Temo che non se ne possa fare un mestiere.
Intanto dipende cosa intendi per pubblicare: da autore o da editore?
Ai tempi d'oro dei giochi di ruolo, quando erano distribuiti in libreria e negozi di giochi, due titoli di successo erano I Cavalieri del Tempio e Il gioco di ruolo di Dylan Dog. Parlo del 1991, aimé. Alle loro spalle c'erano due case editrici professionali che si occupavano di distribuzione, promozione, stampa. Dei due giochi ne hanno parlato l'Espresso e le terze pagine dei quotidiani. In edicola c'era il mensile Kaos, dedicato ai gdr, che li ha recensiti. Luca Giuliano, autore dei CdT, è stato invitato al Maurizio Costanzo Show per parlarne. C'erano momenti di divulgazione come il campionato italiano di Dungeons & Dragons, organizzato dal circuito Agonistika, che nel 1991 aveva 2800 iscritti in 20 città e nel 1992 3800 in 30 città. Sull’onda di quel successo usciva Agonistika News, trimestrale di giochi con forte presenza di GdR che dal gennaio/marzo 1991 viene inviato gratuitamente a tutti i giocatori censiti dal circuito: 7.000, per il primo numero.
Con queste premesse, Dylan Dog ha venduto 7.000 copie in un anno; i CdT 3.500. Il primo è stato probabilmente aiutato dal successo del fumetto. Il primo supplemento di entrambi, l'anni successivo al manuale, ha venduto più o meno la stessa quantità di pezzi, attorno ai 1.400 copie: probabilmente il numero di giocatori dei due titoli era analogo, ma il gdr di Dylan Dog aveva un indotto collezionistico che portava a raddoppiare le vendite del base. Negli anni successivi le vendite erano estremamente più basse, i nuovi supplementi servivano a mantenere vivo il titolo base.
Quanto guadagna un autore? Diciamo il 5%-7% del prezzo di copertina, se parliamo di un libro. Metti che il manuale sia venduto a 30 euro e il supplemento a 15, significa 10.500/14.500 euro al lordo di tasse per una vendita simile a quella di Dylan Dog, 5.250/7.250 per una simile a quella dei Cavalieri del Tempio. Che l'autore vede mediamente un anno dopo la pubblicazione, e quindi minimo minimo due o tre anni dopo aver scritto il gioco.
Se il supplemento è venduto a 15 euro, l'anno dopo fanno 1.050 euro per supplemento.
Tieni conto che i due giochi erano ricchi e ben fatti (me lo dico da solo, per i CdT) anche perché non erano opera di un singolo ma di una nutrita pattuglia di autori. Coincidenza, entrambi i giochi avevano 5 autori. L'incasso individuale di cui sopra in tal caso va diviso per 5, per capire il guadagno di ciascuno. Un paio d'anni dopo esce Lex Arcana, altro enorme successo: in quel caso gli autori sono quattro...
Se il gioco si presenta come gioco in scatola il prezzo è di solito più alto. Però la percentuale non è più sul prezzo di copertina ma su quello che incassa l'editore: se il prezzo di vendita è mettiamo 50 euro, l'incasso dell'editore è 20-25 e la percentuale dell'autore è su quello.
In nessuno dei due casi c'è stata una traduzione in lingue estere, anche se vari editori si erano interessanti. Troppo oneroso fare una traduzione di livello professionalie di manuali lunghi 160 pagine.
Il problema è che quelli erano i due titoli di maggior successo in un anno dei tempi d'oro del gioco di ruolo, e non è più così. Con case editrici di grande portata nazionale (E.Elle) o comunque una squadra di giovani editori molto agguerrita (DaS). Magari qualcun altro sa darti dati di vendita più attuali. E magari anche delle percentuali di diritti d'autore più legate alla situazione odierna. Temo che si parli di numeri nell'ordine delle centinaia di copie, non delle migliaia.
Quanto guadagna un editore? Da una distribuzione libraria tradizionale incassa circa il 35/40% del prezzo di copertina. Su vendite dirette ai negozi o nelle fiere di più. Però deve pagare autori, grafici, illustratori, redattori, ufficio stampa, produzione, spedizione, eccetera. Il margine di guadagno vero è decisamente più basso.
Poi c'è l'autoproduzione, stamparsi e vendersi da soli incassando sia il guadagno dell'autore che quello del'editore. Però o sei Pico della Mirandola e sai fare tutto - dall'autore al disegnatore all'imnpaginatore al promnotore, o per fare un prodotto professionale e farlo vivere bene devi comunque pagare le figure di cui sopra. E la distribuzione resta un problema, per cui non raggiungi sicuramente le cifre che riportavo sopra. C'è Kickstarter, ma la concorrenza è spietata e per essere considerato devi presentarti con una veste professionalissima (investire quindi nei professionisti di cui sopra) e già noto alla comunità dei giocatori. Ci sono autoproduttori di giochi che vivono di questo, vedi ad esempio Andrea Sfiligoi che si rivolge anche al mercato anglofono, ma credo che per lui il gioco di ruolo sia assolutamente marginale rispetto ad altri tipi di giochi. E comunque pubblica anche con editori veri, come la Osprey.