frarobertooo
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Tratto da http://pataviumludens.blogspot.com/
Di solito quando si parla dei big box dell'Alea vengono in mente gioconi come Ra, Puerto Rico o Tadsh Mahal. Sebbene le ultime prove di questa linea fossero state meno brillanti è dai report di Essen 2006 che non si fa che parlare altro di questo Notre Dame. Una cosa positiva di essere produttori ed inventori di giochi è la mole di boardgame che ti arrivano gratis da ogni dove ed in questo caso Emanuele ha avuto la fortuna di vedersi recapitato via TF il gioco in questione. L'ambientazione è una Parigi medioevale infestata dai topi dove i giocatori devono investire per prendere punti vittoria... almeno credo che fosse così... ma chi legge mai le ambientazioni? Comunque al centro del tavolo viene messo una tessera che rappresenta Notre Dame e poi ogni giocatore aggiunge la propria plancetta a formare un'area di gioco dal vago sapore floreale. Nella plancia del giocatore trovano posto dei quartieri, i quali hanno delle azioni associate (ad esempio la banca che fa guadagnare soldi, l'ospedale che toglie dei topi alla fine del turno, il nomiricordo che fa prendere dei cubetti dalla banca, ecc...), delle strade che dividono i distretti, delle piazze su cui vengono posti dei token coperti (che verranno presi dalla carrozza e daranno punti vittoria) ed il famigerato livello dei topi del proprio distretto. Vengono poi rivelate delle carte personaggio che permettono di fare delle azioni speciali alla fine del turno. Il giocatore parte con del denaro, dei cubetti del proprio colore (gli altri saranno tenuti dalla “banca”)e con un mazzetto di 9 carte identico per ogni giocatore dove sono rappresentati i quartieri e le azioni che si possono eseguire. Nel proprio turno il giocatore pesca 3 carte dal proprio mazzetto, ne sceglie una e ne passa due al giocatore alla sua sinistra e ne riceve altrettante dal giocatore alla sua destra. Poi ne sceglie una e ne passa una, ricevendone naturalmente un'altra. Nel proprio turno il giocatore deve giocare una carta dalla propria mano e fare l'azione associata giocando un cubetto dalla propria riserva sul quartiere. Il meccanismo principale è che più cubetti ci sono su un quartiere più l'azione è forte (ad es: se ci sono due cubetti sul quartiere della banca allora prenderò due denari, se ce ne sono cinque ne prenderò cinque). Fatto due giri e giocate due carte il turno finisce e si scartano tutte e tre le carte del round. Poi i giocatori a turno giocheranno una moneta per compiere le azioni speciali dei personaggi che possono dare anche punti vittoria. Ci sarà poi l'assegnazione dei punti dati dai cubetti sulla cattedrale ed infine si guarderà il livello di peste del distretto: sotto ogni personaggio speciale ci sono dei topi (da 0 a 3) e faranno avanzare il relativo track dei topi del giocatore. Se si arriva a fondo scala il giocatore perde punti vittoria. Dopo nove turni il gioco finisce e chi ha più punti vittoria vince.
Il gioco, seppur non troppo originale, è la quintessenza del gioco tedesco: mancanza cronica di risorse, diverse strade per la vittoria ed un po' di fortuna. Si è sempre a corto di cubetti e di soldi, con la consapevolezza che non si possono perdere le ottime occasioni di punteggio che i giocatori avversari ci passano con le carte quando hanno il fiato corto: perdere l'occasione di andare in cattedrale, ad esempio, può costarti la vittoria come pure non avere delle monete per l'elemosina (quando si va in cattedrale si può fare l'elemosina e si prendono dei punti vittoria). Il fatto poi che i giocatori iniziano con un gruzzoletto di materiali e denari fa in modo che se un giocatore “perde il treno” lo fa per colpa sua. La cosa bella è che si può fare ostruzione e non passare una carta che serve all'avversario e magari concedergli delle azioni che servirebbero più a te... un dilemma non troppo complesso ma quantomeno simpatico. Non sono troppo convinto di tutti i poteri dei quartieri: ad esempio il parco che toglie subito un topo dà un punto vittoria ogni due cubetti presenti non lo vedo troppo efficace ma magari c'e' qualche strategia che non mi è chiara. Nella prima partita ho giocato concentrandomi sulla strategia solida dei cubetti/denari/ospedale e questo mi ha regalato la vittoria mentre nella seconda ho provato a concentrarmi sul calesse ma questo non mi ha relegato al secondo posto. La cosa bella è che il secondo posto è largamente meritato, visto che sò che ho sbagliato e sò anche dove e la prossima volta che andrò a raccogliere token per la mappa dovrò per forza comportarmi in maniera diversa. Non meno dolce è stato il nettare della vittoria alla prima partita, dove all'inizio ho investito in denaro senza prendere punti vittoria, mentre dalla seconda metà in poi ho raccolto a man bassa, sfruttando ogni buona carta che gli altrettanto buoni avversari mi passavano. Questa dinamica mi ha ricordato il mai troppo lodato Hansa, dove all'inizo si investe in mercati e si lasciano stare i pochi punti facili per poi al momento giusto (capire quando è il difficile) raccogliere.
