di quello che sembra, l'altro è quanto di peggio l'umanità possa offrire.
E' una banalità quella che hai detto. Esistono professionisti televisivi, giornalisti, e gente che fa fictions di qualità solo per il piccolo schermo.
Ridurre tutto a "il peggio" è qualunquista, lasciatelo dire.
Soprattutto perché non fai una disamina culturale, come la fece il grande Pasolini, sul mezzo... ma la fai sul contenuto.

Sta esaltazione dei videogiochi, invece, dal mio punto di vista è largamente fuori luogo .... ma non per il mezzo in se, quanto nel negare (al pari di cinema e musica) che in questi ultimi 15-20 anni ha avuto un tracollo qualitativo dovuto ad una sovra-semplificazione.
In generale ovviamente, non scendo nel dettaglio del singolo gioco.
Ed è un processo che cominciano a subire anche i gdt. Guarda caso.

La semplificazione, l'easy access (Apple!), che sfocia nella banalità, nella superficialità, nella passività di fruizione sono tratti evidenti del modello di prodotti che escono in questi anni.
Il prodotto che va bene per tutti, grandi e piccini, uomini e donne, che non discrimina nessuno, neutro, piatto, omologato... ma "cool".
Il caffè/acqua sporca di Starbucks, l'ennesimo rpg su video coi dialoghetti che è sempre più film e meno gioco, il computer dove non puoi smanettare ma c'ha il design figo, la birra beverina industriale senza personalità, il gruppo rock non troppo duro, il film di Michael Bay o per contro l'ennesimo cartone animato Pixar, ecc ecc.

8)

Rayden":3o49jfur ha scritto:
LordDrachen":3o49jfur ha scritto:
Rayden":3o49jfur ha scritto:
Su questo non sono affatto d'accordo.
Innanzitutto, non è che un'opera è tanto più valida quanto più debba essere fruita attivamente. Non è che devi leggerti un regolamento per goderti un dipinto o una musica!
In realtà se tu non fossi andato a scuola e se non vi fosse una ovvia trasmissione orale di determinati principi, potresti pure andare in un museo e dire che Caravaggio fa schifo.
Non per forza devi aver studiato arte, ma senza qualche base che ti arriva anche solo per sentito dire, potresti non avere i mezzi per apprezzare un'opera.
Poi chiaramente esistono parametri di bellezza talmente radicati e antichi e figli della nostra cultura, che difficilmente succede col Caravaggio.
Ma con molte altre cose, meno diciamo "grandi", succede eccome.
La gente ascolta musica di me**a perché abituata ad ascoltare musica di me**a, e l'unica via per emanciparsi è "farsi una cultura".
Sapevo che qualcuno sarebbe cascato nella trappola di ribattere su questo. Ma, in effetti, se ci pensi non c'entra niente con quello che stavamo dicendo io e Kraken. Per apprezzare qualsiasi forma d'arte evoluta c'è bisogno di educazione a quel tipo di arte. Per la pittura, per la musica, per il cinema, per qualsiasi cosa. Questo è scontato.
Ma qui si discuteva dello sforzo preventivo che va fatto per fuire di una singola opera. Se sei il giocatore più esperto del mondo, per giocare ad un gioco nuovo devi leggerti il regolamento. Se sei il critico d'arte più influente del mondo, per "leggere" una nuova opera hai bisogno solo di guardarla.

