Non concordo. Marrakesh è molto bello ed è piaciuto a tutti quelli cui l'ho fatto provare: questo ovviamente non lo rende "bello" oggettivamente, rimane un mio parere. Non concordo neppure sui riferiti problemi di "rifinitura": in ch senso? Quali sono le cose superflue? Problemi ergonomici di che tipo? Per me spicca eccome, soprattutto se paragonato ai più recenti titoloni della casa.
Si ovviamente non avevo pretesa di verità assoluta, anche il mio è inteso come parere prettamente personale che dava voce un po' alle critiche di cui chiedeva Francesco sopra.
Vado nello specifico.
Per me degli 8/9 tracciati presenti nel gioco alcuni erano tagliabili, penso ad esempio alla doppia scala o alla piazza, anche perché di fatto molti di questi in un modo o nell'altro danno praticamente gli stessi risultati: risorse o avanzamenti. L'abbondanza di elementi rende la spiegazione più lunga del dovuto e le informazioni da incamerare sproporzionate alla profondità del gioco.
Anche dal lato "tecnologie", uno dei trademark presente in tanti giochi di Feld, qui mi è sembrato che a fronte di diverse tessere non così eccitanti (avanzare nei tracciati, tanto per cambiare) altre fossero tra loro discretamente sbilanciate, di cui alcune raramente attivabili mentre altre potenzialmente devastanti.
I contrattini che danno punti da soddisfare con le tre risorse preziose l'ho trovata un po' pigra come soluzione, ad oggi mi aspetto un po' più di brio rispetto alla solita cosa che vediamo negli Eurogame da trent'anni.
Altri aspetti invece li ho trovati comunque interessanti, prima tra tutti la meccanica principale che richiede scelte di timing ben programmate o alcuni tracciati ben pensati come quello delle oasi.
Lato ergonomia: passiamo dalla versione gigante standard difficile da piazzare sulla maggior parte dei tavoli, a quella Essential con vari problemini tra cui la carenza di keshi di legno e una sensazione di fiddliness costante.
Aggiungiamoci i classici colori Queengames da attacco epilettico e simbologia a tratti criptica e una cube Tower che come in Amerigo funzionava male nelle prime tirature motivo per il quale sono dovuti correre ai ripari successivamente.
Insomma, secondo me Marrakesh giova della genialità di un autore quale è Feld ma patisce la pressapochezza dell'editore (come non dimenticare i loro fantastici manuali in italiano con frasi senza un senso compiuto). È un gioco che a differenza di altri continuo a tenere in libreria perché lo trovo tutto sommato abbastanza divertente, però ecco, i tempi di ITYOTD e Bora Bora sono lontani per me.