Le uniche pecche sono che il gioco è abbastanza in solitario e che i materiali sono troppo fini!!! Le plance sono di quanto più sottili io abbia visto negli ultimi anni, come pure i soldi e le carte. Stefano scriveva pure che i personaggi speciali sono cerotti ineleganti messi lì perchè il sistema da solo non permette di arrivare alla sussistenza ed allora sono necessarie delle azioni che “tirano sù”. In verità se si parte dal concetto che le carte speciali sono elementi del gioco a tutti gli effetti e ne si conoscono i poteri permette di studiare delle strategie non male, come ad esempio spostare dei cubetti per difenderti da una grossa ondata di topi o per fare dei punti al volo. In più alcune carte utili tornano 3 volte e questo ti permette di elaborare tattiche complesse senza dover per forza contare sulle carte che si pescano o si ricevono. Certo è che non avere un soldo per l'azione speciale è critico!
Ottimo gioco, consigliatissimo.
Voto 8/10
PS: può essere una recensione "ufficiale" della tana od è troppo creativa?
Di solito quando si parla dei big box dell'Alea vengono in mente gioconi come Ra, Puerto Rico o Tadsh Mahal. Sebbene le ultime prove di questa linea fossero state meno brillanti è dai report di Essen 2006 che non si fa che parlare altro di questo Notre Dame. Una cosa positiva di essere produttori ed inventori di giochi è la mole di boardgame che ti arrivano gratis da ogni dove ed in questo caso Emanuele ha avuto la fortuna di vedersi recapitato via TF il gioco in questione. L'ambientazione è una Parigi medioevale infestata dai topi dove i giocatori devono investire per prendere punti vittoria... almeno credo che fosse così... ma chi legge mai le ambientazioni? Comunque al centro del tavolo viene messo una tessera che rappresenta Notre Dame e poi ogni giocatore aggiunge la propria plancetta a formare un'area di gioco dal vago sapore floreale. Nella plancia del giocatore trovano posto dei quartieri, i quali hanno delle azioni associate (ad esempio la banca che fa guadagnare soldi, l'ospedale che toglie dei topi alla fine del turno, il nomiricordo che fa prendere dei cubetti dalla banca, ecc...), delle strade che dividono i distretti, delle piazze su cui vengono posti dei token coperti (che verranno presi dalla carrozza e daranno punti vittoria) ed il famigerato livello dei topi del proprio distretto. Vengono poi rivelate delle carte personaggio che permettono di fare delle azioni speciali alla fine del turno. Il giocatore parte con del denaro, dei cubetti del proprio colore (gli altri saranno tenuti dalla “banca”)e con un mazzetto di 9 carte identico per ogni giocatore dove sono rappresentati i quartieri e le azioni che si possono eseguire. Nel proprio turno il giocatore pesca 3 carte dal proprio mazzetto, ne sceglie una e ne passa due al giocatore alla sua sinistra e ne riceve altrettante dal giocatore alla sua destra. Poi ne sceglie una e ne passa una, ricevendone naturalmente un'altra. Nel proprio turno il giocatore deve giocare una carta dalla propria mano e fare l'azione associata giocando un cubetto dalla propria riserva sul quartiere. Il meccanismo principale è che più cubetti ci sono su un quartiere più l'azione è forte (ad es: se ci sono due cubetti sul quartiere della banca allora prenderò due denari, se ce ne sono cinque ne prenderò cinque). Fatto due giri e giocate due carte il turno finisce e si scartano tutte e tre le carte del round. Poi i giocatori a turno giocheranno una moneta per compiere le azioni speciali dei personaggi che possono dare anche punti vittoria. Ci sarà poi l'assegnazione dei punti dati dai cubetti sulla cattedrale ed infine si guarderà il livello di peste del distretto: sotto ogni personaggio speciale ci sono dei topi (da 0 a 3) e faranno avanzare il relativo track dei topi del giocatore. Se si arriva a fondo scala il giocatore perde punti vittoria. Dopo nove turni il gioco finisce e chi ha più punti vittoria vince.