LordDrachen":3o49jfur ha scritto:
Rayden":3o49jfur ha scritto:
E poi... dio santo, come ti viene in mente di paragonare il videogioco alla televisione??? L'uno è una delle più moderne e complesse forme di intrattenimento, dimostratasi essere molto più sana di quello che sembra, l'altro è quanto di peggio l'umanità possa offrire.
E' una banalità quella che hai detto. Esistono professionisti televisivi, giornalisti, e gente che fa fictions di qualità solo per il piccolo schermo.
Ridurre tutto a "il peggio" è qualunquista, lasciatelo dire.
Soprattutto perché non fai una disamina culturale, come la fece il grande Pasolini, sul mezzo... ma la fai sul contenuto.
Essù, se trovo un'orchidea in una palude, non vado in giro a dire che la palude è un posto "bello"! Se il 99% di quello che viene prodotto in televisione è denigrante, deprimente e frustrante, l'1% che si salva è trascurabile in un discorso del genere (se stessimo compilando un resoconto per l'istat, sarebbe diverso).
E comunque, ti sbagli: la disamina è proprio sul mezzo! È proprio il mezzo in sé il problema: andava bene per il dopoguerra, è stato utile a veicolare informazioni, a unire il paese, a insegnare la lingua italiana, e a molte altre cose. Ma ora è il 2013, i tempi cambiano e le tecnologie diventano obsolete. Ora abbiamo mezzi di informazione infinitamente più potenti, personalizzabili, fruibili attivamente, impossibili da controllare, liberi sia nei contenuti che nei modi e tempi di fruizione, ecc.
Da anni ormai sostengo che la televisione sia un generatore di masse, la voce che dice il vero, che stabilisce cosa è "normale" e cosa non lo è (se la televisione parlasse dei gdt, ad esempio, noi diventeremmo improvvisamente "normali"!); insomma, uno dei due più gravi cancri dell'umanità, e che se scomparisse del tutto, al netto di pregi e difetti, il mondo diventerebbe di gran lunga un posto migliore.
Ma questo discorso a cui mi hai costretto ad accennare è molto vasto, e fortemente off-topic. :-?

LordDrachen":3o49jfur ha scritto:
Sta esaltazione dei videogiochi, invece, dal mio punto di vista è largamente fuori luogo .... ma non per il mezzo in se, quanto nel negare (al pari di cinema e musica) che in questi ultimi 15-20 anni ha avuto un tracollo qualitativo dovuto ad una sovra-semplificazione.
In generale ovviamente, non scendo nel dettaglio del singolo gioco.
Ed è un processo che cominciano a subire anche i gdt. Guarda caso.
Non saprei espirmermi in prima persona riguardo a questo "tracollo qualitativo" di cui parli perché non gioco ai videogiochi ormai da anni: non mi piacciono granché. Ma li rispetto, e m'incuriosisco sempre dalle descrizioni dei miei amici appassionati quando mi parlano di nuovi giochi, magari indie, fortemente innovativi (per la grafica, per il gameplay, per i contenuti, ecc.) e che possono a buon diritto essere cosiderati opere d'arte.
E poi leggo, studio il gioco in ogni sua forma e così anche i videogiochi, e ci sono fior fiore di intellettuali che lottano controcorrente per difenderne la reputazione così come fecero per salvare i giochi di ruolo negli anni novanta (e tutt'ora).
In ogni caso, il fatto che tu rilevi un "tracollo qualitativo" nel cinema, nella musica, nei videogiochi e nei gdt mi fa pensare che semplicemente la tua sia una visione da "apocalittico" mentre la mia da "integrato". Probabilmente, la verità (ammesso che esista!) sta nel mezzo. ;)

