Quoto molto odlos ed enavico.
Mai trovato un problema nel pareggiare, anzi. E la durata della partita non viene pesata sulla stessa bilancia del fattore pareggio, secondo me.
E si, concordo con l'odio importante per i criteri di spareggio quando iniziano ad essere più di 1.
Monete rimaste > risorse rimaste > ordine di turno > ordine di arrivo alla partita della serata > altezza > mese di nascita partendo da gennaio > dai oh...
Mi sono trovato spesso in questo dibattito e statisticamente ho trovato un buon 70% (numero un po' a caso) di persone che invece vogliono sentirsi dire chi ha vinto o meno.
Maledette anime competitive che avete sempre bisogno di sentirvi dire "del finale" e non riuscite a godervi l'esperienza del titolo in se
E bada bene, sono il primo ad impegnarmi e giocare sempre per fare del mio meglio (mi riesce anche abbastanza bene, quindi non è il discorso di un rosicone), ma per me spessissismo gioco per l'esperienza, per "cultura di design", passatemi il termine. Chi vince è secondario per me.
E in ogni caso una vittoria condivisa è valida tanto quanto una vittoria singola. Perché è un gioco da tavolo non l'oro dei 100 metri
Il discorso è leggermente diverso se si inizia a giocare appassionatamente come gruppo sempre e spesso allo stesso gioco, allora la competitività cresce e può essere anche sana e stimolante.
Ma anche in questo caso, accetterei un pareggio.
Ovvio che poi ogni gioco e ogni "tipologia" di pareggi/spareggi va contestualizzato nel suo prodotto.
Ho sproloquiato, addio!