Il gioco, seppur non troppo originale, è la quintessenza del gioco tedesco: mancanza cronica di risorse, diverse strade per la vittoria ed un po' di fortuna. Si è sempre a corto di cubetti e di soldi, con la consapevolezza che non si possono perdere le ottime occasioni di punteggio che i giocatori avversari ci passano con le carte quando hanno il fiato corto: perdere l'occasione di andare in cattedrale, ad esempio, può costarti la vittoria come pure non avere delle monete per l'elemosina (quando si va in cattedrale si può fare l'elemosina e si prendono dei punti vittoria). Il fatto poi che i giocatori iniziano con un gruzzoletto di materiali e denari fa in modo che se un giocatore “perde il treno” lo fa per colpa sua. La cosa bella è che si può fare ostruzione e non passare una carta che serve all'avversario e magari concedergli delle azioni che servirebbero più a te... un dilemma non troppo complesso ma quantomeno simpatico. Non sono troppo convinto di tutti i poteri dei quartieri: ad esempio il parco che toglie subito un topo dà un punto vittoria ogni due cubetti presenti non lo vedo troppo efficace ma magari c'e' qualche strategia che non mi è chiara. Nella prima partita ho giocato concentrandomi sulla strategia solida dei cubetti/denari/ospedale e questo mi ha regalato la vittoria mentre nella seconda ho provato a concentrarmi sul calesse ma questo non mi ha relegato al secondo posto. La cosa bella è che il secondo posto è largamente meritato, visto che sò che ho sbagliato e sò anche dove e la prossima volta che andrò a raccogliere token per la mappa dovrò per forza comportarmi in maniera diversa. Non meno dolce è stato il nettare della vittoria alla prima partita, dove all'inizio ho investito in denaro senza prendere punti vittoria, mentre dalla seconda metà in poi ho raccolto a man bassa, sfruttando ogni buona carta che gli altrettanto buoni avversari mi passavano. Questa dinamica mi ha ricordato il mai troppo lodato Hansa, dove all'inizo si investe in mercati e si lasciano stare i pochi punti facili per poi al momento giusto (capire quando è il difficile) raccogliere.
Le uniche pecche sono che il gioco è abbastanza in solitario e che i materiali sono troppo fini!!! Le plance sono di quanto più sottili io abbia visto negli ultimi anni, come pure i soldi e le carte. Stefano scriveva pure che i personaggi speciali sono cerotti ineleganti messi lì perchè il sistema da solo non permette di arrivare alla sussistenza ed allora sono necessarie delle azioni che “tirano sù”. In verità se si parte dal concetto che le carte speciali sono elementi del gioco a tutti gli effetti e ne si conoscono i poteri permette di studiare delle strategie non male, come ad esempio spostare dei cubetti per difenderti da una grossa ondata di topi o per fare dei punti al volo. In più alcune carte utili tornano 3 volte e questo ti permette di elaborare tattiche complesse senza dover per forza contare sulle carte che si pescano o si ricevono. Certo è che non avere un soldo per l'azione speciale è critico!
Ottimo gioco, consigliatissimo.
Voto 8/10
PS: può essere una recensione "ufficiale" della tana od è troppo creativa?