LordDrachen":3o49jfur ha scritto:
La semplificazione, l'easy access (Apple!), che sfocia nella banalità, nella superficialità, nella passività di fruizione sono tratti evidenti del modello di prodotti che escono in questi anni.
Il prodotto che va bene per tutti, grandi e piccini, uomini e donne, che non discrimina nessuno, neutro, piatto, omologato... ma "cool".
Il caffè/acqua sporca di Starbucks, l'ennesimo rpg su video coi dialoghetti che è sempre più film e meno gioco, il computer dove non puoi smanettare ma c'ha il design figo, la birra beverina industriale senza personalità, il gruppo rock non troppo duro, il film di Michael Bay o per contro l'ennesimo cartone animato Pixar, ecc ecc.
Anche qui, capisco la tua posizione da apocalittico, e in parte la condivido, ma propongo anche una riflessione che va in direzione opposta.
Viviamo in un mondo frenetico, che si rinnova completamente di anno in anno, pieno di strumenti complessi e di difficile utilizzo. Quotidianamente ci capita di dover imparare ad usare un telefono nuovo, un elettrodomestico, un software, un sito web; facciamo sforzi intellettuali per districarci tra la burocrazia del nostro lavoro, che cambia di anno in anno; costantemente cambiano le abitudini, le opportunità, le fonti da cui attingere notizie, ecc. Il nostro tempo ci richiede impegno intellettuale costante e -spesso- lancinante anche solo per sopravvivere! Io spesso sento il bisogno di mandare a cagare tutto e andarmene a guardare un tramonto, spesso vorrei avere la mente sgombra per potermi leggere un buon libro. Se il mondo non andasse verso la semplificazione (in particolare il mondo teconologico, che è quello che cambia più in fretta e più radicalmente), impazziremmo, oppure semplicemente eviteremmo di usare le cose troppo sofisticate.
Personalmente, preferisco lasciare le cose complicate nell'ambito del piacere: ben venga un gioco da tavolo complicato, che mi studio con calma e per escusivo piacere (lo stesso che si prova risolvendo un rompicapo), e poi lo gioco anche! Ma bando alle cose complicate "per dovere": non ho tempo da perdere appresso all'ultima trovata tecnologica, quella mi serve, subito e senza rogne. Se devo frequentare un corso di laurea in informatica per poter scrivere un testo in Word, preferisco scrivere sulla carta. Ma non per pigrizia o per scarsa curiosità, bensì per convenienza!

LordDrachen":3o49jfur ha scritto:
Rayden":3o49jfur ha scritto:
Ma qui si discuteva dello sforzo preventivo che va fatto per fuire di una singola opera. Se sei il giocatore più esperto del mondo, per giocare ad un gioco nuovo devi leggerti il regolamento. Se sei il critico d'arte più influente del mondo, per "leggere" una nuova opera hai bisogno solo di guardarla.
Non sono d'accordo, non è così diverso.
Fa sempre parte dell'impegno profuso, sia esso diretto o indiretto.
L'esperienza ai giochi ti fa entrare nell'ottica più velocemente. Un wargamista legge il regolamento ma molte cose le da spesso per scontate, per previa conoscenza di meccaniche.
Uno che non ha mai giocato, fa enormemente più fatica.
Le opere che non richiedono sforzo preventivo sono generalmente meno profonde.
L'attenzione (e pazienza) che ci devi mettere quando guardi 2001 Odissea nello Spazio, non è quella che ci metti per guardare Star Wars. Tanto per dire.

Rayden":3o49jfur ha scritto:
Essù, se trovo un'orchidea in una palude, non vado in giro a dire che la palude è un posto "bello"!
Di più: ti dico che i tv-shows, attualmente sono superiori al cinema, in quanto sceneggiature e originalità.
Non banalizziamo, ripeto.
E comunque, ti sbagli: la disamina è proprio sul mezzo! È proprio il mezzo in sé il problema: andava bene per il dopoguerra, è stato utile a veicolare informazioni, a unire il paese, a insegnare la lingua italiana, e a molte altre cose.
Fino al momento in cui capiremo gli estremi limiti di internet e del
divertimento falsamete interattivo che ci stanno propinando ^^
La cosa del "liberi", poi, è ingenuamente ottimista.
1-La quantità non è qualità.
2-Con tutto quello che è successo siamo controllati e ci controlliamo a vicenda 24/7.
Da anni ormai sostengo che la televisione sia un generatore di masse
Lo è anche internet, con la differenza che ha rinunciato al piano autoritario esplicito, per un piano superficializzante implicito.
Chiudendo l'OT: il pensiero critico è proporzionale al numero di libri di saggistica letti dalle persone. Purtroppo la gente è ignorante perché subisce i mezzi di comunicazione di massa, che proprio a causa della velocità, fruibilità, sintetizzazione e potenza sensoriale del messaggio, disincentivano la riflessione, l'astrazione e l'immaginazione pura.
E poi leggo, studio il gioco in ogni sua forma e così anche i videogiochi, e ci sono fior fiore di intellettuali che lottano controcorrente per difenderne la reputazione così come fecero per salvare i giochi di ruolo negli anni novanta (e tutt'ora).
Niente da dire, se è per questo anche la televisione offre opere d'arte, lo ribadisco. E' supponente pensare che sia un mezzo arido, semmai è un mezzo autoritario, ma artisticamente può produrre cose eccellenti come gli altri.
la tua sia una visione da "apocalittico" mentre la mia da "integrato".
Direi che la mia è una visione iper-critica, la tua è da assuefatto. ^^
Se il mondo non andasse verso la semplificazione (in particolare il mondo teconologico, che è quello che cambia più in fretta e più radicalmente), impazziremmo, oppure semplicemente eviteremmo di usare le cose troppo sofisticate.
Ma secondo te ha senso un sistema che ti obbliga a utilizzare 5000 cose per non essere tagliato fuori?
Per essere falsamente drogato da feedbacks di gente che non hai mai visto?
Che riduce gli anziani a dei derelitti perché non stanno al passo delle innovazioni?
Che ti costringe continuamente a cambiare i dispositivi che diventano vecchi?
Cioè la soluzione per te sarebbe rendere i dispositivi sempre + semplici, per me invece dovremmo davvero mandare a cagare tutti.
Dovremmo avere molta meno tecnologia sociale.
Anche la nostra capacità espressivo-comunicativa e linguistica si è impoverita, a mio modo di vedere.
Poi sarò apocalittico, ma preferisco definirmi antimoderno.
;)
 

Rayden

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Ed ecco la mia risposta a LordDrachen.

LordDrachen":1tt1kt2x ha scritto:
Rayden":1tt1kt2x ha scritto:
Ma qui si discuteva dello sforzo preventivo che va fatto per fuire di una singola opera. Se sei il giocatore più esperto del mondo, per giocare ad un gioco nuovo devi leggerti il regolamento. Se sei il critico d'arte più influente del mondo, per "leggere" una nuova opera hai bisogno solo di guardarla.
Non sono d'accordo, non è così diverso.
Fa sempre parte dell'impegno profuso, sia esso diretto o indiretto.
L'esperienza ai giochi ti fa entrare nell'ottica più velocemente. Un wargamista legge il regolamento ma molte cose le da spesso per scontate, per previa conoscenza di meccaniche.
Uno che non ha mai giocato, fa enormemente più fatica.
Le opere che non richiedono sforzo preventivo sono generalmente meno profonde.
L'attenzione (e pazienza) che ci devi mettere quando guardi 2001 Odissea nello Spazio, non è quella che ci metti per guardare Star Wars. Tanto per dire.
Ho capito, ma qui stiamo mischiando tre cose diverse:
- quanta attenzione o pazienza dei avere durante la fruizione
- quanta educazione o preparazione in quel genere o tipo di arte devi avere prima della fruizione
- quanto devi applicarti, per forza, prima di ogni singola fruizione (o, se vogliamo essere più rigorosi, quanto di ciò che devi sapere per poter fruire dell'opera diventerà poi "cultura personale" utile per tutte le altre opere dello stesso tipo di arte)

È chiaro che questi tre aspetti non sono completamente indipendenti: se sono un esperto cinefilo potrò fruire di 2001 prestando molta attenzione; se sono ineducato al cinema, probabilmente se prima qualcuno mi introduce un pochino al film (senza spoiler) ci capisco qualcosa di più. Ma né l'uno né l'altro è costretto a leggere delle istruzioni prima di poterlo vedere! Mentre nei gdt sia l'esperto che il novizio sono costretti a leggere le regole.
Ed è anche chiaro che chi è un giocatore esperto avrà dimestichezza con meccaniche e terminologie tanto da rendergli scorrevole la lettura del regolamento, ma comunque dovrà leggerlo, e anche con attenzione, perché spesso il twist, la regoletta apparentemente insignificante che stravolge una meccanica, è dietro l'angolo!

LordDrachen":1tt1kt2x ha scritto:
Rayden":1tt1kt2x ha scritto:
Essù, se trovo un'orchidea in una palude, non vado in giro a dire che la palude è un posto "bello"!
Di più: ti dico che i tv-shows, attualmente sono superiori al cinema, in quanto sceneggiature e originalità.
Non banalizziamo, ripeto.
Ok, esistono serie stupende, ma la televisione non è solo quello. E comunque, anche concentradoci solo su quel -boh?- 5% di produzione televisiva che sono le serie, ma... in proporzione? Su 100 film, quanti sono artisticamente validi? Su 100 serie televisive, quante sono artisticamente valide?

LordDrachen":1tt1kt2x ha scritto:
Rayden":1tt1kt2x ha scritto:
E comunque, ti sbagli: la disamina è proprio sul mezzo! È proprio il mezzo in sé il problema: andava bene per il dopoguerra, è stato utile a veicolare informazioni, a unire il paese, a insegnare la lingua italiana, e a molte altre cose.
Fino al momento in cui capiremo gli estremi limiti di internet e del
divertimento falsamete interattivo che ci stanno propinando ^^
La cosa del "liberi", poi, è ingenuamente ottimista.
1-La quantità non è qualità.
2-Con tutto quello che è successo siamo controllati e ci controlliamo a vicenda 24/7.
1. Vero. Ma la quantità costringe a scegliere!
2. Quindi? Non capisco che vuoi dire con questo.
In ambito di informazione, l'enorme pregio di internet rispetto alla televisione non è tanto l'interattività, quanto la sua capacità di autocriticarsi spontaneamente: su internet trovi continuamente gente che parla male di un certo articolo, di un certo sito, o di internet stesso, e a tutti costoro nessuno gliel'ha detto di farlo: è una sua conseguenza fisiologica.

LordDrachen":1tt1kt2x ha scritto:
Rayden":1tt1kt2x ha scritto:
Da anni ormai sostengo che la televisione sia un generatore di masse
Lo è anche internet, con la differenza che ha rinunciato al piano autoritario esplicito, per un piano superficializzante implicito.
Interessante espressione.

LordDrachen":1tt1kt2x ha scritto:
Rayden":1tt1kt2x ha scritto:
E poi leggo, studio il gioco in ogni sua forma e così anche i videogiochi, e ci sono fior fiore di intellettuali che lottano controcorrente per difenderne la reputazione così come fecero per salvare i giochi di ruolo negli anni novanta (e tutt'ora).
Niente da dire, se è per questo anche la televisione offre opere d'arte, lo ribadisco. E' supponente pensare che sia un mezzo arido, semmai è un mezzo autoritario, ma artisticamente può produrre cose eccellenti come gli altri.
Ma la televisione non è una forma d'arte! È un mezzo di comunicazione (di massa), che può al più comunicare opere d'arte. È questo che io critico. La stessa serie televisiva la posso vedere anche al cinema, o sul computer, o su un televisore connesso a internet anziché al digitale terrestre! Abbandonare la televisione non vuol dire dover rinunciare alla bellezza di alcuni prodotti che questa veicola, vuol dire solo vederli altrove, se, quando e dove si vuole, scegliendoli tra mille altri.

LordDrachen":1tt1kt2x ha scritto:
Rayden":1tt1kt2x ha scritto:
la tua sia una visione da "apocalittico" mentre la mia da "integrato".
Direi che la mia è una visione iper-critica, la tua è da assuefatto. ^^
Rayden":1tt1kt2x ha scritto:
Se il mondo non andasse verso la semplificazione (in particolare il mondo teconologico, che è quello che cambia più in fretta e più radicalmente), impazziremmo, oppure semplicemente eviteremmo di usare le cose troppo sofisticate.
Ma secondo te ha senso un sistema che ti obbliga a utilizzare 5000 cose per non essere tagliato fuori?
Per essere falsamente drogato da feedbacks di gente che non hai mai visto?
Che riduce gli anziani a dei derelitti perché non stanno al passo delle innovazioni?
Che ti costringe continuamente a cambiare i dispositivi che diventano vecchi?
Cioè la soluzione per te sarebbe rendere i dispositivi sempre + semplici, per me invece dovremmo davvero mandare a cagare tutti.
Dovremmo avere molta meno tecnologia sociale.
Anche la nostra capacità espressivo-comunicativa e linguistica si è impoverita, a mio modo di vedere.
Poi sarò apocalittico, ma preferisco definirmi antimoderno.
;)
Aspetta, mi hai frainteso. Sono d'accordissimo anch'io sul fatto che essere obbligati a usare 5000 canali per non essere tagliato fuori è uno schifo, e soprattutto che "dovremmo avere molta meno tecnologia sociale", perché vivremmo meglio, avremmo il tempo di meditare, di farci un bicchiere di buon rosso o di goderci un tramonto, di leggere le istruzioni del nuovo forno (che è uguale al vecchio) e quelle di un gioco da tavolo. Sono tutt'altro che assuefatto, mi ci innervosisco ogni giorno per questo! Semplicemente, cerco di prenderlo come un dato di fatto, come un naturale (e, spero, temporaneo) stadio dell'evoluzione dell'umanità.
È per questo che ambisco alla semplificazione. Se esistesse un fantascientifico assistente elettronico con cui siamo in grado di interagire con la stessa naturalità con cui interagiamo con gli altri esseri umani (o, meglio ancora, con noi stessi), avremmo risolto gran parte dei problemi che hai elencato!
 

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Rayden":3mefatjp ha scritto:
Ho capito, ma qui stiamo mischiando tre cose diverse:
- quanta attenzione o pazienza dei avere durante la fruizione
- quanta educazione o preparazione in quel genere o tipo di arte devi avere prima della fruizione
- quanto devi applicarti, per forza, prima di ogni singola fruizione (o, se vogliamo essere più rigorosi, quanto di ciò che devi sapere per poter fruire dell'opera diventerà poi "cultura personale" utile per tutte le altre opere dello stesso tipo di arte)
Non sono cose separabili nettamente, e sono spesso cose interconnesse.
Prendiamo i Pink Floyd, devi avere tutte quelle 3 cose a un livello medio-alto per apprezzarli appieno. E te lo dico da uno che i Pink Floyd non li ama, ma quello rientra nei gusti, però avendo appunto un determinato background di conoscenza riesco cmq a capirne il valore intrinseco.
Ma né l'uno né l'altro è costretto a leggere delle istruzioni prima di poterlo vedere! Mentre nei gdt sia l'esperto che il novizio sono costretti a leggere le regole.
Ma quello fa parte cmq dei giochi. Pure Nascondino uno ti deve spiegare le regole e che (ad esempio), non puoi prendere a manganellate chi fa il "Lupo" ^^
Il gioco HA delle regole. Il problema semmai è la pigrizia mentale da videogiocatore che vuole capire tutto intuitivamente senza leggere, cosa che io vedo estremamente negativa nel mondo ludico a 360°.
Che poi a ben vedere, come dicevo, le guide dei videogiochi, se vuoi giocarci seriamente, sono molto più mostruose del regolamento medio di un gdt.
Rayden":3mefatjp ha scritto:
Ok, esistono serie stupende, ma la televisione non è solo quello. E comunque, anche concentradoci solo su quel -boh?- 5% di produzione televisiva che sono le serie
Non mi pare sia il 5%. Non negli States.
Credo che attualmente nelle serie tv ci sia tanta bella roba.
Il cinema hollywoodiano è ampiamente in crisi e perde di netto con la tv, attualmente. Il problema quindi NON E' il mezzo, il problema è questo tipo di mercato che induce a fare impresa nel breve termine, a creare prodotti di consumo sempre uguali e ripetitivi, a rendere un prodotto fruibile da tutti (scimmie comprese).
E' una cosa che vale, in generale, in tutti i prodotti. GdT compresi, purtroppo.
Rayden":3mefatjp ha scritto:
E comunque, ti sbagli: la disamina è proprio sul mezzo! È proprio il mezzo in sé il problema: andava bene per il dopoguerra, è stato utile a veicolare informazioni, a unire il paese, a insegnare la lingua italiana, e a molte altre cose.
Utile? Le cose belle, nel senso di qualitativamente superiori su parametri oggettivi il più possibile, sono raramente utili.
Il Brunello non è utile, è buono. La sua utilità è addirittura inferiore al Tavernello, visto che non lo usi per cucinare ^^
Quindi lascerei da parte l'utilità in senso stretto.
Si parla di ciò che la tv ha prodotto.
Rayden":3mefatjp ha scritto:
1. Vero. Ma la quantità costringe a scegliere!
2. Quindi? Non capisco che vuoi dire con questo.
In ambito di informazione, l'enorme pregio di internet rispetto alla televisione non è tanto l'interattività, quanto la sua capacità di autocriticarsi spontaneamente: su internet trovi continuamente gente che parla male di un certo articolo, di un certo sito, o di internet stesso, e a tutti costoro nessuno gliel'ha detto di farlo: è una sua conseguenza fisiologica.
1. E' la varietà che ti permette di scegliere, unita ad una conoscenza adeguata. Internet non da nessun mezzo concreto per orientare una scelta (per saperlo usare devi avere una consapevolezza che non è dissimile dalla lettura di un regolamento), e ugualmente superficializza e crea una falsa uguaglianza delle fonti. A livello puramente informativo ha vantaggi ma anche tanti svantaggi. La tv anche. Nel confronto, la cosa stupefacente, è che spesso si cerca nella tv la conferma di quel che hai letto su internet, sottolineando che internet è di base inaffidabile.
La tv, ha ancora un'aura istituzionale, l'autorità appunto, che non è una cosa che puoi togliere da una società umana, altrimenti LordDrachen e il premio nobel della Fisica potrebbero dire la loro senza che qualcuno possa confermare che il primo di Fisica non sa nulla.
Il criticarsi reciprocamente di internet è irrilevante, non è tutto wikipedia.
Anzi, solitamente le balle urlate son più premianti di una pacata verità.
Inoltre scatta sempre il meccanismo che la gente crede a ciò che vuol credere.

Rayden":3mefatjp ha scritto:
Ma la televisione non è una forma d'arte! È un mezzo di comunicazione (di massa), che può al più comunicare opere d'arte. È questo che io critico.
Ed internet no?
Abbandonare la televisione non vuol dire dover rinunciare alla bellezza di alcuni prodotti che questa veicola, vuol dire solo vederli altrove, se, quando e dove si vuole, scegliendoli tra mille altri.
Sinceramente però io uso internet quasi esclusivamente per guardare format televisivi, format giornalistici, format audio, ecc.
Quindi non esiste ad oggi un prodotto esclusivo per internet che sia al livello di prodotti nati su altre piattaforme.
E senza soldi delle altre piattaforme, il "gratis" di internet va a ramengo.

Rayden":3mefatjp ha scritto:
oppure semplicemente eviteremmo di usare le cose troppo sofisticate.
torneremmo ad abituarci, magari, a sbatterci per la conoscenza, invece di trovare una pappetta pronta precotta.
torneremmo a leggere i regolamenti, invece di esaltare i walkthrough di Vlaada. :twisted:
Semplicemente, cerco di prenderlo come un dato di fatto, come un naturale (e, spero, temporaneo) stadio dell'evoluzione dell'umanità.
Ah va beh, quello anche io .Pure io sono tecnologicamente iperdipendente. Ma onestà intellettuale mi impone di non confondere i miei vizi con ciò che sarebbe giusto fare. ^^
 
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